Comunicati stampa
I drammatici attentati di Bruxelles al centro del Congresso dei Poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa
Strasburgo - Quanto accaduto a Bruxelles ha condizionato i lavori del Congresso dei poteri locali e regionali del Conspiglio d'Europa, al quale ha partecipato la Presidente Chiara Avanzo.
"In queste drammatiche ore - ha commentato la Presidente Avanzo - tutti i rappresentanti delle 47 nazioni europee hanno concentrato la propria attenzione su quanto accaduto a Bruxelles, un atto che vuole minare le basi della cultura europea. Tutti gli interventi hanno voluto sottolineato l'importanza di creare politiche che favoriscano l'integrazione, che superino i confini e che permettano di evitare quelle sacche di emarginazione in cui può trovare terreno fertile il fondamentalismo".
All'inizio della seduta, il Presidente Jean-Claude Frécon ha voluto ricordare le vittime: "In questo momento - ha detto - va espressa l'unanime condanna per questi atti terroristici". Ha quindi parlato dell'immobilismo dell'Europa, reclamando il ruolo delle autonomie locali in questa fase: "I Governi nazionali devono coinvolgere e rafforzare le collettività territoriali, per trovare soluzioni adeguate ai problemi che ci troviamo a dover affrontare. Sono i poteri locali e regionali il primo interlocutore con la comunità e per questo è importante che siano dati alle autonomie locali gli strumenti per poter creare le necessarie condizioni di sicurezza per tutti i cittadini, sicurezza che passa prima di tutti per il dialogo e la promozione dei principi contenuti della Carta dei Diritti Europei"
Quello del ruolo delle regioni e dei poteri locali europei in questa fase è stato dunque il tema discusso in questa giornata, con particolare rilievo alla questione dell'integrazione.
Il Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d'Europa è l'organo in seno al Consiglio d'Europa incaricato di vigilare sulla democrazia territoriale e sul rafforzamento dell'autonomia locale e regionale nel nostro continente.
All'ordine del giorno previsto per questa prima giornata, il tema dei profughi, con particolare attenzione alla questione umanitaria, alle difficoltà di gestire l'afflusso dei rifugiati e sulle implicazioni sociali e politiche legate al movimento migratorio in atto.
"La questione dei rifugiati è un tema che riguarda tutta Europa e non possiamo pensare di gestirlo solo a livello locale. - commenta la Presidente Avanzo - Quanto accade in queste ora dimostra la necessità di superare l'immobilismo europeo e di creare politiche comuni che partano dal basso. Chiudere i confini non è la soluzione e il dibattito in corso in queste ore a Strasburgo è finalizzato ad individuare politiche comuni che possano regolamentare l'accoglienza a livello europeo. Si tratta di un tema che coinvolge tutte le nazioni del nostro continente e il confronto con gli altri rappresentati delle Regioni europee sta evidenziando le difficoltà di questo momento. L'auspicio è che da questo dibattito possa emergere una linea di indirizzo comune per affrontare un tema che richiede una politica unitaria a ogni livello".
A parlare della situazione dei profughi dei propri paesi sono intervenuti tre invitati: Thorsten Klute, segretario di stato e ministro del lavoro della Westphalia, in Germania; Mustafa Dündar, Sindaco di Osmangazi, la città turca che al momento accoglie circa il 12% dei profughi siriani e Gabriele Klug, sindaco e responsabile del dipartimento degli Affati Sociali,integrazione e sviluppo del dipartimento di Cologna, in Germania. Il problema più importante rilevato da tutti e tre i relatori è stato quello delle politiche dell'integrazione.
"Oggi, alla luce di quello che è accaduto, sembra difficile parlare di integrazione, ma questo quello che dobbiamo fare se volgiamo sconfiggere il terrorismo. Solo dal rispetto reciproco e dalla comprensione può nascere la pace. Quando parliamo di rifugiati, al di lá di qualsiasi considerazione politica, non dobbiamo mai dimenticare l'aspetto più importante: non stiamo parlando di numeri su una carta, ma di persone, famiglie, donne e bambini, che stanno cercando di avere un futuro senza guerra. Ci vorgliono regole certe, ma non deve mai venire meno l'aspetto umanitario ".
Il Congresso è composto da 324 membri titolari e 324 supplenti, tutti titolari di cariche pubbliche elettive, che rappresentano oltre 200.000 enti locali e regionali dei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa.