Comunicati stampa
Non passa la legge per la raccolta di firme digitali per iniziative popolari
Nel pomeriggio l’aula del Consiglio regionale ha ripreso il proprio lavoro con l’esame del disegno di legge n. 27: Modifiche alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 “Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino-Alto Adige” e successive modificazioni e disposizioni per introdurre sistemi di raccolta elettronica delle firme (presentato dai Consiglieri regionali Marini e Nicolini). Alex Marini (Cinquestelle) ha argomentato come “la grande maggioranza dei cittadini si augura di poter dialogare con la pubblica amministrazione in forma elettronica,con strumenti digitali. Ad oggi 25 milioni di cittadini sono utenti Spid,ovvero il 55 per cento della popolazione attiva italiana. I tempi sono maturi e le richieste della gente vanno in questa direzione. Le città di Roma e Milano riconoscono già le possibilità di raccogliere le firme su piattaforma digitale. Noi non possiamo rimanere indietro rispetto a quello che già consente di fare lo Stato. Il nostro intervento in questo senso, come legislatori, non è prorogabile. E su questa nostra legge c’è un parere positivo anche del Consiglio delle Autonomie del Trentino e di quello altoatesino. Questo non succede spesso, anzi”. Marie Elisabeth Rieder (Team K) ha detto che ci sono stati spiegati i vantaggi della raccolta elettronica delle firme e che si tratta di un intervento che avvicinerebbe la gente all’ente pubblico, questo lo si è visto con chiarezza durante il Covid. Si tratterebbe di una possibilità aggiuntiva. Per questo noi sosteniamo questa proposta di legge. Diego Nicolini (Cinque Stelle) ha aggiunto “come le app e l’identità digitale siano diventate abitudine per molti milioni di italiani.La partecipazione alla vita democratica necessità di tempo e qui lo strumento digitale può venire in soccorso. Noi Cinque Stelle siamo nati su una piattaforma.Un ddl al passo con i tempi e di buonsenso”.
Hanspeter Staffler (Verdi) ha detto di voler vedere se la maggioranza regionale vorrà favorire questa novità. Si vedrà se è stata imboccata una nuova strada. Quindi bene che si possa raccogliere le firme in modo digitale ma temiamo che la base legislativa non sia abbastanza solida per sostenere delle iniziative popolari in modo fattivo. In dieci anni non c’è stato un vero aumento della democrazia partecipata. Il parere della giunta regionale è stato affidato all’assessore regionale Lorenzo Ossanna: “Il tema della raccolta è sul tavolo ma da più parti è stata evidenziata la criticità nel passare alla fase attuativa. Quindi sì al tema ma non ci sono le soluzioni tecniche, mancano i presupposti per la raccolta digitale. Manca una piattaforma, ci sono le intenzioni per passare a questo metodo ma la legge così com'è non potrà essere approvata”. In sede di replica Marini ha ringraziato i colleghi, facendo notare come ci si trovasse di fronte ad una opportunità. La politica non ci fa bella figura nel bocciare questo disegno di legge. Gli strumenti dello Stato per attuare questo passaggio al digitale ci sono, volendo. La piattaforma può essere ripristinata. non ci sono scuse tecniche”. A quel punto con 34 voti è stato respinto il passaggio alla discussione articolata.