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Comunicati stampa

In Terza Commissione nuove audizioni su legge riforma Autonomia

L'analisi e le considerazioni di quattro giuristi sull'adeguamento dello Statuto. Kompatscher e Fugatti concordi: "Il testo contiene miglioramenti importanti per la nostra Specialità"

 La Terza Commissione legislativa si è riunita oggi a Trento. La presidente dell’organismo Eleonora Angeli ha convocato la commissione per proseguire le audizioni sulla proposta di testo del disegno di legge costituzionale sulla riforma dell’Autonomia. Alla presenza del presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher (anche nelle vesti di presidente della Regione) e di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, sono stati invitati i giuristi Francesco Palermo, Oskar Peterlini,  Gianfranco Postal, Roberto Toniatti e, per le due Province autonome,  i dirigenti Valeria Placidi ed Eros Magnago 

 Il primo intervento è stato quello di Francesco Palermo,  professore presso l’Università di Verona, già senatore e membro della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto.  Ha detto che, aldilà dei contenuti, “una manutenzione dello Statuto era utile perché era invecchiato soprattutto dal punto di vista delle competenze. Ci sono miglioramenti ad hoc, compreso anche il tema dell’Intesa, in termini generali è stato migliorato anche il testo, aggiornandolo. Aspetti meno positivi: una menzione solo in negativo dell’Europa ed il fatto che si tratti di una riforma portata avanti solo dalla maggioranza, una materia costituzionale andrebbe condivisa. Ma  questo è avvenuto, a parti invertite, anche per la riforma del Titolo V”.

Il secondo intervento è toccato a Oskar Peterlini, professore presso la Libera Università di Bolzano, già consigliere regionale, Presidente del Consiglio regionale nonché senatore. Peterlini ha detto che “questa riforma è motivata dalla necessità di rispondere a tutte le limitazioni imposte dalla Corte Costituzionale che negli ultimi anni ci ha portato indietro sul piano delle competenze dell'autonomia. Nel disegno di legge alcuni passaggi non sono stati formulati in maniera molto precisa per evitare il più possibile contenziosi futuri. Commercio ed ambiente sono competenze che nel disegno di legge vengono rivalutate in maniera positiva. Il termine “esclusivo” riferito alle competenze in passato era attribuito solo allo Stato. Non è una grande riforma ma ha diversi aspetti positivi. Va mantenuto l’ancoraggio internazionale, visto che l’Austria è un partner dell’autonomia”.

 Gianfranco Postal, docente presso l’Università degli Studi di Udine, membro della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto e già dirigente generale presso la Provincia autonoma di Trento, ha osservato “come il progetto di modifica possa essere considerato un traguardo - e su questo ho dei dubbi - e che sia meglio considerarlo invece un passaggio di un organismo vivo, dinamico, come lo è l’Autonomia. Sul nuovo testo dell’Intesa va valutato se si tratta di un procedimento su cui si possano esprimere, per migliorarlo, anche i nostri tre Consigli. Sulle norme di attuazione si deve riflettere sulle possibili interpretazioni, anche restrittive. Servirà un confronto sistematico su questo tema”. 

 Roberto Toniatti, professore presso l’Università di Trento e già preside della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Trento ha detto “che in sintesi la proposta di legge è un miglioramento limitato, anche rispetto alle aspettative che si erano create in 25 anni, dove però va detto non si era fatto nulla su questo aspetto. Non si tratta propriamente di una riforma e mi trovo d’accordo con il collega Palermo che parla piuttosto di una manutenzione. Ci sono dei passaggi che connoto come ambigui, anche sul tema dell’Intesa: per esempio, il fatto che sia obbligatoria ma non vincolante. Siamo di fronte ad una riparazione delle fragilità, visto che in particolare negli anni si è notato un indirizzo spiccatamente centralista da parte della Corte Costituzionale”. 

Al termine dell’esposizione dei quattro giuristi si è aperta la discussione e l’approfondimento con delle domande da parte dei membri della Terza Commissione.  In conclusione il presidente della Regione Arno Kompatscher ha detto che, fatte salve le questioni giuridiche, la sua valutazione politica è la seguente: “Non si voleva scrivere un Terzo Statuto, ma volevamo porre rimedio ad una parte del danno fatto negli ultimi anni dalla Corte Costituzionale: la presidente del Consiglio Meloni si è fatta garante di questo passaggio. Sostituire per intero lo Statuto senza un accordo politico, anche internazionale con l’Austria, sarebbe un suicidio politico. Non abbiamo impoverito la sua forza tutrice, è vero il contrario. La norma prevede che non ci possano essere impoverimenti rispetto alla situazione attuale. Il testo elaborato dai presidenti delle autonomie si rendeva conto che ci sarebbe stata una differenza tra le richieste e quanto poi concesso, ma non si poteva ottenere di più. La nostra proposta non conclude il cammino dell’autonomia dinamica, una proposta concreta, dopo 20 anni di stop”. Il presidente Maurizio Fugatti ha ricordato che “il disegno di legge è stato esaminato anche in Commissione provinciale. Noi siamo consapevoli che non si tratta di un vero Terzo Statuto, ma crediamo che questo adeguamento contenga miglioramenti importanti. Abbiamo notato, e ci sta, come non ci sia una visione univoca sul testo. Di certo innova il nostro percorso di autonomia: non condivido tuttavia il timore di rischi, anzi con questo cammino credo che i rischi possano essere diminuiti. Il possibile intervento della Corte  Costituzionale non ci deve fermare nella ricerca di questa innovazione. Noi vogliamo giocarci le nostre partite e il testo va in questa direzione”. La Terza Commissione verrà riconvocata dalla presidente Angeli lunedì prossimo, 12 maggio, per il parere sul testo. Nell'occasione la presidente porterà una proposta di delibera.