Comunicati stampa
Approvata la legge che permetterà lo svolgersi delle elezioni comunali in autunno
Sono ripresi nel pomeriggio con la trattazione dell’articolato del disegno di legge n.23 i lavori del Consiglio regionale.
L’Art. 1 del disegno di legge individua la finestra utile per lo svolgimento delle elezioni, tra il 1 settembre e il 15 dicembre 2020. Nel presentare i propri emendamenti, il Consigliere Alex Marini (M5S) ha sottolineato quello che ha definito “un cortocircuito. Nel momento in cui si può verificare una situazione in cui si deve applicare l’isolamento sociale, occorre intervenire sugli strumenti che possano assicurare l’articolo 1 della Costituzione, ovvero che siamo in una Repubblica Democratica, attraverso l’esercizio dei diritti politici”.
A favore dell’emendamento 1940/16, che chiede l’abrogazione del Comma 7 dell’articolo 1 si è espressa la Capogruppo del Pd, Sara Ferrari. L’emendamento è stato respinto con 8 favorevoli, 35 contrari e 7 astenuti. Respinto con 41 contrari, 3 favorevoli e 8 astensioni anche l’emendamento a firma Alessandro Urzì che prevedeva una finestra ristretta dal 15 ottobre al 15 dicembre. L’emendamento successivo, a firma Dello Sbarba e altri, e presentato dalla Consigliera Brigitte Foppa (Verdi) chiedeva che non fossero richieste le firme per quei contrassegni di liste già rappresentati nei Consigli comunali, come per i contrassegni tradizionali. La Consigliera Foppa ha chiesto che siano considerati tradizionali anche quelle liste civiche che sono presenti da molti anni nei Comuni. Alessandro Urzì (Misto) è intervenuto per presentare il subemendamento al testo e ha sottolineato che nelle Liste Civiche manca un titolare del simbolo e ha spiegato le difficoltà di una simile norma. Per questo ha presentato un subemendamento che voleva rafforzare questa posizione. Contro l’emendamento si è espresso il consigliere Luca Guglielmi (AP-Fassa) che ha detto che una lista presente da quarant’anni in un Comune non è più lista civica. Il subemendamento è stato respinto a maggioranza, così come l’emendamento.
Approvato l’emendamento 1990 che ha chiesto una proroga della raccolta delle firme.
L’art. 1 è stato approvato con 36 voti favorevoli, 1 contrario, 12 astenuti.
L’Art. 1 bis prevede la possibilità di svolgere le elezioni comunali contemporaneamente alle consultazioni referendarie, alle elezioni per il rinnovo della camera dei deputati e del senato della repubblica, o a elezioni suppletive, nei rispettivi collegi; alle elezioni per il rinnovo dei membri del parlamento europeo spettanti all’Italia; a referendum statali, anche confermativi di modifiche costituzionali.” Respinti a maggioranza gli emendamenti a firma Marini, respinto anche gli emendamenti a firma Urzì e Coppola.
L’Articolo 1 Bis ha approvato a maggioranza l’articolo.
L’Art. 1 Ter, presentato con un emendamento presentato dalle minoranze, riduce il numero minimo di firme necessarie alla presentazione delle liste a un terzo.
Sull’Art. 1 Ter è stato presentato un emendamento da parte della Consigliera Coppola che chiedeva di ampliare la grandezza del simbolo da 2 a 3 centimetri nelle schede elettorali. Essendo già stata preparata la documentazione, ha spiegato l’assessore Cia, non poteva essere accolto.
Respinto anche l’emendamento a firma Marini che chiedeva di riconoscere la possibilità di chi è a casa in condizioni di impossibilità a rischio di sottoscrivere le liste in via telematica. Sugli emendamenti che chiedevano un allargamento al voto elettronico o per corrispondenza a firma del Consigliere Marini, si è acceso un dibatitto che ha visto l’intervento del Consigliere Alessandro Savoi (Lega) che ha parlato dell’impossibilità nei piccoli comuni del Trentino di applicare queste modalità e successivamente del consigliere Giorgio Tonini che ha invitato a non ironizzare su questo tema, come un tempo si ironizzava sull’arrivo di internet in Trentino. Ha però sottolineato che c’era un accordo, come evidenziato in precedenza dal Consigliere Alessandro Urzì, di non entrare in questa discussione nel merito di modifiche sostanziali al testo di legge, ma di rimanere nell’ambito di una legge “squisitamente tecnica che si riferisce al differimento delle elezioni”.
Approvato anche l’articolo 1 ter.
Con l’approvazione dell’art.2, che prevede l’entrata in vigore della legge il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino della Regione, si è passati alle dichiarazioni di voto.
Alessandro Urzì (Misto) è intervenuto per esprimere soddisfazione per il metodo di confronto che ha portato alla discussione della legge. “Sono soddisfatto - ha detto - che siano stati presi per certi quei principi come il garantire la massima partecipazione al voto, ovvero in un momento in cui i cittadini possano andare a votare e garantire agevolazioni per le liste minori. Rimane il tema centrale di garantire la campagna elettorale in un momento idoneo che non può essere agosto”.
Gerhard Lanz (SVP) ha ringraziato tutti per la collaborazione. “Mi spiace che non siamo riusciti a fissare già una data, ma abbiamo garantito una giusta finestra temporale. Mi spiace che alcune delle considerazioni ragionevoli del consigliere Marini non si siano potute prendere in considerazione in questa sede, ma credo che certi problemi, proprio per la brevità di tempo, non potevano essere affrontati. Ma credo che occorra una riflessione”.
Il Disegno di legge n.23 è stato quindi approvato con 40 voti favorevoloi, nessun contrario, 12 astenuti.
Rendiconto del Consiglio regionale
Punto successivo all’ordine del giorno, la Proposta di delibera n.15, Approvazione del Rendiconto del Consiglio regionale. Il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, ha quindi illustrato il testo. Alex Marini (M5S) ha chiesto lo stato del personale: “Alla luce del fatto che vi è stata una riduzione del costo del personale, visto che attualmente in carica vi è un terzo in meno del personale stesso”. Il Presidente Paccher ha spiegato che sono state inserite all’interno del Consiglio “alcune figure nuove attraverso dei trasferimenti da enti pubblici e non attraverso selezioni esterne. Abbiamo fatto partire delle richieste in comando per inserire figure professionalmente idonee alle esigenze del Consiglio stesso”.
La proposta di delibera è stata quindi approvata a maggioranza.