Comunicati stampa
Variazione di Bilancio, gioco d'azzardo e fusioni in Consiglio regionale
In apertura di seduta, il Presidente Thomas Widmann ha ricordato la figura di Giorgio Grigolli, già Presidente della Giunta regionale, scomparso la scorsa settimana. In aula ricordato anche il Presidente Diego Moltrer, morto il 17 novembre di due anni fa e per il quale, ha ricordato Widmann, si terrà una messa di ricordo nel suo paese, Fierozzo, domani alle ore
Primo punto all’ordine del giorno della seduta odierna, il Disegno di legge n. 85: Variazioni al bilancio di previsione della Regione autonoma Trentino-Alto Adige per l’esercizio 2016 - 2018 (presentato dalla Giunta regionale). Il testo, votato per Province separate, ha visto 21 voti favorevoli a Trento, mentre 17 a Bolzano. Poichè la maggioranza richiesta era 18, il documento andrà inviato all’organo per il riesame del Bilancio, così come previsto dal regolamento.
Punto successivo, la Mozione n. 45, presentata dai Consiglieri regionali Urzì, Fasanelli, Borga e Giovanazzi, riguardante le risorse e i finanziamenti necessari alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del centro Italia e alla prevenzione del rischio sismico ed idrogeologico. Il primo firmatario, Urzì, ha spiegato che si tratta di una mozione che vuole intervenire in un momento di emergenza per il centro Italia e ha chiesto che si porti l’attenzione a livello europeo su una problematica che riguarda soprattutto i paese esposti a catastrofi naturali come i terremoti che si trovano nel sud del continente.
Rodolfo Borga (ACT) si è detto favorevole alla mozione, chiedendo l’intervento in merito della Giunta.
Il Presidente Arno Kompatscher ha detto che potrebbe essere d’accordo con la mozione: “mi chiedo quanto potremmo raggiungere con questa mozione. Non so se con una richiesta del genere riusciamo a cambiare le cose, considerando come le problematiche siano ampie ampie”. Su richiesta del proponente e del Presidente Kompatscher, è stata eseguita la votazione per punti separati, tra premesse (respinte) e la parte dispositiva ad esclusione del punto tre (approvato con 42 voti a favore) e del terzo punto (respinto).
Con il Voto n. 5, presentato dai Consiglieri regionali Urzì, Borga, Giovanazzi, Fasanelli e Civettini, affinché il Parlamento e il Governo attivino forme di tutela efficaci per prevenire il gioco d'azzardo patologico (GAP), determinando attraverso l’utilizzo della tessera sanitaria l’importo massimo giocabile, in relazione al reddito individuale di ogni singolo utente, e la eventuale esclusione dal gioco dei soggetti che percepiscono sussidi sociali o che siano in cura presso strutture sanitarie pubbliche per patologie correlate al gioco d'azzardo. Il Consigliere Urzì ha rilevato come sia un problema sempre più diffuso e ha chiesto che vi sia una attenzione particolare, chiedendo in particolare che possa essere introdotta la misura di controllo e regolamentazione, attraverso la tessera sanitaria. “Credo e ritengo che, come si è fatto con interventi molto invasivi come l’obbligo del casco, penso che le istituzioni possano intervenire per evitare che si rovinino non solo le persone e le famiglie”. “Credo sia un tema che riguarda il dovere dell’attenzione verso fenomeni particolarmente drammatici”. Andreas Pöder ha ricordato come in Consiglio provinciale a Bolzano sia stata approvata una legge in materia di slot machine e come la legge abbia retto nonostante le polemiche sollevate: “Con questa proposta si vogliono prevedere misure idonee per prevenire il gioco di azzardo patologico. Misure meritevoli, ma la cosa migliore sarebbe che i giochi d’azzardo fossero vietati. Ma si deve riconoscere che lo Stato guadagna 16 miliardi di euro con questi giochi. La Provincia di Bolzano guadagna annualmente 40 milioni di euro con questi giochi di azzardo e poi si spendono poche centinaia di euro per la prevenzione”.
Dieter Steger (SVP) ha detto che in questo caso non riconosce la competenza del COnsiglio regionale: “In Consiglio provinciale abbiamo già approvato delle leggi. Presentare un voto su un argomento sul quale è già stato legiferato a livello provinciale, mi sembra poco opportuno. Penso sia decisivo che siano l’Alto Adige e il Trentino legiferino a livello locale. Il principio va sostenuto, ci vuole molta prevenzione e ci vogliono misure che introducano dei divieti”.
Il Presidente Kompatscher ha detto che il gioco d’azzardo è un tema molto importante: “Nella conferenza Stato-Regioni viene trattata una iniziativa promossa dal Governo che chiede iniziative e a noi è consentito di promuovere iniziative oltre a quelle dello stesso Stato”. Ha quindi fatto una controproposta al proponente, modificando il dispositivo chiedendo al Governo di verificare la possibilità di utilizzare la tessera sanitaria come strumento per identificare la cifra massima che si può giocare”.
Walter Kaswalder (PATT) ha detto che “Non abbiamo una gran competenza riguarda il gioco d’azzardo. Il problema grosso è che abbiamo uno Stato che finanzia gli esodati attraverso il gioco d’azzardo, abbiamo uno Stato in grossa difficoltà. Se andiamo a verificare chi sta dietro a questo gioco d’azzardo, scopriremmo probabilmente che molti parlamentari hanno interessi”. “Speriamo che questo voto venga accolto e che qualcuno ci ascolti. Credo sarebbe giusto trasmettere questo voto a tutto il gruppo parlmentare trentino e sudtirolese affinché possiamo essere ascoltati”.
Il voto 5, emendato, è stato approvato con 43 voti a favore e 5 astensioni.
Punto successivo, la ratifica dell’esito del referendum che ha visto il Comune di Samone respingere l’aggregazione al Comune di Castel Ivano, la Proposta di delibera n. 28: Rigetto della domanda di fusione per aggregazione del Comune di Samone nel Comune di Castel Ivano, in relazione all’esito non complessivamente favorevole del referendum consultivo svoltosi il 20 marzo 2016 negli stessi Comuni.
Con 46 voti favorevoli, la proposta di delibera è stata accolta.
Con la Mozione n. 42, i Consiglieri regionali Zimmerhofer, Knoll e Atz Tammerle, hanno chiesto che la Giunta regionale intraprenda tutti i passi necessari per ridurre ad un massimo di quattro all’anno il numero delle sedute del Consiglio regionale, giustificando la scelta in ottica di un risparmio.
Andreas Pöder si è detto d’accordo con la proposta, ma ha chiesto che sia indirizzata all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e non alla GIunta: “Non può essere l’esecutivo a decidere su quello che fa il legislativo”.
Sven Knoll (STF) ha detto che il Consiglio regionale è “un organo superfluo. Questa collaborazione non è utile, ma anzi è nociva. Poichè è inutile e non si può cancellare, pensiamo che si possa ridurre al minimo il numero delle sedute. Con quattro all’anno, avremmo tutto il tempo necessario per affrontare gli argomenti che ci interessano. Difficilmente qualche consigliere uscirà soddisfatto dai lavori che svolgiamo in quest’aula”.
Per Alessandro Urzì (Misto) “tutti noi consiglieri siamo viziati dall’attività che svolgiamo in Consiglio provinciale, dove svolgiamo una piena attività parlamentare, mentre in Consiglio regionale svolgiamo un’attività più generale e si discute di tutto”. Ha quindi esaminato la mozione, criticando il passaggio in cui si parla “di matrimonio forzoso tra Trentino e Alto Adige”, ricordando l’identità regionale, e ha parlato piuttosto di un “divorzio forzoso”. Ha quindi invitato a riflettere sul ruolo di dialogo che si svolge in Consiglio regionale.
Dieter Steger (SVP) ha parlato della necessità di rivedere il ruolo del Consiglio regionale: “In un mondo globalizzato i paesi confinanti devono trovare la collaborazione. La Regione in futuro dovrà svolgere ruoli diversi, dovrà essere la piattaforma per permettere alle Province di confrontarsi sulle sfide del futuro, in ambito sociale, economico e sanitario. In futuro dovremo cercare di riempire questa piattaforma di nuovi contenuti, ovvero di garantire servizi funzionali a prezzi accessibili. E questo potrà avvenire solo se ci sarà una collaborazione su un territorio più ampio. Per questo non dobbiamo temere di dover ragionare su un territorio più ampio. Si tratta di fare la cosa migliore per la nostra popolazione”. Ha quindi detto di non essere d’accordo sulle premesse, ma ha proposto di rivedere il dispositivo in modo non così categorico. Ha quindi fatto riferimento al lavoro della Convenzione e della Consulta. “Pro futuro avremo bisogno di questa massa critica per rispondere alle esigenze della popolazione”. Ha quindi invitato a non considerare questa come una proposta politica.
Per Rodolfo Borga (ACT) è una mancanza di rispetto nei confronti del lavoro dell’Ufficio di Presidenza: “Come potete pensare che questo documento non abbia valenza politica? Proposte come queste hanno un espresso contenuto politico”. “Questa è una assemblea legislativa, non una Pro Loco, che per altro non si sognerebbe mai di limitare il numero delle sedute”. Ha quindi invitato i colleghi trentini a ragionare bene su questa mozione.
Claudio Cia (LN) ha detto che “Renzi non avrà nessuna difficoltà a demolire questa Regione, perché lo stiamo già facendo noi. Ci sono forze politiche che stanno già smantellando questo organo istituzionale”. “Se una squadra è perdente, non si devono cambiare le regole, ma semmai i giocatori”.
Il Presidente Kompatscher ha quindi detto che la mozione così com’è non è accettabile: “Non è alla Giunta che va rivolta, ma semmai all’Ufficio di Presidenza. Inoltre non si può fissare un numero di sedute, perchè non possiamo sapere se per lavorare bene ce ne vogliono di più o di meno. Ho già detto al proponente che si può prendere questa mozione come occasione per ottimizzare il nostro lavoro. Ho fatto una proposta emendativa che preveda che si incarichi l’Ufficio di Presidenza di cercare un modo per ottimizzare i lavori del Consiglio, attraverso il calendario”. Alessandro Urzì ha ribadito la sua posizione contraria sostenendo che non si può chiedere all’Ufficio di Presidenza di interpretare in regolamento.
Il Presidente Thomas Widmann ha chiesto al proponente Zimmerhofer se accetta la proposta del Presidente Kompatscher. Bernard Zimmerhofer ha detto che loro hanno presentato una propria formulazione e non accoglie quella del Presidente. La proposta prevede che sia l’Ufficio di Presidenza, in accordo con i capigruppo, a ridurre al minimo indispensabile il numero delle sedute. In attesa della traduzione, il punto è stato sospeso temporaneamente.
Il Consiglio è passato quindi alla trattazione dei punti successivi, riguardanti il rigetto della proposta di fusione di alcuni comuni trentini, in seguito all’esito dei referendum ( proposta di delibera 32, 33, 34, 35, 36, 37), riguardanti le proposte di fusione dei Comuni di Castello-Molina di Fiemme e Cavalese; dei comuni di Caldes, Croviana e Malè, aperta ai Comuni di Cavizzana e Terzolas; l’aggregazione del Comune di Sfruz nel Comune di Predaia; la fusione dei Comuni di Drena e Dro; il Comune di “Alta Val di Non” mediante fusione dei Comuni di Castelfondo, Fondo, Malosco e Ruffrè-Mendola; la fusione dei Comuni di Bresimo, Cis, Livo e Rumo.
Il consigliere Borga ha chiesto se è vero che c’era in atto una richiesta di riduzione del quorum. L’assessore ha chiarito che la richiesta era stata fatta, ma la Giunta ha deciso di non intervenire in questo ambito.
Tutte le proposte di rigetto sono state approvate.
I lavori riprendono alle ore 15.