Comunicati stampa
Via alla manovra finanziaria della Regione
La seduta di luglio del Consiglio regionale di oggi è dedicata alla manovra economica. Ovvero la discussione della legge n. 52, il Rendiconto generale della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per l’esercizio finanziario 2021 (presentato dalla Giunta regionale). Allo stesso, come consuetudine e come è stato spiegato in apertura dal presidente del Consiglio regionale Josef Noggler, è stato accorpato il disegno di di legge n. 53, ovvero l’Assestamento del bilancio di previsione della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per gli esercizi finanziari 2022-2024 (sempre presentato dalla Giunta regionale).
Le due relazioni sono entrambe toccate al presidente dell’esecutivo Maurizio Fugatti. In primo luogo le cifre: “Nel rendiconto generale della Regione Trentino–Alto Adige per l’esercizio finanziario 2021, le entrate accertate ammontano a euro 451.909.068,62, di cui euro 359.633.286,61 si riferiscono ad entrate tributarie, euro 39.315.470,07 a trasferimenti correnti, euro 15.007.423,30 ad entrate extratributarie, euro 4.600,00 ad entrate in conto capitale, euro 26.792.738,70 ad entrate da riduzione di attività finanziarie ed euro 11.155.549,94 ad entrate per conto di terzi e partite di giro. Per quanto concerne le somme impegnate, la spesa complessiva ammonta a euro 552.680.527,88, di cui euro 483.634.875,23 per impegni di spese correnti ed euro 9.230.016,09 per fondo pluriennale vincolato di parte corrente, euro 27.350.897,40 per impegni di spese in conto capitale e euro 3.609.562,70 per fondo pluriennale vincolato in conto capitale, euro 17.699.626,52 per fondo pluriennale vincolato per attività finanziarie, infine euro 11.155.549,94 per impegni di spese per conto terzi e partite di giro” ha osservato il presidente della giunta regionale”.
Dopo le cifre del rendiconto Fugatti ha analizzato, nel dettaglio, la manovra, spiegandone all’aula le linee principali: “Questa nuova e inaspettata instabilità suggerisce, dunque, un approccio prudenziale nella predisposizione della manovra di assestamento, che - per queste ragioni e secondo i principi di contabilità pubblica - non può che essere ispirata ad un approccio serio e cautelativo circa le potenziali previsioni delle prossime entrate, ed in particolare per quelle di natura tributaria. è stato aumentato di circa euro 446.000,00 lo stanziamento relativo ai trasferimenti da parte del Consiglio regionale di somme restituite dai Consiglieri regionali, entrata che – ricordo – è vincolata alla copertura del Fondo per il sostegno della famiglia e dell’occupazione. Si segnala infatti che sono stati aumentati di circa euro 500.000 ed euro 2,1 milioni, rispettivamente, gli stanziamenti per il finanziamento per le iniziative dirette sviluppare il processo di integrazione europea e per la concessione di patrocini finanziari per iniziative di particolare importanza per la Regione, nonché per contributi agli investimenti ad amministrazioni locali per la promozione e la valorizzazione delle minoranze linguistiche regionali. E’ stata applicata una quota pari ad euro 83 milioni come risultato di amministrazione dell’anno 2021. Con questo si è proceduto all’aumento del finanziamento – pari ad euro 60 milioni – dell’accollo da parte della Regione di una quota del contributo alla finanza pubblica posto a carico delle due Province, già previsto in sede di bilancio di previsione.
Per il 2022 pertanto la Regione si accollerà complessivamente un importo di circa euro 171 milioni, fornendo, da un lato, un rilevante sostegno alle economie provinciali e alla qualità dei servizi che esse, nell'esercizio delle loro competenze, erogano ai cittadini della nostra comunità e - dall'altro - contribuendo ad aumentare gli effetti positivi che l'accordo finanziario con lo Stato, raggiunto nel 2021, esplica nei confronti dei bilanci provinciali”.
Fugatti ha affrontato anche il tema degli aumenti ai sindaci: “La Giunta regionale si era impegnata ad approvare, entro la legislatura 2018-2023, una nuova disciplina per quanto concerne le indennità e la previdenza degli amministratori comunali, al fine di eliminare le iniquità esistenti e adattare il sistema alle particolari responsabilità che essi si assumono nell’assolvimento del mandato elettivo. Si tratta ora di completare questa riforma, attraverso l'adeguamento delle nostre vigenti indennità di carica, ed in particolare intervenendo in primo luogo su quelle che risultano inferiori alle “misure minime” delle indennità introdotte nel resto d’Italia”.
