Salta la navigazione | Area riservata | Login | Sitemap | Deutsch | Cookie | Privacy
Piazza Dante 16 | I-38122 Trento
Tel.: +39 0461 201 111
Piazza Duomo 3 | I-39100 Bolzano
Tel.: +39 0471 990 111
Posta elettronica certificata

Comunicati stampa

Approvata la legge per integrare la pensione degli artisti

In tema di Autobrennero votate le due mozioni dopo la discussione del mattino: ok solo a quella di maggioranza

Nel pomeriggio è ripreso a Trento in Consiglio regionale il dibattito sulla mozione  nr. 2, presentata da Walter Kaswalder, Patt Fassa, sul “Termine dell’utilizzo dei motori a combustione dal 2035”: Il suo voto era per “il Consiglio regionale chiede al Parlamento italiano di posticipare il termine per la fine della produzione di motori a combustione interna oltre il 2035 e di rinegoziare gli obiettivi di emissione di CO2”.

Anna Scarafoni (Fratelli d'Italia) ha visto nel contesto climatico delle alluvioni nel Nord Italia l'espressione di un'ideologia che è al capolinea. Dove la sinistra è al governo, non sono state prese misure preventive. 

Harald Stauder (SVP) ha chiesto di comprendere che anche nella maggioranza ci sono opinioni diverse su questo tema. Alcune delle tesi contenute nella mozione non potevano essere sostenute. L'SVP ha  avviato una serie di misure per la mobilità elettrica negli ultimi anni. Il suo gruppo si è riservato di non votare a favore della mozione.

Michela Calzà (PD) ha definito il cambiamento climatico un dato di fatto. I suoi effetti sono evidenti. Le inondazioni nel Nord Italia e altrove sono diventate più frequenti, e questo è l'effetto del cambiamento climatico. Le maggiori emissioni di CO2 provengono dai trasporti.  Si tratta ora di fare gli investimenti necessari per il cambiamento. 

Filippo Degasperi (Misto) ha etichettato la mozione di Kaswalder come arretrata e ha sottolineato che il governo Meloni ha dato i maggiori contributi alle e-car fino ad oggi e che anche la provincia di Trento sta fornendo sussidi. 

Il presidente Arno Kompatscher ha fatto riferimento al piano climatico dell'Alto Adige, che fissa obiettivi climatici ambiziosi. "La Provincia sta spendendo molto per la transizione e sarebbe anche economicamente irresponsabile cancellare questi investimenti. Nel frattempo, anche le case automobilistiche europee si sono rese conto di essersi affidate troppo a lungo ai motori a combustione. La Cina si è convertita e non acquista più motori a combustione, il che è la causa della crisi europea”. Raccogliendo l’invito del presidente Kompatscher, Kaswalder ha sospeso la trattazione del proprio voto

A quel punto sono stati messi in votazione i due ordini del giorno sul tema di Autobrennero, tema discusso a lungo in mattinata. Quello presentato dalla maggioranza, prima firma Stauder (Svp) è stato approvato con 39 voti a favore e 29 di astensione, mentre quello della minoranza , prima firma de Bertolini, (Pd) è stato respinto con 26 voti a favore e 33 contrari e due astensioni 

L’aula ha proseguito i propri lavori pomeridiani con  l’esame della proposta di legge  Nr. 2:: Modifica della legge regionale n. 4 del 20 novembre 2020, misura pensionistica per gli artisti (presentata dai deputati Oberkofler, Foppa, Rohrer, Coppola, Achammer e Amhof).  In base alla legge in vigore, gli artisti hanno la possibilità di ricevere un contributo di 500 euro dalla Regione a titolo di pensione integrativa, versando almeno 500 euro in un fondo pensione integrativo. Il contributo massimo sarà ora portato a 1.000 euro, mentre il contributo minimo sarà di 500 euro. L'importo del contributo si basa sull'importo versato dal richiedente al rispettivo fondo pensione complementare e parte da un contributo minimo di 500 euro. Per i depositi compresi tra 500 e 1.000 euro, l'importo del contributo è pari all'importo versato dal richiedente. Per i depositi superiori a 1.000 euro, il contributo rimane invariato a 1.000 euro.  “Senza un datore di lavoro fisso, gli artisti devono pagare da soli i contributi per la pensione, il che è difficile a causa del reddito irregolare. Ciò comporta problemi finanziari in età avanzata, ha spiegato Zeno Oberkofler (Verdi). La regione ha voluto contrastare questa situazione con la pensione degli artisti, ma non era ancora sufficiente. Si sta quindi cercando di aumentarla”. 

