Comunicati stampa
Competenza in materia di elezioni comunali alle due Province: acceso dibattito in aula sulle tre mozioni in materia
Nella mattinata é stata affrontata la questione della competenza in materia elettorale degli enti locali della Regione, di fronte a tre mozioni che ne chiedono la delega alle Province, Il dibattito é stato incentrato sulla necessitá di dare la delega, ma soprattutto sul percorso per farlo, a fronte di una mozione presentata dalla maggioranza che chiede che sia discussa in un piú ampio processo di revisione dello Statuto.
I lavori del Consiglio regionale sono stati aperti con la discussione congiunta della mozione n.17, della mozione n.18 e della mozione n.22, inserita all’ordine del giorno con 50 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astenuto. Le mozioni si occupano del trasferimento della competenza in materia elettorale degli enti locali alle due Province di Trento e Bolzano.
La consigliera Myriam Atz (Süd-Tiroler Freheit) ha illustrato la propria mozione, spiegando che, di fronte alle diversitá nel sistema elettorale, “sarebbe importante che la materia sia trattata dai mandatari che conoscono il proprio territorio”. Walter Blaas (Freiheitlichen) ha speigato che la mozione é di contenuto simile alla precedente, ma che non vede la necessitá di alcun collegamento con il Consiglio regionale. Il consigliere Alessio Manica (PD) ha spiegato che la mozione della maggioranza ha lo scopo di superare le due mozioni presentate precedentemente dando “una visione per il futuro”. “La maggioranza - ha detto - é consapevole che questa competenza merita di essere divisa tra le due Province, ma é necessario che sia inserita in un ragionamento complessivo che dica quale sia il futuro della nostra Autonomia”. Ha ricordato che il percorso va fatto insieme”. La discussione generale é stata aperta dal Consigliere Rodolfo Borga (ACT), ricordando che il parere sul disegno di legge costituzionale presentato a Roma in materia, espresso dal Consiglio provinciale di Trento era stato negativo all´unanimitá. Ha sottolineato che la mozione “impegna il Consiglio regionale, invece che presentare una propria proposta”. “Dovremmo autoimpegnarci a presentare una legge che delega le competenze alle due Province”. Ha quindi criticato la maggioranza “di voler tenere insieme la maggioranza ad ogni costo”.Ha definito “ridicolo il contenuto della mozione, a fronte di un tema molto importante”. Ha parlato della “necessitá di riempire di contenuti la Regione che interessino davvero i cittadini”. Pius Leitner (Freiheitlichen) si é detto “contento che finalmente l´argomento sia trattato”. Ha rilevato come il Consiglio provinciale di Trento abbia detto no, mentre a Bolzano il Consiglio provinciale ha detto si a larga maggioranza”. Ha chiesto quale sia stata la “contropartita chiesta dai Trentini per presentare questa mozione”. Ha detto che la delega delle competenze ha due utilitá: la prima verso lo scioglimento della Regione, la seconda che comunque una scelta funzionale.
Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha ricordato di aver votato contro il disegno di legge costituzionale in Consiglio provinciale a Bolzano, pur convinto della necessitá di dare le deleghe alle due Province, perché “occorre un metodo condiviso”. “Noi non voteremmo mai contro i Trentini”. “Questa mozione ferma il disegno di legge Zeller - ha detto - rimandando ad una riforma complessiva dell´autonomia. SI tratta quindi semmai un passo indietro degli altoatesini e non dei trentini”.
Dopo una breve interruzione, é stato presentato un emendamento che sostituisce nel dispositivo, al terzo capoverso, il Consiglio regionale “si impegna” con “impegna la Giunta regionale”.
Alessandro Urzí (Misto) ha ricordato che “é dal 1998 che ci troviamo nelle paradossali condizioni che ci vediamo sfuggire di mano le competenze per il quale riceviamo mandato, attraverso soluzioni che rispondono a necessitá politiche temporanee che erodono le fondamenta stessa della casa nella quale siamo chiamati a svolgere il nostro ruolo”. “Ci troviamo qui a constatare come la maggioranza del Consiglio regionale abbia perduto la strada. Non basta dire che c´é una visione, se poi i passi politici vanno verso lo smembramento della Regione”.
