Comunicati stampa
Le opere dell’artista Josef Kostner in mostra a Isera
Si tratta di 25 sculture in bronzo e di 30 opere di grafica che sono state presentate oggi a Trento in un incontro che ha visto la partecipazione della figlia Eveline Kostner e del presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher in rappresentanza della Regione, ente che ha patrocinato l'iniziativa assiene al Comune di Isera presente con la Sindaca Erica Rigotti e l'assessore alla cultura Federico Rosina.
Nel presentare la Mostra, i curatori Mario Cossali e Remo Forchini hanno sottolineato come l'intera opera di Kostner può essere a ragione definita come “Un ponte tra mondi – il Trentino, l'Alto Adige Sudtirol e la terra ladinia - che si sono parlati e si parlano ancora oggi molto poco”, un'occasione culturale tutt'altro che localistica o rurale.
In effetti si tratta della prima significativa mostra dopo la morte di Kostner che nella sua vita ha saputo superare la tradizione ispirazione dell'arte gardenese per sperimentare nuovi territori artistici che, a giudizio di Michil Costa, lo hanno avvicinano a monumenti della scultura come Henry Moore.
E il respiro mitteuropeo dell'opera di Kostner è significativamente rintracciabile anche nella scelta dei curatori e della famiglia dell'artista di stampare un catalogo ( Publistanza di Pergine Valsugana) in tre lingue, italiana, tedesca e ladina, a testimoniare l'universalità del suo linguaggio artistico.
Infatti, non a caso, nella presentazione del catalogo Arno Kompatscher il presidente della Regione Trentino Alto ( e della Provincia di Bolzano) definisce Kostner come una “presenza importante della creatività artistica della nostra Terra, orgogliosa della sua origine e della sua particolarità, tra forma moderna e radice antica”.
Dal canto suo la sindaca di Isera Erica Rigotti ha definito la Mostra come “un prezioso simbolo di quel confronto tra comunità linguistiche che nella nostra realtà regionale è la linfa di ogni futuro auspicabile”.
La Mostra sarà inaugurata il prossimo venerdì 20 dicembre e sarà visitabile a Palazzo de Probizer di Isera sino al 20 febbraio del 2020.