Philipp Achammer (Svp)  ha ricordato che la legge è stata approvata nel bel mezzo del periodo di Covid, quando gli artisti non potevano esibirsi. Ha poi aggiunto che le misure precauzionali sono di competenza dello Stato e che tali misure esistono anche in Germania, Austria e Francia. Gli artisti hanno stipendi rimasti pressoché invariati negli ultimi anni. Ciò significa che l'approccio esistente non è più sufficiente. Servono campagne di sensibilizzazione per informare che è sempre possibile crearsi una previdenza complementare”.

Lucia Coppola (Verdi) ha detto che si parla poco di cultura: “Questo non è solo un mestiere, ma è molto di più. Intervenire è un dovere, dobbiamo fare di più”.

Alex Ploner (Team K) ha detto che “questo è un passo minimo, si parla di 500 euro, mentre si potrebbe fare molto di più. La povertà degli artisti sarà un problema crescente per il futuro”.

Michela Calzà (Pd) ha osservato che “sono troppi gli artisti che hanno vissuto gli ultimi anni in povertà,anche nomi famosi, importanti. Questa legge va calata sul territorio trentino al più presto”.

Francesca Gerosa (Fratelli d’Italia) ha assicurato che c”’è un percorso già iniziato per dare corpo a questo registro degli artisti. Non siamo all’anno zero, dobbiamo individuare le discipline artistiche e supereremo al più presto le criticità”.

Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha  confermato la preoccupazione nei confronti della categoria degli artisti, ma ha criticato il fatto che vengano applicati standard diversi e ha citato la pensione delle casalinghe in questo contesto. “Molte casalinghe sono rimaste senza pensione”, ha affermato. 

Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha notato a sua volta una disparità di trattamento. Ha detto di apprezzare il lavoro degli operatori culturali. “La maggior parte di loro lo fa per divertimento e si guadagna un reddito extra. Ma non è giusto che il denaro necessario venga trovato solo per loro”.

In sede di replica l’assessore regionale Carlo Daldoss ha espresso il parere favorevole della giunta alla legge ma ha anche notato che si tratta comunque di un lavoro particolare, con retribuzioni non assimilabili a quelle di un lavoro classico. L’assessore ha detto che sino ad oggi per adesioni e contribuzioni si parla di cifre estremamente basse. Sul ddl in questione vi erano anche alcuni ordini del giorno, il primo firmato Franz Ploner per chiedere un'analisi completa dell'attuazione della legge fino ad oggi. Parere negativo della giunta e odg respinto. Il secondo odg è stato illustrato dal consigliere Alex Ploner (Team K)Iche lo ha presentato con Maria Elisabeth Rieder: hanno chiesto di verificare se la pensione degli artisti possa essere estesa anche ai pubblicisti freelance.  L'assessore  Daldoss ha espresso parere negativo anche su questa mozione. I pubblicisti  - ha detto  - non rientrano nella categoria degli artisti. La mozione è stata respinta. La legge è stata approvata dall’aula con 54 voti favorevoli, 5 no ed uno astenuto.

L’aula ha proseguito i propri lavori con l’esame della Proposta di legge  Nr. 3:: ovvero disposizioni in materia di composizione ed elezione degli organi comunali - modifiche alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 (Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino-Alto Adige) e successive modifiche (presentata da Köllensperger, Rieder, Ploner Alex e Ploner Franz). 

Paul Köllensperger (Team K) ha spiegato “che le modifiche principali sono due: l'introduzione di quattro voti di preferenza anche nei Comuni della provincia di Trento, dove attualmente gli elettori possono esprimere solo due voti di preferenza; l'introduzione del voto di preferenza per ampliare la libertà di voto, ossia consentire agli elettori di votare una lista per l'assegnazione dei seggi, ma allo stesso tempo di dare un voto di preferenza a candidati di altre liste (almeno fino a un massimo di quattro). Ciò consente di “sganciare” i voti di preferenza dal voto di lista e di eleggere i candidati meritevoli delle altre liste. Naturalmente, gli elettori sono sempre liberi di assegnare i loro voti preferenziali solo a candidati dello stesso partito o della stessa lista o di non esprimere un voto di preferenza”. La seduta a quel punto è stata dichiarata chiusa dal presidente dell'aula Roberto Paccher.

 

LINK DOWNLOAD

Immagini seduta Consiglio Regionale 19.05.2025 pomeriggio

https://we.tl/t-VftxqwGFAt