Per Marino Simoni (Progetto Trentino) é importante lavorare insieme per il futuro della Regione “Occorre lavorare congiuntamente nelle sedi istituzionali”. Ha parlato anche dell´identitá
Lucia Maestri (PD) ha detto che la maggioranza in Trentinoha votato con convinzione contro il disegno di legge Zeller, in quanto la competenza per i comuni dovrebbe essere regolata insieme con la riforma dello Statuto. Ha quindi rigettato l´accusa di una “contrattazione politica”. Sven Knoll (STF) ha detto che i Trentini “sbagliano quando pensano che la Regione sia nata per difendere l´autonomia, perché é nata per mettere in minoranza si sudtirolesi”. Ha quindi detto che il Consiglio regionale “Non puó tenere in ostaggio il Consiglio provinciale di Bolzano”:
Dieter Steger (SVP) ha detto che “la volontá é quella di lavorare insieme”. In merito alle tre mozioni ha detto che “é naturale che le competenze vadano alle due Province”. Ha detto che visto che giá ora “esistono norme diverse per le due province. Con questo non vogliamo abolire la Regione”. Ha detto che occorre “ragionare insieme sul futuro. Nella proposta - ha detto - sono state inserite anche le modalitá per rispettare le diverse sensibilitá”. Ha quindi detto che l´SVP delle mozioni che vanno in questa direzione e anche a quella della maggioranza”. Ha quindi chiesto la votazione per parti separate tra premesse e dispositivo delle mozioni 17 e 18.
Il Presidente Ugo Rossi ha quindi preso parola: “Il tema che stiamo trattando oggi evidentemente e giustamente appassiona”. “Il principio minimo che dobbiamo garantire é che le proposte legislative statutarie devono essere discusse in quest´aula e devono essere proposte da quest´aula”. “Nelle dichiarazioni programmatiche che ho avuto modo di fare in quest´aula, mi sono soffermato su questo punto”. Solo attraverso il metodo del lavorare assieme tra Trento e Bolzano - ha detto - si possono raggiungere risultati concreti. Ha ricordato le 146 norme di attuazione approvate. “É un cammino difficile, perché fatto di sensibilitá diverse, ma che nella storia ha saputo sempre portare risultati positivi”. “Ciascuno di noi cerchi di comprendere le ragioni dell´altro, e anche le difficoltá dell´altro”. Un altro aspetto che ha voluto richiamare é quello di "iniziativa politica che l´Autonomia ha sempre assunto per le riforme statutarie" che “anche questa volta - ha detto - un input politico ha permesso di presentare al Presidente Renzi un memorandum sugli obiettivi che vogliamo raggiungere”. “I risultati raggiunti sono stati sempre ottenuti attraverso l´accordo politico”. Domani, 18 giugno, ha aggiunto, i Presidenti Rossi e Kompatscher saranno a Roma insieme agli altri Presidenti delle Regioni a Statuto speciale per chiedere un percorso diverso nel testo di legge costituzionale sulle Regioni per le Autonomie. Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha chiesto una copia del memorandum citato dal Presidente Rossi, il quale ha risposto che ne produrrá copia quando diventerá proposta. Ha detto che il primo punto é peró quello di un disegno di legge costituzionale che dia avvio al percorso di riforma statutaria con la salvaguardia dello Statuto e delle norme di attuazione approvate. Pius Leitner (F) ha ribadito la necessitá di vedere questo memorandum, anche se di carattere politico, prima di esprimere una opinione su un testo che lo cita. Alessandro Urzí (Misto) ha rilevato che viene chiesto di votare un documento che non é stato presentato. Maurizio Fugatti (Lega Nord) ha parlato del memorandum dicendo che “non esiste evidentemente alcun memorandum, visto che viene negato”. “Lei ci deve mettere nelle condizioni di averlo. Se non c´é, allora ci dica che si é trattato di quattro chiacchiere al bar”. “Il dibattito che stiamo facendo - ha replicato il Presidente Rossi - dimostra che si tratta di una iniziativa politica. Abbiamo chiesto la previsione di un percorso costituzionale ad hoc che garantisca alle speciali di rimanere fuori dal processo di riforma in corso a livello nazionale. L´iniziativa politica si attua in diversi modi, attraverso una lettera o un memorandum sottoscritto. Siamo in un ambito politico, dove politicamente si puó discutere”. Ha quindi ribadito che é stato consegnato un memorandum al Presidente Renzi. Anche Rodolfo Borga (ACT) ha chiesto la consegna del documento. Walter Viola (Progetto Trentino) ha chiesto di modificare il testo, togliendolo dalla premessa, “poiché - ha detto - é fondante della mozione. O viene consegnato, o si toglie il riferimento dal testo”.
I lavori sono stati quindi sospesi e riprenderanno alle ore 15.00