Comunicati stampa
Lorenzo Ossanna eletto Vicepresidente del Consiglio regionale
E’ Lorenzo Ossanna il Vicepresidente di lingua italiana del Consiglio regionale.
Il ballottaggio, che ha aperto la seduta di oggi del Consiglio regionale, ha visto 35 voti espressi per il consigliere del Partito Autonomista Trentino Tirolese, 27 per il collega Walter Kaswalder, 2 schede bianche, 2 schede nulle.
“Ringrazio per la fiducia che mi è stata espressa - ha detto Lorenzo Ossanna - ”Prometto di onorare l’impegno nel rispetto dell’Autonomia, delle diverse sensibilità presenti nel Consiglio e dei gruppi linguistici della nostra Regione”. Un ringraziamento particolare ha voluto rivolgere alla collega Chiara Avanzo, “che ha svolto il mandato in modo autorevole”. Si è quindi rivolto al Presidente Thomas Widmann, “con il quale penso di collaborare nel migliore dei modi”, riferendosi in particolare al ruolo di raccordo tra Consulta e Convenzione, impegnate nella formulazione delle proposte di riforma dello Statuto. Il Presidente Thomas Widmann ha quindi dato il benvenuto nell'Ufficio di Presidenza al Vicepresidente Ossanna, auspicando la migliore collaborazione.
Il consigliere Walter Kaswader ha voluto ringraziare chi ha espresso un voto a suo favore: “E’ un onore aver ricevuto questi voti”, ha detto, definendo i voti come una “cambiale”. “Le preferenze ricevute sono tante e ringrazio tutti coloro che mi hanno votato”. Ha voluto anche ringraziare il Presidente Ugo Rossi: “Che si è dimostrato coerente nei miei confronti”.
Punto successivo l’elezione del Vicepresidente di lingua ladina, che ha visto la conferma di Florian Mussner, che ha ricevuto 49 voti su 65 votanti. Il Vicepresidente ha quindi ringraziato in ladino l’aula per l’ampia preferenza ricevuta.
Intervento programmatico del candidato Arno Kompatscher
Dopo che l’aula ha accolto le dimissioni della Giunta regionale, l’ex Presidente Ugo Rossi, ringraziandolo per la collaborazione come Vicepresidente, ha proposto, a nome della maggioranza regionale, l’ex vicepresidente della Giunta regionale Arno Kompatscher quale residente della Regione.
Nel suo intervento programmato (in allegato), il candidato alla Presidenza della Regione ha voluto porre l’accento sulla difesa dell’Autonomia, ricordando i risultati raggiunti nei primi due anni e mezzo di legislatura: “Il nostro primo e più importante compito - ha detto - continuerà a essere quello di tutelare, rafforzare e valorizzare ulteriormente la nostra Autonomia speciale. A questo proposito possiamo guardare con soddisfazione a una serie di importanti obiettivi raggiunti nella prima metà della legislatura. Il “patto di garanzia” stipulato tra il Governo, le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol prevede una serie di meccanismi di tutela volti a scongiurare che in futuro lo Stato possa attingere in maniera unilaterale alle risorse finanziarie delle Province e della Regione: il contributo dei nostri enti locali al risanamento della finanza pubblica sarà legato d’ora in poi a parametri oggettivi, escludendo finalmente in maniera esplicita ogni ulteriore forma di concorso”.
Tra i temi affrontati nella relazione, la questione della Riforma costituzionale: “Oltre al superamento del cosiddetto bicameralismo perfetto - ha detto Arno Kompatscher - il progetto di riforma costituzionale reca anche importanti e incisive novità per quanto riguarda i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, poiché ribalta completamente la riforma dello Stato in senso federalista prevista dalla precedente riforma costituzionale del 2001 (e mai realmente attuata) introducendo un assetto fortemente centralistico. Per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome di Trento e di Bolzano si è riusciti tuttavia a ottenere l’approvazione di un’apposita clausola di salvaguardia che “blinda” le nostre competenze e addirittura consente in prospettiva un potenziamento dell’Autonomia”. Nella relazione programmatica, anche la questione del confine del Brennero: “Il solo pensiero che al Brennero possano sorgere barriere di qualsiasi genere e torni a materializzarsi la linea di confine è per noi inaccettabile. Per decenni il Brennero è stato un punto di separazione a causa del nazionalismo, delle pretese egemoniche e della Prima Guerra mondiale, il luogo in cui poi si cristallizzarono le logiche di potere politico e le aspirazioni di purezza nazionale ed etnica perseguite in disprezzo dell’umanità da fascisti e nazionalsocialisti, culminate nel Patto Hitler-Mussolini sulle opzioni. Ma all’interno del processo di unificazione europea il Brennero si è trasformato nel simbolo della possibilità di attenuare gradualmente e infine superare l’ideologia nazionalistica e le stesse frontiere nazionali. In tal modo il Brennero può tornare ad essere quello che era stato per secoli: un ponte, un passaggio e una cerniera tra il Nord e il Sud d’Europa”. Nella relazione ha quindi voluto ricordare gli impegni presi per la questione dei vitalizi e tracciare le linee programmatiche per i temi di competenza regionale, come la previdenza integrativa, la giustizia, la collaborazione tra Trento e Bolzano e l’Euregio.
“L’Autonomia - ha concluso Arno Kompatscher - è una ricchezza per noi tutti individualmente e per noi tutti come collettività, una ricchezza non tanto economica, quanto dal punto di vista culturale, linguistico, dello sviluppo, della tutela del tradizioni e della nostra storia, è una garanzia per le nostre vallate e per le nostre genti di montagna, un bene prezioso che va rispettato e tutelato nel superiore interesse comune”.
Andreas Poeder ha criticato la relazione del Presidente Kompatscher, parlando in particolare della Regione come di un ente inutile, che serve “a salvare il Trentino dall’essere annesso a una macroregione”. In particolare ha fatto riferimento alla Riforma costituzionale, parlando anche dell’esito del Referendum sull’aeroporto: “Dopo l’esito del referendum sull’aeroporto - ha detto - consiglio un pò di umiltà”. In riferimento alla Riforma costituzionale, ha criticato il Governo Renzi per la politica centralista ed ha invitato a dire no alla proposta di riforma: “Dire sì alla riforma - ha detto - significa entrare nel meccanismo centralista dello Stato”.
Sven Knoll (STF) ha parlato di abolizione della Regione: “Perchè non dice che questa Regione va abolita? Queste sono le visioni che noi ci aspettiamo”. Ha quindi criticato l’Euregio: “I rapporti con il Tirolo non sono mai stati così scadenti. In Consiglio provinciale è stata respinta la richiesta di collaborazione tra gli archivi del Tirolo e dell’Alto Adige. Nell’Euregio - ha detto - non c’è nulla di concreto”. Anche Sven Knoll ha criticato la riforma costituzionale.
Claudio Cia (LN-FI) ha detto che “se la Regione non conta nulla è colpa nostra”, riferendosi ai Consiglieri regionali. “Quando una istituzione si presenta numericamente ridotta, come le due Province prese singolarmente, diventa più difficile sostenerne l’esistenza”. “Quando noi ci presentiamo a Roma con un milione di abitanti abbiamo un peso, quando invece ci andiamo con cinquecento mila abitanti, allora abbiamo un altro peso”. Ha quindi parlato di “restituire più competenze alla Regione”, per evitare che il destino di questo istituto vada a “farsi friggere”. “Spero che la sua Presidenza sia quella di dar forza e valore a questo Istituto”.
Rodolfo Borga (ACT) ha invitato ad aspettare il 2018 per vedere “la salute dei conti pubblici”. Ha quindi detto di capire la posizione del Presidente Rossi e del Presidente Kompatscher in merito alla Riforma costituzionale: “Mi domando quanto questa riforma vada bene per la nostra Regione”. Ha quindi citato il deputato Dellai e il senatore Tonini, che hanno invitato la Regione a Riformare nel più breve tempo possibile lo Statuto: ”Hanno detto che la Regione non conterà più nulla”. “Nutro serie perplessità nei confronti di un Riforma che metterà un potere enorme a chi vincerà le prossime elezioni, anche con percentuali relativamente basse. Se fosse Renzi sarei preoccupato, vista l’opinione nei confronti delle Autonomie di Renzi stesso”. “Prima di sposare Renzi, procedete con un cauto fidanzamente, perchè non è detto che tra un anno, un anno e mezzo il Presidente sia lui”. Ha quindi parlato delle differenze tra Trentino e Alto Adige, facendo in particolare riferimento alla questione economica, chiedendo una armonizzazione e criticando quindi la politica della maggioranza trentina.
I lavori sono stati quindi sospesi e riprenderanno alle ore 10.00 di domani, 15 giugno 2016.