Comunicati stampa
Iniziato in aula l’esame della legge sulla presenza delle donne in giunta regionale
Il Consiglio regionale è riunito oggi a Trento in seduta plenaria. Il presidente dell’Aula Roberto Paccher ha aperto i lavori mettendo in discussione la mozione n. 7, presentata dai Consiglieri regionali Stanchina, Maule, Malfer e Valduga sul tema del ciclo dei rifiuti in Trentino-Alto Adige/Südtirol. Il proponente Roberto Stanchina (Campobase) ha detto che la mozione intende riaprire il dibattito tra le due Province su un tema di assoluta attualità come quello dei rifiuti: “Crediamo che si possa sviluppare questo argomento anche in ambito Euregio. L’avvento di nuove tecnologie apre a nuovi scenari. Sarebbe importante mettere in campo un tavolo tecnico-politico”. Bernard Zimmerhofer (Süd Tiroler Freiheit) ha detto che l’inceneritore di Bolzano è già al massimo della propria capacità e non può accoglierne altri. Lucia Coppola (Verdi) ha osservato che “due inceneritori a Trento e Bolzano sarebbero contrari a molte evidenze scientifiche. Averne uno nuovo in Trentino avrebbe un impatto sulla salute molto elevato, lo dicono diverse ricerche”. Franz Ploner (Team K) ha detto che la mozione ha un ruolo fondamentale nel tema dei rifiuti, ma anche per l’ambiente e la gestione delle risorse: “Occorre ragionare alla luce di una prospettiva europea”.
Francesco Valduga (Campobase) ha detto che questa mozione serve per riaprire un dibattito su scala regionale. “Dobbiamo essere sicuri che ci sia una sostenibilità sia ambientale che economica. Non dobbiamo costruire strutture che poi non si sostengano. Serve un ragionamento a livello regionale”.Mirko Bisesti (Lega) ha detto che la mozione del collega Stanchina contiene delle premesse non condivisibili sul piano politico: “Non è vero che nella legislatura trascorsa non ci sia confrontati con Bolzano. La tecnologia dei termovalorizzatori tra l’alto è molto migliorata. Rischiamo in Trentino di perdere altri decenni se non agiamo con determinazione”
Sandro Repetto (Pd) ha aggiunto che l’impianto di Bolzano, a livello comunale, è stato preceduto da molte discussioni e che il termovalorizzatore è ormai al 90 per cento della propria capacità: “Sull’asse del Brennero passano ogni giorno treni carichi di rifiuti che arrivano da altre regioni d’Italia e che purtroppo sono delle bombe ecologiche”. Arno Kompatscher, intervenendo come presidente della Provincia di Bolzano, ha detto di voler intervenire chiarendo “come ci sia già un accordo di programma con Trento. Non riusciamo accogliere rifiuti che arrivano da fuori Provincia, lo diciamo dal punto di vista tecnico” Claudio Cia (La Civica - Agire) ha detto che in Alto Adige le risposte sul tema le hanno sapute trovare e che “non possiamo ora stravolgere la loro gestione del ciclo dei rifiuti.I nostri li dobbiamo smaltire qui, tramite la migliore tecnologia. La soluzione non va esportata in altri territori”.
Brigitte Foppa (Verdi) ha osservato come lo smaltimento dei rifiuti non debba essere vantaggioso ma sostenibile. Giulia Zanotelli (vicepresidente giunta) ha detto che il testo della mozione contiene una grandissima inesattezza: “Nella scorsa legislatura la giunta si è presa la responsabilità di chiudere qui il ciclo dei rifiuti. E va detto che per portare fuori da qui i nostri rifiuti oggi si spendono 11 milioni all’anno” . Cristian Girardi (Fratelli d’Italia) ha detto che un ragionamento regionale sul tema sia giusto: “Ma fino al 2018 ci si è dimenticati del tema dei rifiuti in Trentino, si è perso troppo tempo. Il tema ora, qui, è cruciale per le famiglie; un termovalorizzatore deve abbassare le tariffe”. Alessio Manica (Pd) ha detto che “nella legislatura 2013-2018 si era scelto di non fare un impianto per le ottime percentuali ottenute con la differenziata: “Ora serve uno sforzo in più per un ragionamento sulla gestione dei rifiuti prima di realizzare un impianto che rischia di essere sottoutilizzato”. Michele Malfer (Campobase) ha osservato che l’ambiente è una sfida cruciale e che la mozione vuole essere un’opportunità per rafforzare il tema della Regione: “Possiamo lavorare per ridurre ancora il nostro residuo”.
In fase di replica il proponente della mozione Stanchina ha detto “che non c’era intenzione di dare meriti ad una Provincia piuttosto che ad un’altra. Chiedo, lo ribadisco, se si voglia invece ancora proseguire da soli o collaborando maggiormente a livello regionale”. Paolo Zanella (Pd) ha detto che “questo ragionamento si sarebbe dovuto fare anni fa e che non sia condivisibile pensare di realizzare impianti che servano un bacino di soli 500 mila abitanti”. Vanessa Masè (La Civica) ha parlato di “un dibattito che conferma le cose che da Bolzano ci hanno detto nella scorsa legislatura". Siamo in ritardo di molto tempo perché chi ci ha preceduto ha preferito mettere il problema sotto il tappeto. Solo nella scorsa legislatura ci si è mossi”. La mozione è stata respinta con 37 contrari.
Il Consiglio regionale ha proseguito i lavori della mattinata prendendo in esame il tema delle “Donne nella Giunta regionale”, la modifica della legge regionale 20 agosto 1952, n. 25 (Elezione degli organi della Regione e delle Province di Trento e Bolzano), e successive modificazioni presentato dai Consiglieri regionali Foppa, Rohrer, Coppola e Oberkofler. In data 14 febbraio 2024 hanno aggiunto le loro firme i consiglieri regionali Rieder, Demagri, Maule, Calzà, Stanchina, Ploner Alex, Köllensperger, Malfer, Maestri, Parolari, Franzoia, Ploner Franz, Manica, in data 18 giugno 2024 hanno aggiunto le loro firme i consiglieri regionali Stauder, Achammer, Alfreider, Amhof, Brunner, Deeg, Kompatscher, Locher, Messner, Noggler, Pamer, Schuler e Walcher. Il testo è stato introdotto dalla consigliera Brigitte Foppa (Verdi): “Dobbiamo parlare di quote e doverlo fare nel 2024 non è una bella cosa. Sulla giunta regionale quasi un anno fa si è vissuto un brutto passaggio, quando si parlava di dover cercare una donna. La loro presenza, in questa nostra legge, deve rispecchiare proporzionalmente la presenza femminile del Consiglio. La presenza delle donne non è una mera questione di rappresentanza. Migliaia di anni di patriarcato hanno creato l’idea che il politico debba essere un uomo. Questo disegno di legge mi auguro vedo un’aula compatta nel votarlo, sarebbe davvero un bel segnale sull’esterno”. Eleonora Angeli (Non Trentino per Fugatti presidente) ha parlato di “un tema di fondamentale importanza, La norma è per le donne che vogliono essere apprezzate per quello che sono, alla luce delle proprie sensibilità. Io sono contraria alle quote rosa ma appoggio con convinzione questa legge: qui parliamo di proporzione di genere, un giusto bilanciamento. Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha osservato come nella scorsa legislatura sul tema ci fosse una diversa impostazione “si diceva che introdurre delle quote era penalizzante per le donne di valore…in realtà è vero come ci troviamo ancora a parlare ancora di questo tema nel 2024. Le colleghe di maggioranza altoatesine non si erano dette disponibili, per troppi incarichi, in giunta regionale. Mi auguro che una situazione simile non si vada a ripetere. La legge che discutiamo qui è il minimo indispensabile”.
Francesco Valduga (Campobase) ha aggiunto che “il cambiamento culturale non sempre avviene per lungimiranza ma debba essere facilitato, costituendone le condizioni. E che questo disegno di legge sia un modo per favorirlo”.
A quel punto il presidente del Consiglio Paccher ha chiuso la seduta che proseguirà nel pomeriggio.
LINK IMMAGINI DELLA SEDUTA
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