Comunicati stampa
8 marzo: una giornata per riflettere sul cammino delle donne
Madre di famiglia, realizzata sul lavoro, soddisfatta nell’ambito personale: un traguardo a cui molte donne aspirano e per cui generazioni hanno lottato e sofferto. Purtroppo non ovunque realizzato, un sogno ancora irrealizzabile per molte, perché anche nella nostra società, purtroppo, non sempre è possibile. L’8 marzo è una giornata dedicata alla donna, ma non una festa per celebrare qualcosa, semmai un momento per riflettere insieme sulla condizione che il genere femminile vive. Purtroppo, dopo un secolo di battaglie per la parità di genere, la nostra società è ancora ostaggio di pregiudizi fabbricati ad arte dalla cultura dominante, che in parte vede ancora la donna come l’angelo del focolare, piuttosto che come individuo in grado di collaborare - o competere - da pari in ogni settore. La donna troppo sicura di sé, la donna capace di realizzarsi al di fuori dell'ambito domestico a qualcuno fa ancora paura.
Il mondo della politica, che vivo quotidianamente, ne è un esempio. Non mancano certo le sensibilità all’interno dei diversi partiti, le iniziative per la ricerca della parità, ma i dati mostrano una realtà differente: su settanta consiglieri che rappresentano un milione di abitanti, solo sedici sono donne. E a livello nazionale la situazione non è certo migliore, se si pensa che nella Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane, tra tutti i Presidenti, ci siamo solo io e la collega del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna a rappresentare il genere femminile.
Se oggi posso rivestire questa carica, di cui sono fiera, è perché prima di me ci sono state straordinarie donne che hanno saputo farsi valere, dimostrare che ovunque siano richiesti impegno, costanza, determinazione, dove le capacità intellettive siano messe alla prova, nulla distingue le une dagli altri, se non discriminazioni culturali figlie di un passato che vorremmo superato. Penso a quanto detto da un premio Nobel per la medicina, Rita Levi Montalcini: "Nel secolo scorso e nei primi decenni del Novecento, nelle società più progredite due cromosomi X rappresentavano una barriera insormontabile per entrare alle scuole superiori e poter realizzare i propri talenti". E penso a quanto senza di lei mancherebbe oggi al mondo. Un esempio di tenacia che rende orgogliosa l’intera nazione. E penso ancora a Maria Montessori, Marie Curie, o esempi di straordinaria forza come Rosa Parks. Donne che hanno cambiato la storia con la propria volontà, con le proprie capacità, contro pregiudizi e diffidenze. E’ grazie a queste giganti e a tante altre come loro, spesso rimaste anonime, se le giovani donne hanno ora la strada aperta verso traguardi sempre più importanti. Ma anche per loro, come io stessa ho provato nel corso della mia esperienza da amministratrice prima e come Consigliera regionale e provinciale poi, le difficoltà legate all’essere donna non mancano. Per questo penso che in questa giornata non ci si debba limitare a comprare le mimose, ma si deve riflettere su quei diritti che dovrebbero essere scontati e che ancora non lo sono e soprattutto rivolgere la mente a tutte coloro che vivono situazioni di difficoltà nel realizzarsi nel proprio ambito, qualunque esso sia, solo perché donne.
Buona festa della donna!
Chiara Avanzo
Presidente del Consiglio regionale