Comunicati stampa
Invecchiamento e assistenza: sistemi internazionali a confronto
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno destinato ad aumentare nei prossimi trent’anni e la politica deve dare risposte per poter venire incontro alle esigenze che nascono da un contesto sociale in evoluzione continua. Per questo la Regione e le Province da anni si stanno muovendo per dare risposte in questa direzione. Un aiuto fondamentale arriva dal confronto con le altre realtà europee e, in questo contesto, il Centro Ocse di Trento ha promosso un workshop di approfondimento durante il quale ha messo a confronto i casi di Fiandre, Inghilterra e Finlandia, oltre a tracciare un quadro generale della situazione europea.
A dare il benvenuto agli ospiti, il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, che ha ricordato l’importanza delle politiche volte a dare garanzia di un futuro dignitoso agli anziani e l’impegno, portato avanti dalle politiche sociali e, in ambito regionale, anche attraverso una struttura come Pensplan.
Al Convegno, moderato dalla responsabile del Centro Ocse-Leed di Trento, Alessandra Proto, sono intervenuti Tiago Cravo Oliveira, Analista di politiche e health economist, Divisione salute dell’OCSE; Luca Critelli, Direttore, Dipartimento famiglia, terza età, politiche sociali ed edilizia abitativa, Provincia autonoma di Bolzano; Sarah Gravenstede, Vice Direttore, Strategia e progetti di assistenza sociale, Dipartimento della sanità e dell'assistenza sociale, Regno Unito; Giancarlo Ruscitti, Dirigente generale, Dipartimento salute e politiche sociali, Provincia autonoma di Trento; Karel Van den Bosch, Esperto di protezione sociale e demografia, Ufficio federale di pianificazione, Fiandre. Le conclusioni sono state affidate a Joaquim Oliveira Martins, Vice Direttore, Centro OCSE per l’imprenditorialità, le PMI, le regioni e le città e a Michael Mayr, Segretario Generale, Regione autonoma Trentino-Alto Adige / Südtirol.
Nei risultati preliminari dell’indagine, presentata nel corso dell’incontro, appare evidente come vi sia una sostanziale necessità di fornire una copertura finanziaria adeguata per il sostegno familiare ai redditi medio-bassi: uno dei dati più rilevanti è che, nei paesi dove non vi è un sistema di protezione sociale che garantisce la copertura dei costi di assistenza, per gli anziani è altissimo il rischio di povertà relativa di reddito dovuta alle spese vive, mentre nei casi di assistenza “informale”, ovvero dove vi sia un familiare che si prende cura dell’anziano, anche dove esista una forma di sostegno a questo tipo di assistenza, questa non basta comunque a garantire un reddito sufficiente al sostentamento di chi vi si dedica. Anche in Alto Adige (per il Trentino i dati saranno disponibile a breve), ad esempio, i più abbienti spendono una quota maggioritaria del loro reddito disponibile per sostenere i costi dell’assistenza domiciliare. Dai dati emerge come vi sia comunque in Alto Adige, così come in altri paesi europei dove vi è una analoga politica evoluta in questa direzione, un sistema di protezione sociale che riduce la soglia di povertà relativa dall’80 al 30%, ma occorre prendere in considerazione per il futuro policy che includano l'offerta di un sostegno pubblico significativo alle persone anziane a basso reddito che si trovano già in condizione di povertà relativa anche prima che ricevano cure formali. La previsione di invecchiamento della popolazione, infatti, vedrà – come ha ricordato lo stesso Presidente Paccher nel suo intervento – un picco intorno al 2045, quando la popolazione attiva, secondo i dati ISTAT, arriverà a poco più del 54% del totale con un’età media di 49,6 anni.
“Il dovere della politica – ha detto Paccher – è quello di mettere in campo strategie che possano garantire il benessere dei cittadini oggi e per il futuro, sia attraverso un adeguato sistema previdenziale, sia attraverso una informazione rivolta ai cittadini su quanto già oggi esiste. Di fronte all’invecchiamento della popolazione occorre lavorare su più livelli per poter tutelare non solo la salute della popolazione, ma anche un invecchiamento sereno, con la garanzia di un relativo benessere economico che consenta di affrontare il futuro senza preoccupazioni”.