Comunicati stampa
L'umanità di De Gasperi è una lezione di straordinaria attualità
"Sono molto dispiaciuta per la mancata partecipazione alla Lectio Degasperiana di Mons. Nunzio Galantino. La sua assenza, dovuta, come lui stesso ha spiegato, al clima che in questi giorni si respira a livello nazionale, non ha tuttavia modificato il senso dell'incontro e ha invece evidenziato come sia ancora attuale il parlare dell'operato di Alcide De Gasperi. Due temi apparentemente distanti, ma dove ancora una volta lo statista trentino rappresenta il trait d'union tra l'Europa moderna e il tragico passato che oggi ricordiamo: esattamente un secolo fa, allo scoppio della guerra tra l'Impero austroungarico e l'Italia, l'Europa contava un milione tra profughi e sfollati, e tra questi moltissimi trentini, circa 130.000 tra donne, giovani e anziani. La maggior parte di queste persone fu destinata ai campi profughi di Mitterndorf, Branau am Inn, Pottendorf, Wagna; altri, i sospettati di irredentismo, a Katzenau. Città di legno, luoghi dove agli orrori della guerra si sostituirono spesso condizioni igieniche precarie, la fame, la privazione della libertà e l'incertezza del futuro. Il trentaquattrenne Alcide De Gasperi, allo scoppio della guerra, si dedicò in ogni modo alla questione dei profughi, visitando i campi, intervenendo a Vienna per denunciare le privazioni a cui spesso erano soggetti coloro che erano stati destinati alle strutture di raccolta, chiedendo che fossero loro garantiti i diritti fondamentali. Egli vide il dramma della sua terra, un luogo che più di ogni altro ha vissuto il conflitto. Già lo scorso anno Marco Mondini e Maurizio Cau ci hanno ricordato quanto avesse fatto negli anni immediatamente precedenti e durante le ostilità, di come si fece testimone della condizione in cui i suoi concittadini vivevano, combattendo due guerre: una al fronte, l'altra nell'isolamento dei campi profughi. La figura di De Gasperi dunque diventa ancora una volta emblematica e a cento anni da quegli eventi ricordarne l'opera è di straordinaria attualità. Alcide De Gasperi non è solo il padre della nostra Autonomia, ma è stato protagonista della rinascita italiana nel secondo dopoguerra e padre fondatore dell'Unione europea. Un uomo i cui valori e la cui moralità non sono discutibili e andrebbero ancora più conosciuti, come ha dichiarato lo stesso Mons. Galantino. Ricordare oggi la sua figura significa ripercorrere la storia della nostra stessa popolazione, che ha dovuto nel tempo recuperare la propria identità, ricostruire un passato che in parte era stata costretta a cancellare. Oggi la società è molto diversa, i conflitti vengono combattuti da altri popoli e spesso si riducono, per noi, a brevi flash nei telegiornali, numeri sulle pagine dei quotidiani. Ma così non è per chi li vive, anche in luoghi non così lontani dal Trentino-Alto Adige/Südtirol: ogni storia ha il diritto di essere ascoltata e non si può rimanere indifferenti di fronte a drammi umani che ricordano così da vicino il nostro stesso passato. Parlare quindi di ricostruzione, del ruolo che un uomo nato a Pieve Tesino nel 1881 ha giocato nella storia della sua terra, ma soprattutto dell'Italia e dell'Europa intera, serve a ricordare quanto l'impegno di ciascuno possa contribuire a cambiare la sorte di tanti. Alcide De Gasperi è stato certamente una persona unica, capace di guardare al futuro con lungimiranza eccezionale, ma soprattutto di leggere il presente che viveva e di farsene interprete, attraverso una lente fatta di valori universali che appartengono alla gente trentina e che fanno parte dell'identità di questa terra. Il mio ringraziamento va dunque ancora una volta alla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi che, valorizzando l'operato dello statista trentino, ce ne ricorda l'attualità e ci offre spunti di riflessione per il nostro agire quotidiano". Così Chiara Avanzo, Presidente del Consiglio regionale, questa sera a Pieve Tesino in occasione della Lectio Degasperiana, che avrebbe dovuto essere tenuta da Mons. Nunzio Galantino, nominato da papa Francesco Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.