Comunicati stampa
Elezioni senza barriere, più autenticatori per li firme per i referendum e diritto di voto per gli stranieri nei referendum comunali
Il Consiglio regionale è riunito in aula a Bolzano per la seconda seduta della sessione di febbraio. Il presidente dell’aula Josef Noggler ha aperto i lavori con la trattazione della mozione nr . 45, presentata dai Consiglieri regionali Foppa, Mair, Alex Ploner, Coppola, Dello Sbarba, Köllensperger, Leiter (Reber), Franz Ploner, Rieder, Staffler e Zanella “per impegnare il Presidente del Consiglio regionale e l’Ufficio di Presidenza in materia di modificazione della legge elettorale e accessibilità al voto”. Una mozione che si è cominciato a trattare ieri. Ulli Mair (Freiheitliche) oggi ha detto che “il tema dell’accessibilità del voto è in effetti limitato da barriere architettoniche ma non solo. Servono garanzie di segretezza del voto al di là delle limitazioni che una persona eventualmente ha”.
Sven Knol (Süd-Tiroler Freiheit) ha spiegato di “voler porre l’attenzione sull’utilizzo delle tessere elettorale, magari facendolo con il sistema “lingua facile”. Certo ci sono difficoltà organizzative, ma in altri Paesi si vota già per corrispondenza ma qui c’è il problema dei tempi. Sono possibilità che vanno comunque verificate”. Alex Marini (Cinquestelle) ha detto che “la riforma non è agevole da fare, ma il tema è vasto ed interessante. Noi abbiamo fatto molte proposte su questo argomento ma nel passato non abbiamo mai avuto risposte alle sollecitazioni. Credo che si possa lavorare su delle linee guida, con programmi scritti in modo omogeneo. L’accompagnamento in cabina elettorale è un altro tema molto delicato. Difficile è fare un elenco di 700 candidati su un modulo, per scorrerli”. Il presidente Noggler ha puntualizzato che “la legge elettorale non può essere modificata dal presidente del Consiglio regionale e nemmeno dall’Ufficio di presidenza. Le leggi provinciali fanno invece capo alle due Province e quindi questa mozione deve essere modificata in modo importante”. Brigitte Foppa (Verdi) ha detto che “il presidente del Consiglio regionale può comunque fare riferimento agli uffici ma non c’è dubbio che il tema della legge elettorale è molto complesso. Forse troppo gravoso per noi consiglieri. Noi crediamo che sia lei, presidente Noggler, a dover coinvolgere gli uffici su questo tema”. Magdalena Amhof (Svp) ha chiesto un’interruzione a quel punto per una riunione di maggioranza sul tema, per decidere come procedere. Alla ripresa la consigliera Foppa ha detto di aver trovato un testo condiviso ma di aver bisogno di maggior tempo per la sua traduzione.
A quel punto si è passati ad un altro disegno di legge, firmato dei Cinquestelle, il Nr. 28: Modifiche alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 “Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino-Alto Adige” e successive modificazioni e disposizioni per ampliare le figure preposte all’autenticazione delle firme per la promozione di referendum (presentato dai Consiglieri regionali Marini e Nicolini). Diego Nicolini ha spiegato che “si tratta di una proposta per ampliare la platea degli autenticatori nelle raccolta di firme per l’attività politica, i referendum in particolare estendendola anche ai segretari dei seggi. Si andrebbe a modificare il regolamento degli enti locali”. La consigliera Foppa ha detto che “questo è un tema sensibile, un ostacolo grosso che va superato. Si debbono raccogliere firme in molti casi ripartendo da zero. Non è facile trovare persone che le autenticano. Bene dunque questa proposta”. La relazione al ddl è stata dunque letta dal presidente della Commissione Denis Paoli. A quel punto Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha detto come “in commissione ci siano state delle audizioni sul tema e che si sia capito come i referendum siano limitati dalle difficoltà che trovano per raccogliere le firme. Ma ci è stato detto chiaramente che la competenza non è regionale, ma sul tema è lo Stato a dover procedere. Anche i due Consorzi dei Comuni si sono espressi contro le modifiche, dicendo che gli autenticatori siano già sufficienti come sono ora”. Alex Marini (Cinquestelle) ha aggiunto come “ci siano stati in passato diversi casi di irregolarità nella raccolta delle firme per le firme. Evidentemente ci sono problemi, ci è andata male sulla raccolta elettronica delle stesse. Ma ci si deve lavorare. Le categorie oggi deputate all’autenticazione sono sì diverse ma in molti casi non sono troppo disponibili a farlo. Ci sono degli ostacoli per proporre dei referendum, ma sono delle restrizioni irragionevoli. Nelle consultazioni comunali il voto per corrispondenza può essere attuato”. L’assessore regionale Lorenzo Ossanna ha detto che “ci sono sufficienti figure che possono autenticare le forme ad oggi. Ed infatti lo hanno detto con chiarezza anche i due Consorzi comunali, dando pareri
negativo alla legge. Si tratta poi di una competenza statale e la legge sarebbe sicuramente impegnata”. A quel punto il proponente Marini ha detto che “a suo giudizio il potere, chi lo detiene, non ha interesse a vedere ampliata la platea di chi può autenticare le firme. Nel nostro codice delle autonomie locali noi dovremo esercitare la nostra autonomia, dire che la competenza è dello Stato è sbagliato”. Ossana ha detto di “rigettare l’accusa di centralismo, non è vero che noi possiamo cambiare la legge”. Marini ha voluto ribadire ancora che non è una questione nazionale ma legata ai comuni, applicata dunque agli enti locali”. Il voto seguente dell’aula ha respinto il passaggio alla discussione articolata.
Il Consiglio ha poi affrontato il disegno di legge nr 31 quello “sul diritto di voto nei referendum comunali da estendere ai lungo soggiornanti di Paesi terzi". Alex Marini (Cinquestelle) lo ha presentato assieme al collega Diego Nicolini: “Una proposta la nostra che migliora la convivenza ed anche la fiducia nelle istituzioni da parte degli stranieri. Un messaggio simbolico. In commissione, lo anticipo, è stato dato un parere negativo al nostro ddl”. Al presidente Denis Paoli è toccato dunque leggere questa relazione della Prima commissione sul ddl in questione. Paolo Zanella (Verdi) ha detto che si tratta di "un provvedimento che dovrebbe tradursi in una maggiore inclusione dei lavoratori stranieri, non riconoscere loro diritti sarebbe una scelta non corretta. La giunta per bocca dell'assessore Lorenzo Ossanna ha espresso parere negativo. La replica nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori.