Comunicati stampa
Stava: "A trent'anni dal disastro non si devono dimenticare le vittime e le responsabilità"
“Ero piccola ma ricordo bene, come attraverso una lente d' ingrandimento, le emozioni dei miei genitori quel giorno di trent'anni fa, quando giunse la notizia della tragedia di Stava. Vite spezzate, sospese nel tempo: trent'anni di assenza che pesano enormemente su chi ha perso un figlio, il padre, la madre, un amico. Famiglie dilaniate, futuri interrotti. Il tradimento della natura, amica fragile, che circonda la gente di montagna. Ricordare e commemorare quanto avvenne a Stava, oggi vuol dire riflettere sulle cause di quanto accaduto. E' rimasto in me lo sgomento vissuto dalla mia famiglia, la grande partecipazione con la quale anche negli anni successivi veniva seguita la vicenda. Una partecipazione che vedo ancora oggi e che mi permette di comprendere il dolore che le persone colpite hanno provato. Che tutti noi ancora viviamo. In Consiglio regionale abbiamo avuto l'onore di ospitare, ad un mese dall'anniversario, la mostra che racconta quanto accadde e soprattutto di ascoltare le parole del dott. Graziano Lucchi. Come rappresentante istituzionale e ingegnere ambientale, ho sentito forte il dovere e la responsabilità di fermarmi a riflettere sulle cause di quanto accaduto, sulle colpe di chi avrebbe potuto evitare il disastro, e sono convinta che oggi dobbiamo ribadire con forza che, come emerso sia in fase processuale, sia grazie all'attività della Fondazione Stava 1985, che oggi rappresenta la voce di ciascuna di quelle vittime, non si è trattato di una tragica fatalità. Se non vogliamo che quanto avvenuto a Stava possa ripetersi, dobbiamo dare ascolto a quelle voci, dobbiamo far si che la salvaguardia e la sicurezza del territorio, che è la nostra più importante risorsa, non vengano mai meno. Un impegno che deve partire dalla politica. Il tempo passato non deve far venire meno l'attenzione, non deve relegare il tutto a qualcosa che non ci appartiene più. Si deve invece mantenere viva la memoria e le istituzioni hanno il compito di vigilare sempre, anteponendo il rispetto dell'ambiente e della vita agli interessi economici. La nostra natura è il dono più prezioso che ci è stato lasciato da chi ci ha preceduto: è giusto trarne vantaggio, ma senza mai superare la linea, talvolta sottile, ma sempre presente, tra un corretto e rispettoso utilizzo e quello che invece è sfruttamento indiscriminato. Ma oggi il mio pensiero va alle duecento sessantotto vittime, tra cui cinquantanove tra ragazzi e bambini, che non hanno potuto continuare a vivere la propria vita e i cui sogni sono stati improvvisamente interrotti. Alle loro famiglie va la mia solidarietà e la mia vicinanza”. Così Chiara Avanzo, Presidente del Consiglio regionale, oggi a Tesero per la giornata di riflessione e ricordo per i trent'anni dal disastro di Stava.