Comunicati stampa
Il Consiglio regionale ha respinto cinque mozioni
II Consiglio regionale è riunito oggi in aula a Bolzano. Il presidente Josef Noggler ha ricordato che la giunta ha presentato nell’ultimo periodo una serie di disegni di legge, oltre a fare presente che sul tavolo dell’assemblea c’è una una proposta legislativa dello stesso presidente Noggler in tema di riforma delle indennità dei consiglieri. Proposta quest’ultima che verrà affrontata domani dall’apposita commissione regionale.La seduta oiderna è iniziata con la continuazione della discussione di una mozione, presentata in prima battuta a novembre, ovvero la n. 41, presentata dai Consiglieri regionali Franz Ploner, Rieder, Köllensperger e Alex Ploner “per impegnare la Giunta regionale ad introdurre la gestione collegiale nell’ambito delle aziende pubbliche di servizi alle persone (APSP)” Lo stesso Franz Ploner (Team K) ha presentato oggi un emendamento alla propria mozione che mette ancora in maggior risalto la necessità della collegialità nella gestione. Maria Elisabeth Rieder (Team k) ha ribadito di non aver avuto sul tema l’auspicata interlocuzione con gli assessori che si occupano del tema. Per la giunta è intervenuto il vicepresidente della giunta Arno Kompatscher che ha detto che “il coinvolgimento è necessario ed auspicato e in molti casi questo già funziona così, con ottimi risultati. Ma la formulazione della mozione non può essere accolta per il modo in cui è stata formulata visto che fa riferimento ad un modello austriaco, ma il tema è presente ed è condivisibile come approccio”. Ploner a quel punto ha chiesto che si procedesse ad una votazione divisa della premessa e del dispositivo della mozione. La premessa è stata respinta con 24 voti contrari e 23 a favore. Il dispositivo è stato respinta con 30 voti negativi.
A quel punto l’aula ha affrontato, continuazione di novembre, la mozione n. 42, presentata dai Consiglieri regionali Marini, Nicolini e Zanella per impegnare la Giunta regionale ad avviare un confronto con il Governo per assicurare, attraverso la costituzione di tavoli permanenti di coordinamento territoriale, il coinvolgimento dei comuni confinanti delle province autonome di Trento e di Bolzano e delle regioni Veneto e Lombardia nelle procedure di definizione della programmazione delle proposte progettuali di area vasta da realizzarsi con le risorse di cui al Fondo comuni confinanti). Dopo una pausa chiesta dalla minoranza Diego Nicolini (Cinquestelle) ha osservato come si tratti di una proposta sensata e che serva un confronto con Roma per coinvolgere di più i comuni. Alessandro Olivi (Pd) ha detto di condividere la mozione in discussione, utile anche in chiave trentina con una condivisione che possa iniziare anche in fase di progettazione. Paolo Zanella (Verdi) ha ribadito la necessità di un maggiore coinvolgimento per ottenere dei progetti di interesse interregionale, che serva dunque a ridefinire i meccanismi. Alex Ploner (Team K) ha annunciato a sua volta il voto favorevole alla mozione in discussione. Magdalena Amhof (Svp) ha invece spiegato che esiste già una commissione paritetica che decide sul tema e che a farvi parte non è la Regione ma sono le due Province autonome. La mozione è stata respinta.
Il Consiglio regionale ha poi affrontato la mozione n. 30, presentata dai Consiglieri regionali Urzì, Rossato, Cia e l’allora consigliere Ambrosi per impegnare la Giunta regionale ad avviare in modo partecipato una verifica dell’attualità della vigente legge regionale sugli enti locali al fine di garantire che ciascun gruppo linguistico possa determinare la propria rappresentanza negli organi dei comuni. Ad intervenire, per riassumere il tema, è stato il consigliere di Fdi Marco Galateo. Brigitte Foppa (Verdi) ha chiesto se il tema della mozione siano le giunte comunali, ma come il tema non sia chiaro nella mozione e che serva semmai affrontare l’argomento con una legge. Magdalena Amhof (Svp) ha osservato come ci sia una legge chiara sul tema e che ci sia lo Statuto di autonomia a disciplinare il tutto. Respinta a maggioranza.
