Comunicati stampa
Vitalizi: approvato il disegno di legge che passa al sistema contributivo
Alla ripresa dei lavori, in discussione generale, ha preso la parola il Consigliere Giorgio Tonini (Pd) ha ricordato, citando il professor Brambilla, che “due terzi del nostro debito pubblico sono figlie di cattive politiche in ambito previdenziale”. “Fino alla riforma Dini e successive, esistevano piccoli e grandi privilegi nel pubblico e anche nel privato”. “Il vero torto della classe politica è stata quella di assecondare questa tendenza e non ostacolarla. Ci sono stati politici che hanno provato a bloccarla e penso ad un grande statista trentino che è stato Beniamino Andreatta, sono stati isolati. Perchè allora faceva consenso fare certe politiche. Dentro a questa realtà ci sono stati i vitalizi della classe politica”. “ Questa riforma è figlia della legge della ministro Fornero, quando ha detto che il contributivo si applicava per tutti dal primo gennaio 2012”. Ha ricordato il percorso della legge di allora, sottolineando come si parlasse di calcolo retributivo retroattivo per i soli politici. Ha quindi risposto al Consigliere Rossi, dicendo che “l’intesa è una tutela dell’Autonomia”. “Il patto con il Governo va rispettato. Il disegno di legge in esame oggi è figlio di quell’intesa che non abbiamo subito, ma abbiamo concorso a costruire”. “Abbiamo salvaguardato la cornice generale. Penso che sia stato saggio mantenere il quadro regionale”. Ha quindi ringraziato il Presidente Paccher per il lavoro svolto.
Il Consigliere Walter Kaswalder ha sottolineato che ci sono stati anche casi di difficoltà in politica, politici degli anni '70 o dei loro sopravvissuti che hanno dovuto temere dure perdite.
Il consigliere Gerhard Lanz (SVP) ha detto che “avremmo preferito delle scelte autonome, ma abbiamo scelto di percorrere una strada già percorsa da altri”. A chi ha criticato le modifiche ha rilevato che “Noi volevamo che l’intesa venisse recepita così come scritta. Nel collegio dei Capigruppo è stato detto che si voleva punire singoli casi: noi abbiamo previsto di fare dei risparmi. ABbiamo previsto strumenti anche nel caso ci fossero delle ripercussioni negative, strumenti previsti nell’intesa e che noi abbiamo voluto recepire. Con il disegno di legge noi vorremmo ridurre i costi, ma anche che dove vi siano dei casi insostenibili, vi sia la possibilità di intervenire”.
Filippo Degasperi (M5S) ha ricordato le cifre frutto della legge del 2012 e il percorso della legge. “In quella occasione, quando noi, in pochi, cercavamo l’intervento della Regione in un altro verso, quello di cui oggi stiamo parlando, ovvero il ricalcolo contributivo, ci siamo sentiti dire che era incostituzionale”. “Con la riforma del 2014 il Consiglio regionale annunciava che avrebbe recuperato il 50% delle somme erogate”. “Quelle piccole restituzioni che erano state richieste, non sono arrivate”. Ha detto che qualche aspetto positivo della legge del 2014 c’era e ha parlato del tetto a 9.000 euro. “Sul nuovo disegno di legge questo scompare. Io non faccio i complimenti al Presidente Paccher. Avremmo potuto essere i primi ad adeguarci, avremmo potuto provvedere prima che lo facesse Roma e invece siamo arrivati ultimi. Non posso farle i complimenti perchè ha inaugurato una nuova modalità di dare le informazioni che le limita ai Consiglieri. Conoscere l’ammontare delle cifre erogate è un diritto dei cittadini”. “Voterò contro, non perchè sia contro i tagli, ma perchè in questo testo rimane quel peccato originale che sono le anticipazioni fatte con il disegno di legge del 2012”.
Alessandro Savoi (LN) ha detto che si tratta di un tema delicato, “un tema facile da cavalcare per ogni forza politica. Tutti sappiamo come stavano le cose qualche anno fa. C’era un sistema con indennità, rimborsi, diaria, che andava interpretato”. “Quando fu votata la legge nel 2012, è stata votata con solo tre astensioni e fu fatta con una buona intenzione. Si cancellò allora la diaria, 3.126 euro netti al mese”. “Le cifre sono emerse solo con l’inizio della XV legislatura e allora siamo intervenuti. Abbiamo atteso le sentenze della Corte costituzionale che hanno detto che avevamo ragione allora. Non è vero che siamo arrivati ultimi, ma siamo stati i primi a cancellare i vitalizi ancora prima del 2008. Noi avevamo già una normativa, i vitalizi non ci sono più dalla XIII legislatura in poi. Stiamo parlando di chi ha fatto politica negli anni ‘70, ‘80, ‘90”. “Abbiamo atteso cinque anni la cassazione per sapere se eravamo dalla parte giusta, e oggi, con questa legge, potremo andare a chiedere a chi ha preso indebitamente quei soldi, con più forza. Sono d’accordo con il collega Rossi che non si possa e non si debba giocare al ribasso sull’Autonomia. Sono fiero che questa normativa rimanga all’interno della cornice regionale, rispettando chi prima di noi ha fatto questo lavoro, guardando con orgoglio la nostra attività”.
Per Alex Marini (M5S), questo “disegno di legge serve per rimediare a quella che è una ingiustizia”. Per quanto riguarda il riportare a livello provinciale la normativa su indennità e vitalizi, ha detto di “augurarsi che si tenga in considerazione il conflitto d’interessi. In Svizzera nel 1992 ci fu un referendum per stabilire anche l’indennità dei propri rappresentanti. Il legislatore non può decidere il proprio stipendio”. Sul tema dei vitalizi, ha ricordato di aver chiesto otto volte, attraverso le interrogazioni, dati alla Presidenza e di aver ricevuto risposte negative, “appellandosi ad un parere del garante della privacy”. Ha quindi detto, rileggendo il provvedimento del Garante stesso, che i dati avrebbero potuto essere diffusi.
Il Presidente Paccher ha replicato che la conoscenza di quanto ha percepito un ex consigliere poco possa incidere su quanto si deve decidere con questo disegno di legge. Faccio presente che abbiamo sempre puntualmente risposto alle interrogazioni e abbiamo omesso sul sito del Consiglio regionale in ottemperanza al Garante della Privacy e al Consorzio dei Comuni. Per quel che riguarda l’applicazione, non è una gara per chi arriva primo, ma c’è una data che è quella del 1 dicembre. Abbiamo fatto questa legge perchè dobbiamo rispettare l’accordo Stato-Regioni e il Consiglio regionale non fa parte dell’Intesa Stato-Regioni e non potevo esprimere la mia contrarietà. Se vogliamo fare delle graduatorie, anzichè sulla velocità con la quale è stata applicata - e ricordo che abbiamo dovuto attendere la sentenza della Corte Costituzionale - parliamo di efficacia. Per quanto riguarda i dati, vorrei ricordare che la Prima Commissione ha concluso l’iter il 4 novembre, e dal 4 novembre ad oggi abbiamo dovuto ricostruire 169 posizioni contributive. Gli Uffici hanno lavorato giorno e notte, sabato e domeniche comprese, per fare questa nota tecnica. Fin dal primo giorno sono stati forniti dati, seppur in maniera anonima, delle tabelle che permettevano di capire gli effetti di questa legge. Gli effetti della norma, al netto del fatto che la legge poteva essere emendata, era già a disposizione dei Consiglieri. Per quanto riguarda il tetto del cumulo e gli emendamenti che non sono volontà della SVP ma del rispetto dell’accordo Stato-Regioni. Ci sono due norme che prevedono che la spesa complessiva non potrà aumentare e l’ex Consigliere non potrà percepire di più di quanto fatto fino ad ora. Si tratta di una norma che a livello nazionale si piazza seconda a livello di risparmio. Lo abbiamo fatto indipendentemente dai risultati.
Ordine del Giorno Degasperi
Il Consigliere Degasperi ha quindi presentato un Ordine del giorno che chiede che tutti i dati siano pubblicati sul sito del Consiglio regionale. Gerhard Lanz (SVP) ha sottolineato che, secondo la legge, i costi delle rendite vitalizie dovrebbero essere pubblicati. Non sono necessari ulteriori dispositivi. Riccardo Dello Sbarba (Verdi), invece, sostiene l'ordine del giorno. La trasparenza è sempre utile, la segretezza è ciò che i media chiedono.
