Comunicati stampa
Nuove sinergie regionali per la sanità
Nel pomeriggio, dopo la riunione dei Capigruppo, è stato trattato, come deciso al mattino, il Disegno di legge n. 69: Modifiche alla legge regionale 7 novembre 1950, n. 16 “Sull’esercizio del referendum applicato alla costituzione di nuovi Comuni, a mutamenti delle circoscrizioni comunali, della denominazione o del capoluogo dei Comuni” e successive modificazioni (presentato dal Consigliere regionale Ossanna). L'impianto attuale della legge prevede di sottoporre alla volontà popolare la richiesta di aggregazione dei Comuni attraverso lo strumento del referendum confermativo, prevedendo che il quesito sia rivolto a tutte le popolazioni residenti nei comuni coinvolti e richiedendo il raggiungimento di un quorum minimo di partecipanti ai referendum perchè questo sia valido. Nel caso anche in uno solo dei comuni partecipanti non fosse raggiunto il quorum, ai di la dell'espressione del voto, non si potrà dare luogo all'aggregazione. “Con questo testo di legge - ha spiegato il proponente, Lorenzo Ossanna (PATT) - si vuole ridurre a zero per il Comune aggregante il quorum necessario per l'aggregazione, in modo da evitare di non arrivare ai risultato voluto a causa del disinteresse dei residenti del comune aggregante, per i quali, non cambiando municipio e denominazione del Comune si tratterebbe di un cambiamento di poco conto”. In discussione generale, Andreas Pöder (Misto) ha parlato di “legge regionale fatta per ciascun comune” ed ha quindi ricordato il caso di Bolzano trattato a fine gennaio. Rodolfo Borga (Amministrare e Civica Trentina) ha ricordato che la legge è stata adottata solo l'anno scorso. “Il governo provinciale Trentino vorrebbe obbligare i comuni alla fusione”.
“Non è una legge elettorale fatta per un solo comune” - ha dichiarato Ass. Josef Noggler. ha quindi parlato dell’articolo 1-bis, dicendo che si tratta un passaggio necessario per i Comuni sottoposti a referendum sulla fusion, in modo da dare un periodo di preparazione adeguato per le elezioni. In discussione dell’articolato, il Consigliere Rodolfo Borga ha annunciato il ritiro degli emendamenti in caso di cancellazione dell’articolo 1. La votazione ha visto l’emendamento abrogrativo approvato con 42 sì e 14 astensioni.
L' Art. 1-bis prevede un rinvio delle elezioni nelle comunità interessate ed è stato approvato senza discussione.
In dichiarazione di voto, Lorenzo Ossanna (PATT) ha criticato l’abrogazione dell’articolo 1: “Oggi abbiamo perso una occasione importante per dare una mano ai piccoli comuni - ha detto.
“La mia posizione è determinata anche da valutazioni nate dal confronto con persone che sarebbero interessate dal processo di aggregazione - ha spiegato Rodolfo Borga (ACT). “E’ vero che potrebbero esserci delle graduazioni in base al numero di abitanti, ma non era questa la fattispecie”.
“Non è che ogni volta che una legge non viene approvata come si vorrebbe si deve invocare la modifica del regolamento” - ha detto Claudio Cia (ACT).
La legge è stata approvata con 34 si, 1 no e 22 astensioni.
Proposta di mozione n.21
Ritirata dalla proponente la Mozione n. 21, presentata dai Consiglieri regionali Foppa, Heiss e Dello Sbarba, affinché venga introdotto il sistema del voto disgiunto nella legge elettorale regionale dei Comuni. In particolare il dispositivo chiedeva che l’Ufficio di Presidenza elaborasse un testo che permettesse agli elettori di esprimere una preferenza disgiunta da quella del partito. Per Alessandro Urzì si tratta di “una proposta simpatica, ma che rischia di creare ingovernabilità”.
A favore della mozione sono intervenuti i consiglieri Bernhard Zimmerhofer (STF) e Paul Köllensperger (M5S). Pius Leitner (F). ha parlato di un dispositivo in contrasto con le disposizioni per la tutela delle minoranze.