Il quarto punto in aula è stato la mozione n. 33, presentata dai Consiglieri regionali Urzì, Rossato, Cia e Ambrosi per impegnare la Giunta regionale a prevedere il rispetto di tempi certi per la realizzazione del nuovo Polo della Giustizia di Bolzano, assicurandosi che in tale struttura possano trovare sede tutti gli uffici giudiziari presenti a Bolzano. Anche in questo caso si tratta di una continuazione. Paul Koellensperger (Team K) ha detto come si tratti di un tema annoso e che gli uffici ora sparpagliati per la città costino all’ente pubblico solo di affitti oltre un milione di euro. L’assessore regionale Waltraurd Deeg, ha detto che c’è un obiettivo ed è quello di dare un servizio di qualità al settore della giustizia ma che occorre anche essere realistici sui tempi. Deve essere pianificata tutta la questione finanziaria, si deve ascoltare le necessità di chi lavora in questo settore, ci sono aspettative molto alte ed ora si stima un impegno finanziario di 48 milioni di euro. Lavoreremo al meglio ma non possiamo accogliere questa mozione. Marco Galateo (Fdi) si è detto convinto che la giunta sia in linea, dal punto di vista della filosofia, sulla mozione ma che il testo venga respinto per via del gioco delle parti della politica. Il testo non è stato accolto dall’aula con 33 voti contrari.
L’aula ha in seguito affrontato la mozione n. 38, presentata dai Consiglieri regionali Olivi, Zeni, Ferrari, Tonini e Manica per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi subito per far sì che, in tutto il territorio del Distretto giudiziario di Trento e Bolzano, venga recepito e supportato il progetto di realizzazione dell’Ufficio del Processo. Alessandro Olivi (Pd) ha osservato che la sua proposta era stata presentata nel 2021. Olivi ha detto che si tratta di uno strumento che dovrebbe garantire lo snellimento delle pratiche e che dovrebbe offrire un miglioramento qualitativo dei servizi giudiziari, in primo luogo per smaltire gli arretrati. Ugo Rossi (Upt) ha detto che la scopertura degli organici in ambito giudiziario sta diventando un mantra ma che il passaggio della competenza alla Regione non ha in realtà peggiorato la situazione. Hanspeter Staffler (Verdi) ha detto di voler ringraziare il collega Olivi per la mozione e ha sottolineato come deve essere interesse della politica che il fatto che la giustizia funzioni al meglio dovrebbe essere interesse della politica. E che l’Europa ha destinato molto denaro nel Pnrr per migliorare questo aspetto, non è un problema solo a livello regionale. Una situazione che tiene lontani dall’Italia molti investitori internazionali. La giunta, per bocca del presidente Maurizio Fugatti, ha detto che la norma è stata nel frattempo recepita da una legge nazionale. Di recente abbiamo ricordato le cifre delle assunzioni negli uffici giudiziari, è un percorso di miglioramento con qualche difficoltà in più su Bolzano. La competenza viene implementata in modo costante. Olivi, in replica, ha osservato come serva sia quantità che qualità in questo settore e di non voler ritirare la sua mozione. L’aula l’ha respinta con 34 voti contrari.
Con il disegno di legge n. 27: Modifiche alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 “Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino-Alto Adige” e successive modificazioni e disposizioni per introdurre sistemi di raccolta elettronica delle firme (presentato dai Consiglieri regionali Marini e Nicolini). A quel punto il presidente del Consiglio regionale Noggler ha deciso di interrompere i lavori per consentire una riunione di maggioranza. L’aula tornerà a riunirsi alle ore 14.30.