Comunicati stampa
Concluso in tarda serata l’esame della manovra finanziaria
La sessione serale della discussione della manovra finanziaria si è aperta, ancora in discussione generale, con l’intervento di Stefania Segnana (Lega) che ha sottolineato come la giunta regionale abbia svolto un lavoro molto positivo sul documento economico in discussione. “Il tema delle indennità interessa tutti i consiglieri e doveva essere affrontato. Non c’è dubbio che il tema possa essere discusso in modo ancora più organico ma intanto si è data una risposta, la maggioranza si è presa la responsabilità di intervenire”. Il presidente della giunta Arno Kompatscher in sede di replica ha detto che la legge di bilancio riguarda molti temi ma le competenze della maggior parte di queste sono delle Province: alla Regione competono i Comuni e gli Uffici giudiziari. Credo che oggi se oggi sganciamo le nostre indennità potremo sbloccare anche gli aumenti del personale della Regione. Si poteva fare meglio? Sì e forse lo si poteva fare prima, ma ci sono tante sensibilità diverse nella maggioranza. Oggi io mi assumo questa responsabilità. Noi leghiamo le nostre indennità all’indice delle retribuzioni di tutti i lavoratori dipendenti in regione, in Trentino ed in Alto Adige; parliamo nei 10 anni passati di un 14% di aumento, molto al di sotto del tasso di inflazione. Noi possiamo creare un tavolo di lavoro sul tema, la novità entrerà in vigore infatti solo nell’autunno del prossimo anno. Non ci saranno arretrati.
A quel punto si è passati all’esame dell’articolato della Legge regionale collegata alla legge di stabilità 2026, Nr. 24. L’articolo 1, introduce alcune modifiche al Codice degli enti locali (CEL) approvato con la legge regionale 3 maggio 2018. La proposta replica a livello regionale quanto già previsto a livello statale dall’articolo 3, comma 7, della legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modifiche (cosiddetta “Legge Bassanini bis”), stabilendo che, in caso di parità di punteggio nei concorsi pubblici, ma anche in caso di risultato di parità alle elezioni, è preferito il candidato più giovane di età. La norma intende uniformare le regole concorsuali e semplificare le procedure di selezione nel pubblico impiego.
L’articolo 2 interviene invece in materia di “Disciplina della vigilanza sugli enti cooperativi”, introducendo modifiche all’articolo 49 della legge regionale n. 5 del 2008. La novità definisce con maggiore precisione i requisiti per l’iscrizione delle cooperative nei registri delle rispettive province e mira a rimuovere gli attuali ostacoli ordinamentali alla costituzione di modelli innovativi di società cooperative edilizie di abitazione, di competenza regionale, rendendo così la disciplina più flessibile e moderna.
L’articolo 3 è finalizzato alla valorizzazione del bilinguismo in ambito giuridico, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della corretta “normazione” degli istituti giuridici dell’ordinamento italiano e favorire l’esercizio dei diritti dei cittadini. Il progetto intende consolidare la cultura della giustizia e garantire un accesso effettivo alla giustizia per tutte le comunità linguistiche regionali, migliorando al contempo l’efficienza del sistema giudiziario attraverso lo sviluppo di una cultura giuridica bilingue all’interno della comunità professionale locale. La legge è stata approvata con 36 voti favorevoli, 8 no e 18 astenuti.
Il passo successivo all’esame dell’aula è stato il disegno di legge regionale di stabilità 2026, Nr. 25 , legge che comprendeva anche l’emendamento sulle indennità dei consiglieri, con prima firma il capogruppo della Svp Harald Stauder. Sul tema in precedenza era stato presentato da diversi consiglieri un robusto pacchetto di odg e emendamenti, in parte superati, e quindi ritirati, dalla decisione presa dalla maggioranza. L’articolo 1 prevede il finanziamento, con oneri a carico del bilancio regionale, degli interventi a sostegno della previdenza complementare erogati direttamente agli aderenti ai fondi pensione tramite la società Pensplan Centrum S.p.A. Con l’articolo 2 si propone la sostituzione dell’attuale Comitato consultivo per lo sviluppo del welfare complementare, oggi composto da 9 membri, con un nuovo comitato snello formato da soli 3 componenti, tutti nominati dalla Giunta regionale. La modifica mira a semplificare la governance e rendere più efficace l’azione consultiva in materia di previdenza complementare. L’articolo 3 introduce alcune modifiche al Codice degli enti locali (CEL) del 2018, prevedendo la definizione del numero massimo di assessori comunali, che potrà variare da un massimo di 8 nei centri più grandi a un numero via via inferiore per i comuni di minori dimensioni. La norma contempla inoltre l’aumento delle indennità di carica per sindaci e assessori comunali, con l’obiettivo di rendere omogenea la situazione tra la Provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento. Sulla norma Fratelli d’Italia, prima firmataria Francesca Gerosa, ha previsto un emendamento per introdurre nel Consiglio comunale di Trento la medesima indennità prevista per i consiglieri di Bolzano. Nel caso specifico si tratta di 1200 euro lordi al mese: approvato con 40 voti positivi. Il disegno di legge è stato approvato con 36 voti a favore e 25 contrari.
L’aula è passata a quel punto all'analisi del disegno di legge Nr. 17, ovvero il Defr, il Documento di finanza regionale. In questa occasione Paul Köllensperger (Team K) ha ritenuto la vendita delle azioni regionali della banca d'investimento Mediocredito, una strategia errata. In caso di vendita, l'intera quota di maggioranza, attualmente detenuta dalla regione e dalle province, dovrebbe essere venduta, incassando così anche il bonus di maggioranza. Vendendo la quota del 17%, un'altra banca potrebbe acquisire la maggioranza a un prezzo più basso. “ È l'unica banca con una maggioranza pubblica residua, e la Corte dei Conti la critica costantemente", ha spiegato il Presidente Arno Kompatscher. Una vendita è necessaria, ma vogliono farla al momento giusto per ottenere un buon prezzo e incassare anche il bonus di maggioranza. Altre regioni utilizzano società di gestione patrimoniale per la gestione della politica economica”. Il Defr è stato approvato ancora con 48 voti positivi. Il penultimo documento portato all’attenzione dell'aula è stato il disegno di legge 26, ovvero il bilancio di previsione della Regione che si attesta sui 412 milioni di euro. Il testo finale è stato votato per Province separate. Per la Provincia di Trento 19 voti positivi, approvato, per quella di Bolzano il documento non è stato approvato. Conclusione con la proposta di deliberazione n. 18: ovvero il bilancio di previsione del Consiglio regionale, presentato all’aula dal vice presidente Josef Noggler. Il documento si attesta sui 40,8 milioni di euro. La deliberazione è stata approvata con 35 voti favorevoli. A quel punto la seduta, alle 23.45, è stata dichiarata conclusa
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