Comunicati stampa
Consiglio regionale per il voto senza barriere
Il Consiglio regionale nel pomeriggio è ripreso continuando a discutere il disegno di legge nr 31 “diritto di voto nei referendum comunali da estendere ai lungo soggiornanti di Paesi terzi". Alex Marini (Cinquestelle) lo aveva presentato al mattino assieme al collega Diego Nicolini: “Una proposta la nostra che migliora la convivenza ed anche la fiducia nelle istituzioni da parte degli stranieri. Un messaggio simbolico. In commissione, lo anticipo, è stato dato un parere negativo al nostro ddl”. In fase di replica Marini: “Mi rendo conto che sia difficile parlare di diritti civili degli stranieri ma è opportuno farlo nonostante il parere contrario della giunta regionale. Oramai ci sono più stranieri residenti in Italia che italiani residenti all’estero. Si dovrebbe adeguarsi al mutamento sociale”. A quel punto si è votato il passaggio alla discussione articolata: eventualità respinta, con essa il disegno di legge.
Il presidente Josef Noggler ha ripreso a quel punto la mozione nr . 45, presentata al mattino dai Consiglieri regionali Foppa, Mair, Alex Ploner, Coppola, Dello Sbarba, Köllensperger, Leiter (Reber), Franz Ploner, Rieder, Staffler e Zanella “per impegnare il Presidente del Consiglio regionale e l’Ufficio di Presidenza in materia di modificazione della legge elettorale e accessibilità al voto”. E’ stata presentata un’intesa che prevede - ha spiegato Brigitte Foppa (Verdi) - “di avviare una verifica sulle norme regionali in materia di elezioni e referendum riguardo le operazioni di voto e la loro accessibilità. Saranno presidente ed Ufficio di presidenza ad avviare un processo di audizioni con esperti ed associazioni nelle commissioni legislative per raccogliere suggerimenti e proposte concrete”. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha espresso dubbi sulle tempistiche e sul possibile loro effetto sulle elezioni Provinciali". Il presidente Noggler ha puntualizzato che la competenza sulle leggi elettorali nei Comuni è della Regione, per le Provinciali la competenza è delle due Province”. Alex Ploner (Team K):: “Stiamo facendo davvero il minimo, torniamo ancora alle audizioni. La maggioranza dovrebbe crederci, la modifica va fatta velocemente. Non deve essere sempre l’opposizione a fare delle proposte”. Alex Marini (Cinquestelle) ha detto che si “dovrebbe partire subito dalle questioni pratiche, senza perdere troppo tempo”. Carlo Vettori (Forza Italia) ha chiesto dunque la votazione separata tra premesse e dispositivo, con la giunta a bocciare le premesse e a dare disco verde al dispositivo emendato. Ulli Mair (Freiheitliche) ha detto che la scelta di votare per parti separate è un peccato, si dovrebbe cercare un testo condiviso. Sono stupita”. La premessa è stata respinta, il dispositivo è stato approvato.
L’aula a quel punto ha discusso il voto n ,13 presentato dai Consiglieri regionali Rieder, Alex Ploner, Franz Ploner, Köllensperger e Nicolini, “affinché il Parlamento e il Governo italiano intraprendano misure anche legislative al fine di equiparare i congedi parentali del settore privato a quelli del settore pubblico rimuovendo le disparità esistenti”. Maria Elisabeth Rieder (Team K) lo ha presentato: “Ci sono mondi diversi tra il settore privato e quello pubblico, in particolare per quanto riguarda il congedo parentale. Nel privato il congedo è di massimo 6 mesi al 30 per cento della retribuzione. Nel pubblico ci sono fino a 11 mesi per i due genitori, sempre con il 30 per cento, per massimo di otto mesi, undici sommando i due genitori. Nel pubblico si può prendere anche due anni di aspettativa non retribuita ma con i contributi della pensione versati al 100 per cento. In Alto Adige molte donne dopo il congedo parentale si licenziano: gli ultimi dati parlano di 800 casi. Lo fanno per potersi dedicare alla cura e all'educazione dei figli. Noi vogliamo che si lavori per rimuovere le disparità esistenti e vorremo sapere quanto costerebbe adeguare le indennità private con quelle pubbliche”. Hanspeter Staffler (Verdi) ha detto che “la tematica è molto complessa.La tutela della maternità e la cura dei figli, portano ad un incremento demografico. Più flessibilità ci sarà sul tema, più le donne potranno trarne vantaggi”. Gerhard Lanz (Svp) ha detto che “stiamo affrontando un argomento molto importante. La competenza di questi temi è però patrimonio e competenza delle parti sociali, non sempre portarle dall’esterno è una cosa ben accolta. Anzi. Io non appoggerò il testo non perchè non sia importante, ma perchè non è un nostro compito farlo”. Il vicepresidente della Regione Arno Kompatscher ha detto che il tema è molto importante e condivisibile da tutti: “Ma questo voto presentato oggi qui ha senso? La tematica appartiene alla contrattazione collettiva, non al Consiglio. Dobbiamo proporre a Roma delle cose concrete, non solo auspicabili. Parificare pubblico e privato è davvero proponibile da parte nostra? Sul testo come presentato il nostro parere è contrario, per ogni Stato europeo applicarlo adesso non è possibile”. Rieder ha replicato di voler entrare nel merito: “Con questa proposta ci siamo soffermati su una parte di una tematica molto complessa. Sono dell’avviso che il tema sta a cuore a tutti e che la politica dovrebbe dare il proprio input”. Paul Köllensperger (Team K) ha spiegato di “aver chiesto ad un parlamentare come vengono trattati i voti del Consiglio su un tema. E mi ha detto che in Parlamento la commissione lo tratta solo se è agganciato ad un disegno di legge. Il nostro documento potrebbe essere dunque molto utile a questo scopo, per fare intervenire Roma sull’argomento. Siamo indietro”. Helmuth Renzler (Svp) ha aggiunto che “conciliare lavoro e famiglia deve essere un traguardo per tutti. Ma non va bene dividere lavoro pubblico e privato, ci sono molti casi particolari. A Roma c’è un ddl che da anni viene trattato a periodi, con malavoglia. La proposta del voto non è equilibrata”.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha aggiunto che il proprio gruppo voterà il documento in modo continuo: “Le donne fanno il part time per poter accudire i propri figli e non vogliono lavorare - spiega un sondaggio - a tempo pieno. Non serve dunque solo offrire assistenza per fare tornare le donne al lavoro. Ugo Rossi (Upt): “Vero che la forma del voto a Roma non raccoglie molto interesse, ma il tema è di grande interesse. Qui da noi il tasso di natalità è buono rispetto all’Italia ma molto indietro rispetto al nord Europa”. Staffler ha aggiunto che “il dibattito che si sta svolgendo oggi è comunque molto importante, la tutela della maternità va comunque migliorata”. Mair ha detto di “voler fare mettere a protocollo che il proprio gruppo appoggia la proposta, noi ci dovremo preoccupare meno di Roma”. Alex Marini (Cinquestelle) ha aggiunto che “la disparità tra stipendi degli uomini e quelli delle donne è ancora un aspetto molto presente”. Il documento è stato respinto.