Comunicati stampa
Approvata la legge sulle APSP presentata dalla Giunta regionale
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con la trattazione congiunta deil Disegno di legge n. 57 e del Disegno di legge n. 68, in materia di Apsp e dei relativi emendamenti (Plotegher: n.717, 1225, 1971; Degasperi e Köllesperger: n.947).
In replica, il Consigliere Degasperi (M5S) ha parlato della norma nazionale, spiegando che “chi è in stato di quiescenza e vuole continuare l’impegno presso gli enti pubblici, deve farlo a titolo gratuito”. “Non sono poche le amministrazioni che si sono adeguate velocemente” ed ha quindi citato il caso del Comune di Trento. Ha quindi detto che non capisce perchè si parla di fretta, quando alcuni enti si sono adeguati già nel 2015. Walter Viola (PT), per fatto personale, ha replicato, facendo riferimento ad un passaggio citato del Consiglio regionale, che ha parlato di fretta non per i CDA, ma per la sola parte della dirigenza.
L’esame dell’articolato ha visto approvati gli emendamenti proposti dalla giunta. Il voto finale ha visto l’approvazione del disegno di legge con 28 voti a favore, 15 contrari, 7 astensioni.
Rinviati i punti precedenti all’ordine del giorno, l’aula è passato all’esame del punto n.8, la Mozione n. 37, presentata dai Consiglieri regionali Dello Sbarba, Foppa e Heiss, per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo, RFI (Rete Ferroviaria Italiana-Gruppo Ferrovie dello Stato italiane), Trenitalia, nonché presso la Conferenza Stato Regioni e Province autonome, coordinando la propria azione con quella delle Province autonome di Trento e di Bolzano, per fare in modo che venga assunto il programma europeo per l’eliminazione dell’inquinamento acustico da traffico ferroviario.
Riccardo Dello Sbarba ha spiegato che l’Unione Europea ha invitato i Governi a provvedere a ridurre gli effetti dell’inquinamento acustico dovuto alle linee ferroviarie, stabilendo in dettaglio i criteri e il livello di sanzioni e incentivi: di fatto si tratta di un sistema di bonus-malus, che prevede interventi per le imprese ferroviarie che utilizzano soluzioni che riducono l’inquinamento o, viceversa, che non le utilizzano, tenendo conto anche delle aree attraversate e della densità di popolazione. “Tutto questo - ha detto Dello Sbarba - secondo il principio che chi inquina paga e i costi reali ".
“La questione è stata seguita dai governi statali e a livello di UE già da qualche tempo”, ha detto Arno Kompatscher, Presidente della Regione. “In Germania sono già state presi i fondi corrispondenti, mentre in Italia no”. Kompatscher ha sottolineato, tuttavia, che la responsabilità di questo problema non è della Regione ma nelle due Province”. “Il governo dell’Alto Adige - ha detto - ha deciso proprio ieri di rivendicare questi fondi e il Trentino farà altrettanto”. Riccardo Dello Sbarba ha quindi chiesto un aggiornamento della mozione.
Punto successivo, la proposta di Mozione n. 38, presentata dai Consiglieri regionali Zimmerhofer, Knoll e Atz Tammerle, affinché il Consiglio regionale si opponga al programmato raduno dell’Associazione Nazionale Alpini, che nel 2018 dovrebbe aver luogo a Trento, in quanto rappresenta un atto di strumentalizzazione nazionalista della "vittoria" italiana contro l'Austria nella Prima guerra mondiale e un atto ostile alla riconciliazione tra ex nemici di guerra, non gradito a gran parte della popolazione del Trentino-Alto Adige. Dopo la presentazione del Consigliere Zimmerhofer, che ha dichiarato che si tratta di una manifestazione invisa alla popolazione altoatesina, è intervenuto il Consigliere Alessandro Urzì (Misto) che ha ricordato il raduno degli Alpini a Bolzano, parlando di una cosa bella, ricordando quanto sia stata invece bene accolta dalla popolazione locale.
Anche Rodolfo Borga (ACT) ha parlato a favore dell’Adunata del 2018, parlando di valori condivisi: “Posso anche capire le ragioni di chi nel 1918 si è sentito sconfitto”, “tuttavia non si deve guardare al passato e alle vecchie ostilità” di fronte a valori che uniscono.
Dieter Steger (SVP) ha parlato di una provocazione politica e ha detto che “la mozione non ha senso, perchè il raduno è già stato concesso”. Ha poi detto che non è compito dei Consiglieri altoatesini dire cosa spetta fare al Trentino. Ha poi ricordato l’adunata degli Alpini a Bolzano.
Sven Knoll (STF) ha detto che parte dell’SVP è stata assimilata dagli italiani. Ha quindi paragonato l’adunata del 2018 a “una adunata dei veterani che nel 1939 hanno invaso la Polonia”. Ha quindi parlato delle bandiere di guerra degli Alpini, ricordando i crimini di guerra in Abissinia: “Va bene che oggi gli ex combattenti si diano la mano, ma noi possiamo pretendere che per rispetto della storia e delle vittime di guerra, questi crimini non vengano glorificati”. “Bisogna chiedersi se c’è davvero solo una intenzione di Pace e già nel 2012 molti sudtirolesi hanno visto questa come una provocazione”. Ha quindi parlato dell’unità dei Trentini con il Tirolo e di come molti trentini si sentano tirolesi: “ricordare come nel 1918 vi sia stata una “liberazione” significa stravoglere l’identità di molte persone”. Ha definite gli alpine come “occupanti” in Alto Adige: “fino a che gli Alpini non sono pronti a distanziarsi dai crimini di Guerra, non vogliamo queste manifestazioni”.
Walter Blaas (F) ha detto di non accettare la differenziazione tra buoni e cattivi tra I Consiglieri. Ha detto però che un raduno “Non lo considero una vera provocazione, mentre questa mozione la vediamo più grande”. “Noi non vogliamo tornare ripetutamente sulle storie del passato, vogliamo trattare allo stesso modo tutti e tre I gruppi linguisitici. Noi siamo molto più distanti da una love parade che da un raduno degli alpine”. Ha quindi dichiarato voto contrario alla mozione.
Andreas Pöder (BU-TA) ha quindi detto che “se i Trentini pensano a quello che hanno significato gli alpini, possono comprendere il disagio storico”, “tuttavia non ci spetta immischiarci nelle questioni trentine”.
Arno Kompatscher, come Presidente della Regione, ha detto che non spetta nè al Presidente del Consiglio regionale, nè del Presidente della Regione impedire una manifestazione, ma al Sindaco di Trento: “Mi aspetto che ci sarà una certa sensibilità da parte degli organizzatori, che vengano messo in primo piano il disastro della Guerra e non glorificata. D’altro canto, ha detto, come Presidente della Provincia di Bolzano, non accetterei un intervento su qualcosa che avviene nella nostra Provincia da parte dei Consiglieri della Provincia di Trento. Il Consiglio regionale deve decidere sulle cose che riguardano entrambe le Province. E le Province ciascuna per il proprio territorio”. “Noi dobbiamo ragionare per una Europa unita e non per le divisioni. E per questo non voteremo a favore di questa mozione”. La votazione per appello nominale ha visto la proposta di mozione respinta con 2 voti a favore, 3 astensioni e tutti gli altri contrari