Comunicati stampa
In aula il disegno di legge di iniziativa popolare sulle indennità
In apertura di seduta, è stato votata l’anticipazione del disegno Disegno di legge n. 95: Disposizioni urgenti concernenti la delega di funzioni riguardanti l’attività amministrativa e organizzativa di supporto agli uffici giudiziari (presentato dalla Giunta regionale).
Dopo la lettura della relazione della commissione da parte del Consigliere Renzler e della relazione di minoranza, da parte del Consigliere Pöder, il Consigliere Alessandro Urzì ha preso parola sul testo, evidenziando in particolare l’importanza di una norma di attuazione che interviene su un tema come quello della Giustizia. “Sostanzialmente si pone il primo mattone sul quale potrà essere poggiata una rinnovata iniziativa politica che potrà influire sulla scelta che i Governi che verranno potranno effettuare sulla nomina dei Giudici”. Ha quindi espresso preoccupazione per il futuro, parlando della possibilità di uno “scardinamento del sistema della Giustizia che ne garantisce l’autonomia e l’indipendenza”.
Anche Rodolfo Borga (ACT) ha dichiarato voto contrario, parlando della necessità di ragionare su iniziative di questo genere: “Da un lato si parla delle difficoltà finanziarie della Regione e delle due Province e dall’altra andiamo ad assumere competenze come questa”. Preoccupazioni per l’aspetto finanziario è stato espresso anche dal consigliere Maurizio Fugatti (FI-LN). Andreas Poeder ha anch’egli sollevato preoccupazione sull’indipendenza della magistratura e del personale stesso.
Il Presidente Ugo Rossi ha quindi preso parola per replicare e spiegare che il disegno di legge serve, all’art. 1, a reiterare quello che già avviene oggi, confermando quel personale che già opera attraverso un semplice accordo con lo Stato. Con l’art. 2, si dà la possibilità alla Regione di cominciare a organizzarsi internamente per la gestione del personale che passerà sotto la competenza della Regione”. In merito alla scelta di acquisire nuove competenze, ha spiegato che “fa parte della natura dell’Autonomia stessa la scelta di acquisire sempre più competenze.” Ha posto poi l’accento sul tema della responsabilità: “La prima responsabilità dell’Autonomia e dell’Autogoverno sia quella di dimostrare di essere in grado di amministrare meglio di quanto viene fatto da altri”. Altra responsabilità, ha detto, è quella nei confronti dello Stato: “I problemi di carattere finanziario hanno fatto sì che le Regioni siano state chiamate a concorrere su certe competenze. Ecco perchè il passaggio di competenza potrebbe avere un costo quasi neutro. Infine ha sottolineato come la competenza sia esercitata in chiave regionale: “Questa competenza, che le due Province hanno deciso di esercitare a livello regionale, dimostra come la Regione possa avere ancora un ruolo importante. In tutti questi anni siamo andati verso una diminuzione delle competenze. Ora non andiamo in controtendenza, sottraendo competenze alle Province, ma creando una sinergia positiva su nuove competenze”.
In merito all’Ordine del Giorno presentato dal Consigliere Pöder, è stato raggiunto l’accordo con il Presidente Rossi ed è stato quindi approvato con una modifica.
Approvato l'emendamento a firma Kollesperger all’art. 2.
Il testo di legge è stato quindi approvato.
Punto successivo all’Ordine del Giorno, il Disegno di legge n. 70: Trattamento economico e previdenziale dei consiglieri e dei componenti della Giunta regionale e ulteriori misure volte al contenimento della spesa pubblica (proposta di legge regionale di iniziativa popolare) e Disegno di legge n. 72: Modificazioni della legge regionale 21 settembre 2012, n. 6 in materia di trattamento economico e previdenziale dei membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol (presentato dal Consigliere regionale Borga);
Il Consigliere Bernhard Zimmerhofer (STF) ha detto che l’abolizione della Regione sarebbe un grande risparmio.
Il Consigliere Rodolfo Borga ha parlato del suo disegno di legge, ricordando che era nato da una esigenza sentita, ma che “era stato liquidato come una provocazione”. E’ quindi entrato nel merito del disegno di legge parlando del lavoro del Consigliere come un lavoro a tempo parziale. “Non posso continuare a fare il Consigliere provinciale come faccio ora se poi devo dedicare il mio tempo anche all’attività lavorativa”. “Io propongo quindi, anzichè una identità ridotta, che il Consigliere venga pagato a gettone, con orari compatibili a quelli dell’attività professionale, ad eccezione di Ufficio di Presidenza ed esecutivo”. “Occorre un dibattito serio sul ruolo del Consiglio provinciale e regionale, sui mezzi che deve avere il Consiglio per funzionare”. Ha quindi parlato della necessità di fare una operazione trasparenza: “l’opinione pubblica, che non ci può essere indifferente in un rapporto corretto e sano tra politica e gente, deve essere in grado di valutare a pieno. Se un disegno di legge come quello proposto dalle Acli dovesse andare avanti, vedremmo il prossimo Consiglio composto da pensionati e dipendenti pubblici”.
Hans Heiss (Verdi) ha ricordato che molto è stato detto nel passato su questo argomento. Rispondendo al Consigliere Borga, ha detto che si tratta di un consigliere serio e che certamente non può svolgere solo alla sera la propria attività, ma il fatto è che la politica è diventata una attività molto professionale, che richiede tutta la giornata: “non è una attività di poco rango, che possa essere conciliata con altre attività”. Ha annunciato voto contrario al disegno di legge Borga, mentre ha detto che condivide lo spirito del disegno di legge presentato dai cittadini, ma di non condividere la mancata visione che le indennità servono anche per finanziare i partiti: “Il finanziamento ai partiti non sarebbe possibile e questo rafforzerebbe l’esecutivo e un indebolimento della democrazia in generale. Il secondo aspetto è che, a livello della Regione, i collaboratori verrebbero esclusi e anche questo non possiamo condividere, perchè per poter svolgere l’attività occorre un supporto professionale”. Ha quindi annunciato voto contrario al ddl Borga e a favore del passaggio all’esame dell’articolato del ddl Acli, ma contro il testo in generale.
Paul Koellensperger (M5S) ha detto che oggi per la politica i costi sembrano sempre troppo elevati, anche a causa di quanto accaduto in passato. Sul disegno di legge ha detto che i 7500 euro lordi proposti per i rappresentanti del M5S sarebbero un aumento rispetto a quanto percepito oggi, tuttavia ha criticato l’aspetto della previdenza. Ha quindi detto di non essere d’accordo con il taglio del finanziamento ai gruppi e dei collaboratori, perchè rafforzerebbe l’esecutivo nei confronti del legislativo. Ha quindi detto che voterà a favore del passaggio all’articolato, essendo a favore di quello delle Acli, ma contro quello di Borga.
Per Walter Blaas (F) si deve stare attenti alle derive populiste. Ha detto che per quanto riguarda i consigliere esiste la trasparenza, mentre non è così per gli stessi promotori, che non hanno voluto divulgare l’entità delle loro indennità. Ha chiesto che la competenza sulle indennità passi ai Consigli provinciali. Manuela Bottamedi (LN-FI) ha quindi detto di essere a favore di un disegno di legge di iniziativa popolare. Andreas Poeder ha quindi parlato di ipocrisia, poichè ha detto che i promotori non hanno reso pubblici gli importi dei loro rimborsi, mentre per i Consiglieri si possono vedere. Parlando anche dei sindacati, ha criticato le categorie che fanno i conti in tasca alle altre.
Il dibattito riprenderà alle ore 14.30.