Comunicati stampa
Guerre, nuove tecnologie e disarmo: ad Andalo la Winter School di ISODARCO
La guerra, le nuove armi e la tecnologia sono il centro del 31mo corso invernale di Isodarco, la Scuola internazionale sul disarmo e la ricerca sui conflitti, che si è svolta gennaio ad Andalo, in Trentino. Ottanta giovani studenti, provenienti da trenta nazioni diverse, tra cui Germania, Canada, Pakistan, Iran, Russia, impegnati per capire come si stia evolvendo la guerra e quali sono i rischi per il futuro di fronte ad armi sempre più autonome, capaci di scegliere se uccidere o meno in base ad un algoritmo. "Le nuove tecnologie – spiega Diego Latella, membro del CNR e segretario nazionale dell'Unione Scienziati per il disarmo – pongono problemi di fronte ai quali occorre ragionare con attenzione. Le macchine oggi sono sempre più autonome nei teatri bellici e sono strumenti di morte sui quali l'uomo potrebbe anche perdere il controllo, essendo sostanzialmente regolate da programmi che possono anche essere oggetto di attacchi informatici. Per questo occorre riflettere sul futuro, ponendosi non solo problemi di ordine tecnologico, ma soprattutto etico".
"Isodarco, nato da una idea di Carlo Schaerf, uno dei più importanti fisici italiani – spiega Mirco Elena, Responsabile della sezione trentina dell’Unione degli scienziati per il disarmo (USPID) e direttore dell'Ufficio di Trento di ISODARCO – si impegna da ormai più di cinquant'anni per far interagire persone di tutto il mondo, tra cui studenti, scienziati e anche militari, per comprendere l'evoluzione delle armi e promuovere il disarmo in tutto il pianeta. L'appuntamento di Andalo, che oramai si ripete da diversi anni, è tra i più importanti, perché permette di approfondire temi specifici e di ragionare sui problemi che le nuove tecnologie belliche ci pongono davanti". "La cosa fondamentale di questo corso – spiega il professor Giampiero Giacomelli, direttore della scuola invernale insieme al professor Riccardo Antonini – è che diamo grande spazio alla riflessione e al dibattito. Ogni lezione dura 45 minuti e altrettanti sono dedicati alla discussione. In questo modo diamo possibilità ai partecipanti di confrontarsi e di scambiare le idee, in modo da avere un confronto il più possibile aperto e di dare vita a proposte che potranno poi concretizzarsi anche in documenti che potremo destinare a organizzazioni internazionali come l'ONU. La domanda che si pone il corso è se l'uomo può mantenere il controllo su sistemi d'arma sempre più veloci e se ha senso mantenere il fattore umano nei processi decisionali. Ciò che emerge è che ci troviamo di fronte a minacce sempre nuove e dovremo ragionare su come affrontarle, anche pensando ad un bando, come per le mine antiuomo". A tenere le lezioni, professori provenienti da Francia, Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Italia.
A salutare gli studenti di tutte le discipline e professionisti del campo, il vicepresidente del Consiglio regionale, Lorenzo Ossanna: "Il nostro dovere è quello di promuovere una cultura della Pace e sono lieto che la scuola di Isodarco si riunisca qui in Trentino, una terra dove convivono lingue e culture diverse e dove ben conosciamo il senso della parola Pace. L'auspicio è che tutte le persone qui riunite possano uscire arricchite da questa esperienza e portare nel loro paese qualcosa che possa aiutare a costruire sempre più una cultura dove la guerra non sia più vista come una opzione da scegliere".