Tema giustizia: “Sulla base delle interlocuzioni avute, prima, con i Capi di Corte territoriali e, poi, con la struttura del Ministero competente, con riferimento all’Agenzia Regionale della Giustizia, si propone di implementare le competenze dell’agenzia medesima anche sui Giudici di pace, armonizzando così l'intero comparto e inserendo il settore dei giudici onorari, che - nel nostro territorio - rappresenta un fattore rilevante e di qualità nel garantire la funzione giurisdizionale nei confronti e a tutela dei nostri cittadini” ha osservato Fugatti. Che ha poi chiosato: “In conclusione, nonostante le attuali incertezze economiche che derivano dalle attuali tensioni nelle politiche internazionali e nazionali, la manovra di assestamento intende fornire una stabile e seria garanzia all’intero sistema regionale, creando effetti positivi a tutti gli attori che compongono il nostro assetto istituzionale ed economico” ha concluso il presidente della giunta regionale,
Le due proposte erano state in precedenza discusse e approvate dalla seconda commissione regionale, presieduta da Helmut Renzler (Svp) che ne ha tracciato in aula il cammino nell’organismo ed i principali temi affrontati. L’aula ha poi iniziato la discussione generale, con il primo intervento di Sara Ferrari, Pd, che ha chiesto una sospensione per una riunione delle minoranze.
Alla ripresa è toccato a Paul Köllensperger (Team K) intervenire. Ha notato come la “fideiussione per spese correnti sia un fatto grave, fatto notare anche dalla Corte dei Conti. Ci sono tre società che non fanno utili e sono quelle in cui la Regione ha dismesso da poco le proprie quote. Sull’assestamento vorrei dire che l’aumento delle indennità dei sindaci è giusta tuttavia il momento in cui questo viene fatto non è il migliore. Si tratta di adeguamenti per chi fa politica, la gente non capisce. Sappiamo di sindaci che hanno detto di voler rinunciare a questi adeguamenti ed è un aspetto che si lega già alla campagna elettorale per l’anno prossimo”.
L’intervento successivo è quello di Hanspeter Staffler (Verdi) che detto di non essere d’accordo sul fatto di voler concentrare la maggior parte della discussione sull’identità dei sindaci: “ Le difficoltà nel trovare persone che si impegnino in queste attività sono sempre più difficili da trovare. Non c’è un momento adatto per aumentare le loro indennità, il tema dovrebbe essere affrontato con grande attenzione e serietà”.
Franz Locher (Svp) ha detto di essere d’accordo sugli aumenti delle indennità degli amministratori locali. “Io vorrei però anche capire quali siano le entrate effettive di Autobrennero. Le cifre non sono chiare. A questo punto le finanze dovrebbero essere delegate in toto alla due Province”.
L’intervento successivo è stato quello di Brigitte Foppa (Verdi): “Le retribuzioni per i politici è un tema che ci mette in difficoltà. Come sempre. Non siamo liberi perché decidiamo noi di aumenti per i politici. Si deve valorizzare comunque queste persone”.
Giorgio Tonini, Pd, ha poi osservato come “questo momento di assestamento finanziario sia molto importante. Il Consiglio è inerme di fronte alla forza della giunta, non ha strumenti per analizzare il bilancio. Li ha solo la Corte dei Conti. Ci sono due criticità: la capacità del controllo del Consiglio di controllo, le spese debbono essere valutate in ottica pluriennale. Presentare, come avviene qui, emendamenti sul bilancio in corso di discussione non deve essere più ammissibile. Il rendiconto mette in luce come il 54 per cento delle risorse della Regione venga stornato alle due Province. Ci servono invece delle riforme. Chi fa il sindaco non diventa ricco e quindi noi sosteniamo il loro adeguamento economico come avviene a livello nazionale. Momento difficile, il passaggio va spiegato per bene alla gente comune”.
Ugo Rossi (Upt) ha detto che “l’assestamento in discussione dimostra come si trattino materie che non spetterebbero a quest’aula. Questi temi vengono già trattati altrove, ma questo non è un grande spettacolo da portare in aula. L’occasione delle indennità dei sindaci non deve essere sprecata. Si faccia una scelta che la gente possa capire”. La seduta del Consiglio regionale riprenderà nel pomeriggio.