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Comunicati stampa

Minoranze linguistiche: approvato il nuovo testo regionale

Approvato senza nessun voto contrario il testo presentato in materia di tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche presentato dalla Giunta. Respinto il disegno di legge sulla propaganda elettorale presentato dai Verdi.

 

E' stato approvato con 37 voti a favore e 13 astensioni il disegno di leggeDisegno di legge n. 107: Norme in materia di tutela e promozione delle minoranze linguistiche cimbra, mòchena e ladina della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, promosso dalla Giunta regionale. Si tratta di un testo che nasce - ha spiegato l'assessore Detomas - dalla necessità di garantire maggiore ordine e trasparenza nella normativa regionale. Il dibattito in aula si è però concentrato principalmente sull’ordine del giorno n.1, presentato dai consiglieri del gruppo Süd-Tiroler Freiheit, che chiedeva che nella toponomastica fossero reintrodotti i nomi storicamente radicati e l’uso esclusivo di questi. Respinto il disegno di legge, a firma del gruppo dei Versi, che chiedeva che fosse messo in atto un divieto di propaganda elettorale da parte delle Associazioni sul territorio e relative sanzioni.

  1. Divieto di propaganda elettorale da parte di Associazioni

Primo punto all’ordine del giorno, Disegno di legge n. 34: Disposizioni in materia di propaganda elettorale di associazioni, unioni e sindacati (legge regionale 13 agosto 1998, n. 7) - (presentato dai Consiglieri regionali Foppa, Dello Sbarba e Heiss). Dopo la lettura della relazione della I Commissione, da parte del Presidente Walter Kaswalder, la proponente Brigitte Foppa (Verdi) ha parlato del testo di legge, parlando del “malcostume, radicato da molti decenni, di promuovere dei candidati da parte di associazioni di singoli candidati di categoria”. Ha detto che la situazione è molto istituzionalizzata, parlando del fatto che il Bauerbund sudtirolese ha indetto delle primarie per scegliere chi candidare. Ha detto che questo favorisce delle persone piuttosto che altre. “Queste confusioni democratiche sono spesso criticate dai cittadini, poiché i rappresentanti del popolo dovrebbero rappresentare tutti e non singole categorie”.  Ha ricordato di aver sollevato la questione sin dall’inizio della legislatura e di essere ancora in attesa che sia presentato il testo di legge da parte della Giunta su cui intervenire, come anticipato. Walter Blaas (Freiheitlichen) ha detto di essere sostanzialmente a favore con il principio della legge, ma non sulle sanzioni previste. Per questo ha detto di non poter sostenere una legge, pensando a quelle piccole associazioni che rischierebbero di perdere quei finanziamenti utili alla sopravvivenza dell’associazione stessa. Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freheit) ha detto che il testo prevede sanzioni adeguate, stigmatizzando la pubblicità occulta che avviene in questo modo. Ha detto però che il testo dovrebbe essere adottato da una legge provinciale. Per Alessandro Urzì (misto) si tratta di un testo che va visto positivamente. Ha chiesto un dibattito aperto con l’assessore competente. Hans Heiss (V) ha detto che si tratta di un segnale che va dato. Pensiamo - ha detto - che sia molto importante che questo divieto sia inserito per i Comuni. L’Assessore Josef Noggler ha detto che l’attuazione di questo testo è un grande problema, perchè l’attuazione è difficilmente realizzabile. In questo testo si parla di propaganda elettorale per le elezioni comunali. Si tratta di una propaganda che viene fatta in loco. Ha portato l’esempio di una piccola banda musicale di paese, dove uno dei componenti potrebbe essere candidato e di conseguenza la banda perderebbe i contributi. Ha detto che è difficile prescrivere chi dovrebbe vigilare, dire ai Comuni chi riceve un contributo e chi no, visto che è stabilito dallo statuto comunale. Brigitte Foppa (V) ha replicato, sostenendo che la Giunta non vuole questo divieto per le Associazioni e si è detta stupita che la minoranza non appoggi questo testo, sapendo che le Associazioni hanno sempre lavorato per la maggioranza.

L’aula ha quindi respinto il passaggio all’esame dell’articolato.