“L'elezione diretta del sindaco va già in questa direzione”, ha osservato Maria Hochgruber Kuenzer (SVP), annunciando voto di astensione. L’ass. Josef Noggler ha chiesto alla consigliera Foppa di ritirare la richiesta, in vista dell’elaborazione di un testo unico in materia elettorale che sarà presentato.
La consigliera Brigitte Foppa ha detto che la proporzione non cambia, ha però deciso di ritirare la mozione di fronte alle rassicurazioni da parte dell’ Ass. Noggler.
Proposta di mozione n.29
Il punto successivo è stata la Mozione n. 29, presentata dai Consiglieri regionali Köllensperger, Degasperi e Heiss, per impegnare la Giunta regionale a promuovere un’intesa tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e le rispettive Aziende Sanitarie con l’obiettivo di valutare l’opportunità e la convenienza di avere una sola centrale congiunta per gli acquisti di tutti i beni per le strutture sanitarie, anche attraverso la creazione di una società pubblica ad hoc.
Dopo la presentazione da parte del proponente, il consigliere Wlater Blaas (freiheitlichen) si è detto a favore della proposta se prevede risparmi, ma ha detto che non ritiene che il Consiglio regionale possa impegnare i due Consigli provinciali.
L’Assessora Violetta Plotegher ha parlato a favore della mozione, parlando della possibilità non solo di risparmi, ma anche di creare sinergie per il bene dei cittadini delle due province.Per Berhardt Zimmerhofer (STF) è necessario parlare a livello di Euroregione. A favore di una centrale unica si è espresso anche Hans Heiss (V) che ha ricordato come in Trentino si cerchino prezzi più convenienti e possa essere una soluzione che aiuta al risparmio in tutta la Regione. Walter Blaas (F) ha parlato della necessità, se dovesse nascere una centrale unica, che tutti i bandi siano biligue.
A favore anche Alessandro Urzì (Gruppo misto) ha annunciato la sua approvazione, come Rodolfo Borga (ACT).
Filippo Degasperi (5SB) ha precisato che l’intento è quello di risparmiare, visto che i costi sono tra i più alti in Italia. Ha detto che non è intenzione limitare la cosa alle due Province, e che se si vuole estendere al Nord Tirolo non c’è nulla in contrario, ma non è questa una competenza del Consiglio regionale.
La mozione è stata approvata dal 49 contrari e 4 astensioni.
Proposta di mozione n.30
Approvata anche la Mozione n. 30, presentata dai Consiglieri regionali Köllensperger, Degasperi e Heiss, per impegnare la Giunta regionale a istituire una tavola rotonda tra le Aziende Sanitarie delle Province autonome di Trento e di Bolzano per condividere possibili sinergie tra le stesse attraverso l’istituzione di centri di specializzazione nelle strutture ospedaliere periferiche che rappresentino dei punti di riferimento per i cittadini dell’intero territorio regionale.
A favore si è espresso Bernhardt Zimmerhofer (STF), che ha parlato di un aspetto positivo se applicato anche in connessione con il Tirolo.
Donata Borgonovo Re (PD) ha parlato di standard che travalicano i nostri confini regionale e anche nazionali. Ha quindi detto che lo sviluppo di alleanze e specializzazioni di una comunità più vasta della sola comunità provinciale trova già delle applicazione: “Auspichiamo che la mozione possa continuare su questi passi, trovando nuovi temi in cui creare sinergie”.
Violetta Plotegher ha quindi espresso il parere favorevole della Giunta, perchè occorre costruire “una risposta che possa garantire diritto alla salute e alla appropriatezza delle risposte sanitarie, che in un campo che supera ogni confine”. Ha quindi detto che la mozione va nella direzione giusta e che non si deve parlare nella sanità di centro e di periferia.
Acnhe Claudio Cia (ACT) ha detto di essere d’accordo e ha detto che, anche alla luce di questa mozione, la Regione possa resistere agli attacchi e che possa essere l’occasione per parlare della competenza della Sanità a livello regionale.
Il Consigliere Köllensperger ha ringraziato per la condivisione. La votazione ha visto 45 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti.
La seduta è stata quindi chiusa ed è stata convocata la seduta dei capigruppo insieme al Vicepresidente Kompatscher.
Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi nel mese di marzo.