Paul Köllensperger (Team K) ha visto la segretezza come la cosa peggiore, portando a voci e speculazioni. Ogni delegato deve già spiegare il reddito e la fortuna. Il Presidente Pacher ha annunciato che i dati richiesti saranno pubblicati nei prossimi giorni, in risposta a una richiesta di Köllensperger
L’Ordine del Giorno è stato bocciato con 18 si, 38 no e 5 astensione.
Discussione dell’Articolato
Art. 1 - Definisce l’ambito di intervento della norma . Su questo articolo è stato presentato un emendamento da parte del Vicepresidente Noggler che ha inserito il riferimento all’Accordo Stato Regioni per - ha spiegato Noggler - eliminare eventuali problemi nella applicazione. Ha risposto al Consigliere Degasperi sulla questione delle attualizzazioni dicendo che “si tratta di demagogia quando si parla di anticipi, mentre l’attualizzazione non è un anticipazione”.
L’emendamento 3873/1 è stato quindi approvato con 45 voti a favore, 13 astensioni e 1 voto contrario.
L’articolo emendato è stato approvato.
Art. 1 - Bis - Respinti tutti gli emendamenti al testo, l’articolo è stato approvato
Art. 1 -Ter - Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato
Respinti gli emendamenti del Consigliere Degasperi che chiedeva che fosse tolto l’automatismo dell’adeguamento ISTAT con l’introduzione
Art. 2 - Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato
Art. 3 - Approvato senza modifiche
Art. 4 - All’articolo 4 è stato presentato un emendamento da parte della maggioranza che elimina le parole “esclusa la quota di contribuzione facoltativa di cui al comma 4”. Alex Marini ha criticato l’emendamento dicendo che “ciò che è uscito dalla commissione è rientrato dalla finestra in aula”. Riccardo Dello Sbarba ha ricordato che l’accordo in Commissione prevedeva che non ci fosse nulla a carico della Regione e questo emendamento invece lo reintroduce. Il Presidente Paccher ha spiegato che l’emendamento invece prevede che a partire dalla XVIma legislatura non sia rivalutata la quota e quindi va a ottemperare quanto detto in Commissione, senza alcun esborso in più. Modificato anche il Comma 6 bis che recita ora “Al solo fine di incrementare il montante contributivo, coloro che hanno ottenuto la restituzione della contribuzione versata per l’ottenimento dell’assegno di reversibilità possono riversare al bilancio del Consiglio regionale, anche parzialmente, i contributi ricevuti in restituzione, maggiorati delle percentuali di rendimento derivanti dalla gestione del fondo ove i contributi erano depositati”. Approvato l’articolo 4
Art. 5 - Approvato senza modifiche
Art. 6 - Approvato senza modifiche
Art. 7 - Dopo una breve sospensione dei lavori, è stato presentato un subemendamento che chiede la pubblicazione dei dati sul sito del Consiglio regionale: il testo introduce, dopo il comma 3 dell’articolo 7, il comma 3bis che prevede, “al fine di tutelare i diritti dei cittadini e di promuovere partecipazione e forme diffuse di controllo sull’attività delle istituzioni e l’utilizzo delle risorse a copertura degli assegni vitalizi e di reversibilità, che i dati siano pubblicati sul sito istituzionale a cadenza annuale”. Sull’emendamento è intervenuto il consigliere Degasperi che ha criticato la bocciatura del suo Ordine del Giorno a fronte della presentazione di questo emendamento. Il Presidente Paccher ha spiegato che la proposta di Degasperi prevedeva la pubblicazione dei beneficiari fin dal 2012, mentre questo emendamento prevede che siano pubblicate le spese e non i singoli nomi. Il subementamento all’emendamento 3508/23 è stato quindi approvato.
Art. 8 - Approvato senza modifiche
Prima della votazione finale è stato approvato un emendamento che modifica la Tabella 2, allegata al disegno di legge, alle colonne dalla quarta alla settima, prima riga, dove viene soppressa la parola “non”.
La votazione, avvenuta senza dichiarazioni di voto, ha visto il disegno di legge approvato con 43 voti a favore, 7 astenuti e 7 contrari.
Il Presidente Paccher ha ringraziato tutti i consiglieri e i capigruppo per la collaborazione.
La prossima seduta del Consiglio regionale è prevista per i giorni 9 e 10 dicembre.