Comunicati stampa
Roberto Paccher è coordinatore del Tavolo dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
“È un ruolo di cui sento la responsabilità ed è un riconoscimento per la Specialità del Trentino-Alto Adige. Sono convinto - commenta il Presidente Paccher, appena nominato all’unanimità Coordinatore del tavolo di lavoro delle Regioni a Statuto speciale- che oggi il ruolo delle Autonomie sia di fondamentale importanza all’interno dello Stato italiano e il compito di questo coordinamento all’interno del Tavolo dei Presidenti delle Assemblee legislative deve essere quello di un dialogo continuo finalizzato alla crescita di tutte le Regioni. Sono convinto che oggi il ruolo delle Autonomie speciali sia di fondamentale importanza all’interno dello Stato italiano e il compito di questo coordinamento all’interno del Tavolo dei Presidenti delle Assemblee legislative deve essere quello di un dialogo continuo finalizzato alla crescita di tutte le Regioni.Come rappresentante di una terra particolare come il Trentino-Alto Adige, che da più di settant’anni gode di uno Statuto speciale, credo sia fondamentale mostrare come l'Autonomia ci permetta di eccellere non per i fondi che, in virtù del nostro stesso Statuto, possiamo gestire, ma per la possibilità di autogovernarci, di fare leggi che sono plasmate sulla realtà presente sul territorio, di amministrare al meglio ciò che possediamo”.
Vice coordinatore del Tavolo è il Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin.Al tavolo siedono i Presidenti delle assemblee legislative delle cinque Regioni a Statuto speciale e delle due Province autonome di Bolzano e Trento. Si tratta di un organismo di raccordo, chiamato a confrontare le diverse esperienze e ha svolgere un ruolo di ponte tra le Speciali e le Regioni a Statuto ordinario, che riveste un particolare compito in un momento in cui vi sono in corso i processi volti a dare maggiore autonomia a Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.
“Le Regioni stanno dimostrando proprio in questi giorni anche il proprio peso politico, attraverso il voto per il referendum sulla legge elettorale. E’ un tema politico contingente, certo, ma dimostra che le Regioni hanno la possibilità di far sentire la propria voce anche in un contesto nazionale dove le autonomie sono viste con diffidenza.E’ giusto dunque il percorso che stanno seguendo Veneto, Lombardia e Emilia Romagna per far applicare il terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione e dobbiamo guardare con favore alla crescita di queste realtà, senza però dimenticare la tutela di quei diritti che ci appartengono.Le cinque Regioni a Statuto speciale che già oggi godono della propria autonomia devono essere un modello, ma dobbiamo sempre tenere alta l’asticella e puntare ad un miglioramento collettivo che porti al rialzo e non ad una omologazione verso il basso.Per questo sarà compito anche del Tavolo di coordinamento delle Autonomie speciali confrontarsi e condividere le esperienze migliori, per poter ribadire l’importanza della specialità, che non nasce come privilegio, ma come riconoscimento di particolari situazioni ereditate dalla storia. Dove siamo riusciti a far fiorire l’Autonomia, come nella mia terra, attraverso buone pratiche di amministrazione, dobbiamo difendere le nostre prerogative, senza chiuderci al prossimo, ma anzi instaurando un dialogo che possa portare alla crescita dei territorio a noi più simili. Desidero ringraziare tutti i colleghi per la fiducia che mi hanno accordato e svolgerò questo incarico con spirito propositivo e di dialogo continuo con le altre Specialità e con Roma”.