Comunicati stampa
Lorenzo Ossanna nuovo assessore regionale
È ripresa nel pomeriggio, in Consiglio regionale, la discussione in merito alla candidatura, da parte del vicepresidente della Regione Maurizio Fugatti, di Lorenzo Ossanna quale nuovo assessore regionale appartenente al gruppo linguistico italiano.
Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha ricordato una situazione simile a quella di oggi nel 2016, quando si discusse a lungo della nomina dello stesso consigliere Ossanna, e che allora come oggi egli non era intervenuto, come sarebbe opportuno. Lo ha quindi invitato a dire cosa intende fare in Giunta.
Non essendoci interventi, il pres. Roberto Paccher ha avviato la votazione, e Lorenzo Ossanna ha ricevuto 33 voti (anche altri/e consiglieri/e hanno ricevuto preferenze). Essendo necessaria la maggioranza assoluta (36 voti) si è dovuto procedere a un secondo scrutinio, che ha dato come esito 34 voti a Ossanna; è stata pertanto necessario procedere al ballottaggio tra i due candidati che avevano ricevuto più voti: Lorenzo Ossanna e Alex Marini. Prima della relativa votazione, Alessandro Urzì e Claudio Cia hanno chiesto di verificare l’elenco dei consiglieri votabili (quelli di lingua italiana), in quanto se è vero che alcuni nomi mancavano in quanto componenti dell'Ufficio di Presidenza, mancava anche quello dello stesso Cia. Il pres. Paccher ha segnalato che c’era comunque la possibilità di votare un consigliere non presente nell’elenco. In seguito alla terza votazione, per la quale non era più prevista la maggioranza assoluta ma la maggioranza semplice, Lorenzo Ossanna (PATT) è stato eletto assessore regionale con 39 voti; 20 voti sono andati ad Alex Marini, 6 le schede bianche.
Il neoassessore ha ringraziato il presidente Kompatscher e il vicepresidente Fugatti e tutti coloro che gli avevano espresso fiducia, impegnandosi “per consolidare e far crescere la nostra autonomia e la collaborazione tra le due province autonome”. Egli apparteneva alla maggioranza, ma sarebbe stato aperto anche alle proposte dell’opposizione. Gli sarebbe stata utile la collaborazione di tutte le colleghe e colleghi, nei confronti dei quali egli sarebbe stato sempre disponibile. Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia), rilevando che Ossanna doveva registrare che ci erano volute tre votazioni per essere eletto, ha criticato che non avesse parlato prima della votazione ma solo dopo, e fatto riferimento alla sua dipendenza dalla SVP. Luca Guglielmi (Autonomisti popolari - Fassa) ha chiesto di rispettare il regolamento relativamente agli interventi sull’ordine dei lavori, Claudio Cia (Fratelli d’Italia) ha evidenziato che Ossanna aveva avuto 5 ore per intervenire. Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia) ha ribadito di essere intervenuto per sostenere che quello del neoassessore era un intervento arbitrario, sarebbe stato più opportuno un intervento nel corso del dibattito, e questo non si doveva certo a un ritardo del sistema elettronico.
È quindi ripresa la discussione della Mozione n. 16, presentata dai consiglieri Staffler, Foppa e Dello Sbarba (Gruppo Verde), già avviata nella seduta di febbraio. Con emendamento, firmato anche da Coppola (Gruppo Verde) si chiedeva di impegnare la Giunta regionale a cercare un accordo con gli azionisti della Autostrada del Brennero per modificare gli attuali impianti di illuminazione all’uscita Bolzano-Sud e passare a sistemi di illuminazione a risparmio energetico e a basso inquinamento luminoso, e per redigere un piano di illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso in tutti gli spazi esterni, con censimento dello status quo e adeguamento degli impianti. Hanspeter Staffler (Gruppo Verde) ha segnalato che l’emendamento era stato presentato d’intesa con il presidente della Regione. Ha ricordato uno studio germanico secondo cui la popolazione di insetti, tra il 1990 e il 2015, si era ridotta del 75% a causa non solo dei pesticidi, ma anche dell’inquinamento luminoso. Anche per questo si voleva passare a questo nuovo sistema di illuminazione, promuovendo inoltre il risparmio energetico, in quota dal 50 al 75%. Attualmente, i caselli di Bolzano Sud e Trento sono addirittura visibili dalla Stazione Spaziale internazionale - ISS, pertanto si voleva incentivare l’Autostrada del Brennero a percorrere una nuova strada, cercando un accordo con gli azionisti a questo scopo. La prima versione della mozione era forse troppo drastica.
Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia) ha ritenuto il tema di grande attualità, essendo tutti chiamati ad accorgimenti di miglioramento dell’ambiente naturale; ha accolto quindi la proposta. Anche Gerhard Lanz (SVP) ha annunciato voto favorevole; sarebbe stata l’Autostrada del Brennero ad attuare la proposta, sensibilizzando gli azionisti. La mozione è stata approvata con 64 sì.
È stata quindi discussa la Mozione n. 10, presentata dai consiglieri Kaswalder, Guglielmi e Leonardi per impegnare la Giunta regionale a manifestare al Governo italiano la contrarietà della Regione Trentino-Alto Adige ad ogni ulteriore rinnovo delle sanzioni economiche finanziarie adottate dalla UE contro la Federazione Russa e a chiedere allo stesso di opporvisi nelle competenti sedi europee. Walter Kaswalder (Autonomisti popolari - Fassa) ha fatto riferimento alle sanzioni comminate in seguito agli sviluppi della crisi ucraina. All’esplosione della pandemia, ha ricordato, i Russi avevano offerto aiuto, in particolare a Bergamo e dintorni. Inoltre, il blocco dell’export danneggiava l’economia agricola della regione, mentre i divieti danneggiavano la stagione turistica, impedendo l’arrivo di turisti russi con grandi disponibilità economiche. Il dialogo andava portato avanti non con le sanzioni, ma con gli strumenti della politica.
Carlo Vettori (PATT) si è detto favorevole alla mozione, considerando anche l'indotto della Federazione russa verso i territori della regione, sia per export che come presenza nell’economia turistica. Va ricordato inoltre che le sanzioni furono date con la scorsa legislatura europea, di ben altri indirizzi politici, e che la pandemia mondiale deve indurre a cambiare punto di vista.
Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia) ha definito paradossale il meccanismo delle sanzioni, applicate verso Paesi che hanno le spalle sufficientemente grosse per sopportarle, trasformandole in opportunità, tanto che esse vanno poi a pesare sui Paesi che le impongono: è in particolare il settore agroalimentare italiano di eccellenza, nonché quello italiano della moda, a pagare il prezzo più alto, anche perché nel frattempo in Russia è nata una produzione locale che poteva contare sull'assenza della concorrenza europea. Egli ha quindi sostenuto la proposta.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ritenuto necessaria una differenziazione: le sanzioni dovrebbero essere sospese, ma non per i motivi citati, bensì perché esse non sono efficaci. Vero è che la Russia ha un’altra concezione dei diritti umani, tuttavia si ha l’impressione che la UE sia disposta a volte a chiudere un occhio, a seconda degli interessi: i giochi di Sotchi non erano stati boicottati perché si aveva interesse al loro svolgimento, né si interveniva contro la Cina e le gravi violazioni dei diritti umani che lì si verificano, inoltre era stata tolta l’immunità agli indipendentisti catalani che volevano promuovere un cambiamento democratico. Le sanzioni, in ogni caso, colpivano sempre i più deboli: meglio puntare sul dialogo.
La discussione della proposta proseguirà nella prossima seduta del Consiglio regionale; la seduta di oggi è conclusa.