 2. Minoranze linguistiche

Punto successivo, il Disegno di legge n. 107: Norme in materia di tutela e promozione delle minoranze linguistiche cimbra, mòchena e ladina della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol (presentato dalla Giunta regionale). Il testo, ha spiegato l’Assessore Detomas, nasce dalla necessità di dare ordine sistematico alla normativa, che finora si basa su un articolo della legge sull’integrazione europea e su norme finanziarie, di fornire maggiore dignità e visibilità dell’attività a favore delle minoranze linguistiche regionali e di codificare l’attività di verifica dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi.  Ha detto che si è voluta dare trasparenza, efficacia alla normativa. Hans Heiss (V) ha ricordato i rilievi fatti già in Commissione. Ha detto che l’obiettivo della legge, in particolare nel punto in cui si parla di una promozione coordinata, è positivo. Ha quindi ricordato che andrà a beneficio di entrambe le Province. Ha evidenziato due aspetti problematici: il primo il coordinamento tra Regione e Provincia, per il quale occorre evitare doppioni, perchè occorre sapere ciò che propone la Provincia e ciò che propone la Regione. Dall’altra ha parlato di poca trasparenza della trasparenza. Ha parlato di un problema nel capire chi rappresenterà le minoranze, soprattutto per la minoranza ladina. Ha detto che il coordinamento  tra Provincia e Regione dovrebbe essere molto più preciso. Ha quindi annunciato astensione. Florian Mussner (SVP) ha detto che  è un compito importante della politica dare la possibilità a tutta la cittadinanza di godere delle opportunità culturali. Ha detto che la scelta della "Lia di Comuns Ladins" è un rafforzamento della rappresentanza ladina, che facilita lo scambio tra le istituzioni e la formazione di reti. Bernhard Zimmerhofer (STF) ha detto di essere d’accordo con la valorizzazione delle minoranze linguistiche anche in Trentino, ma non per la rivalutazione della Regione. Ha ricordato quanto fossero tutelate le minoranze prima della Prima guerra mondiale. Alessandro Urzì (Misto) ha parlato di una assunzione di responsabilità da parte della Regione in questa materia, che si prende il ruolo di tutela delle minoranze linguistiche.  Ha detto che vi sono anche ombre. Ha detto che occorre verificare anche come questa buona volontà si tradurrà poi in azione politica e ha annunciato voto di astensione. Ha detto di aver apprezzato come nel testo si riconosca che nella parte nord della Regione si rovescia talvolta la posizione. L’Assessore Detomas ha quindi ringraziato l’Eurac e l’Università di  Trento che hanno collaborato gratuitamente alla stesura del testo. Ha risposto a chi sollevato questioni sulla trasparenza, ricordando che già oggi esiste una Commissione che valuta le iniziative messe in campo. Ha ricordato l’inserimento di un elemento di controllo e valutazione, che è il passaggio in Consiglio regionale della relazione annuale.

Ordine del Giorno n.1

E’ stato quindi esaminato l’ordine del giorno n.1, presentato dai consiglieri del gruppo Süd-Tiroler Freiheit, che chiede che nella toponomastica siano reintrodotti i nomi storicamente radicati e l’uso esclusivo di questi. Ha detto che se il testo di legge della Giunta intende valorizzare le minoranze, anche questo testo andrebbe approvato.

Alessandro Urzì ha detto che di fatto si tratta di cancellare tutta la toponomastica italiana dall’Alto Adige. Si tratta di una “trappoletta che fa leva sull’ingenuità di un consigliere che vota senza tener conto dell’attualità politica”. Ha detto che secondo questo Ordine del Giorno, rimarrebbero solo una ventina di nomi su circa ottomila.  Myriam Atz Tammerle (STF) ha detto che non si tratta di separatismo o divisione, ma di tutela delle minoranze, di tutela dei toponimi radicati storicamente. Ha detto che la maggior parte dei nomi sono fascisti, manipolativi e non radicati storicamente. Si tratta, ha detto, di tutela delle minoranze. Alessio Manica (PD) ha annunciato voto contrario, pur riconoscendo il problema nato durante il fascismo. Ha detto però che questo ordine del giorno ha un problema di metodo, poichè non si dovrebbe introdurre un tema così importante con un ordine del giorno, e di merito, perchè questo testo - ha detto - non aggiunge alcun mattone nella direzione di una convivenza. Walter Blass (F) ha detto che l’atteggiamento di chi non riconosce questo testo è contro la stessa Autonomia. L’ordine del giorno è stato votato per parti separate. La prima parte dell’ordine del giorno (richiamo alle Nazioni unite) ha visto 30 voti a favore, 18 no e 3 astensioni, la seconda parte (Toponomastica) è stata respinta con 7 si e 40 no.  Nel dibattito generale, in particolare sull’articolo 3, Hans Heiss e Bernard Zimmerhofer hanno chiesto chiarimenti sul finanziamento alle iniziative culturali e sui fondi che vengono oggi dati ai comuni limitrofi. Detomas ha spiegato che per tutelare le minoranze germanofone in Trentino, a rischio di sopravvivenza, occorre mettere in campo iniziative che non siano solo finalizzate alla tutela della lingua, se poi il substrato dei parlanti viene sostanzialmente disperso. Ha detto che, pur non sovrapponendosi alle iniziative provinciali, la Regione potrebbe intervenire su questioni anche economiche di valorizzazione come la promozione turistica, attraverso ad esempio una segnaletica adeguata. Ha detto poi che i fondi per i Comuni confinanti non riguardano questa legge, perché intervengono su opere infrastrutturali. Sull’art. 4 il Consigliere Heiss ha rilevato che non è stato detto nulla sulle qualifiche dei componenti della commissione valutativa.

Il testo di legge è stato approvato con 37 voti a favore e 13 astensioni.

I lavori sono stati quindi chiusi. Il consiglio tornerà a riunirsi nel mese di giugno.