Comunicati stampa
Approvata la legge finanziaria
Il Consiglio regionale ha iniziato oggi con la discussione dei disegni di legge n.21 e n.22 / XV mattina - Legge finanziaria e bilancio regionale per il 2015
Il presidente Ugo Rossi ha iniziato il proprio intervento sul bilancio ( vedi allegato ) parlando dei molteplici attacchi che l’Autonomia regionale subisce dall'esterno, ed ha sottolineato come i cittadini e le imprese non si accontentino piú di “una buona amministrazione in senso lato, ma esigono un vero e radicale cambiamento”. Ha parlato della necessitá di essere “fortemente innovatori e portatori di nuove sfide”. Ha parlato quindi della difesa portata avanti da Trento e Bolzano di fronte agli attacchi “spesso in malafede”.
“In questi ultimi mesi - ha detto - con il Presidente Kompatscher siamo stati impegnati in una lunga e serrata trattativa con il Governo centrale per trovare un accordo complessivo sui rapporti finanziari tra lo Stato e l´Autonomia di Trento e Bolzano. Non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri, mantenendo sempre, al contrario, un atteggiamento di leale collaborazione con lo Stato, purché non venissero messe in discussione le peculiarità del nostro sistema autonomistico. Alla fine, come noto, abbiamo raggiunto un accordo, recepito dalla legge di stabilità nazionale, che prevede sacrifici, soprattutto nei prossimi tre anni, ma che, come contropartita, garantisce equità e sostenibilità nella determinazione dei concorsi al riequilibrio della finanza statale e, soprattutto, la certezza e la programmabilità delle risorse e dunque la stabilizzazione dei saldi di bilancio, presupposto fondamentale per la tutela della nostra autonomia finanziaria”. “Riguardo al Patto di stabilità -ha detto - esso peserà sulle finanze regionali per 62,6 milioni nel 2014 e 64,9 milioni dal 2015 al 2017. Dal 2018 si scende a quota zero per effetto della eliminazione del Patto di stabilità. Parlando di accantonamenti invece, il 2014 prevede uno 'sforzo' pari a 39,8 milioni. Dal 2015 questi accantonamenti richiesti dallo Stato salgono a 40,1 milioni. Tuttavia, dal 2019 l'accordo prevede il venire meno delle riserve all'erario e quindi la cifra degli accantonamenti si attesterà sui 15,1 milioni. Il risultato che Trento e Bolzano hanno portato a casa nella trattativa con Roma, che credo si possa oggettivamente definire positivo, sarebbe sicuramente stato diverso e meno importante, se avessimo lavorato ognuno per conto suo, senza una strategia unitaria”.
Il documento contabile pareggia sulla cifra di 521.723.600 euro. Le entrate sono pari ad euro 461.802.000 a cui si aggiungono euro 59.921.600 che derivano da avanzo di esercizi precedenti.
La maggior parte delle risorse del bilancio regionale sono destinate alle politiche sociali e alla previdenza
“L’obiettivo - ha spegato Rossi - è quello di utilizzare al meglio le risorse a disposizione, attraverso strumenti che, nel rispetto delle leggi regionali, consentano di adattarle e di indirizzarle nella direzione delle politiche sviluppate dalla due Province autonome, evitando sovrapposizioni”.
Al termine della relazione, é stato esaminato l´Ordine del Giorno n.1, a firma del Consigliere Andreas Pöder ( gruppo misto ), in materia di pagamento continuativo dell'assegno per il nucleo familiare alle famiglie con figli gravemente ammalati o con gravi disabilitá. In particolare ha chiesto una maggiore flessibilitá per venire incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltá in particolari situazioni.
L´Ass . Violetta Plotegher ha parlato della necessitá di assistere le famiglie con casi particolari che necessitano di lunghe terapie. Ha parato di una revisione dei criteri dell´assegnazione dei sussidi ed ha quindi accolto la richiesta del cons. Pöder.
L´ordine del giorno é stato approvato all´unanimitá.
L´aula é quindi passata all´esame dell´articolato con 26 si, 8 no e 7 astensioni.
Art.1 - Modifica dell 'arlicolo 3 della legge regionale 14 agosto 1999, n. 5 (Norme in materia di ordinamento delle Camere di commercio industria, artigianato e agricoltura ai Trento e ai Bolzano) e s. m. - Articolo approvato senza discussione
Art. 2 - Applicazione armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi ai bilancio - Articolo approvato senza discussione
Art 3 - Nuove autorizzazioni di spesa e copertura degli oneri - Articolo approvato senza discussione
Art. 4 - Disposizioni per il contenimento della spesa - Articolo approvato senza discussione
Art. 4 bis - In materia di pensionamenti .- Articolo approvato senza discussione
Art. 5 - Distacchi, aspettative e permessi sindacali - Articolo approvato senza discussione
Art 6 - Ricambio generazionale - L´Articolo che prevede misure per il ricambio generazionale ha animato il dibattito. Andreas Pöder ha sottolineato come si introduca una disparitá di regolamento tra dipendenti pubblici e privati. Anche Tamara Oberhofer ha sottolineato questa differenza ed ha parlato della necessitá di favorire il ricambio generazionale anche per i privati. Hans Heiss, pur rilevando come l´obiezione sia giusta, si é detto d´accordo con la legge ed ha accusata di incoerenza il consigliere Pöder, facendo riferimento al fatto che si era opposto all´innalzamento dell´etá pensionabile per i Consiglieri. Bruno Dorigatti (PD) ha ricordato il contenzioso tra INPS ed enti pubblici ed ha parlato di una legge non praticabile ed ha quindi chiesto se la Giunta si é assicurata che vi sia una strada percorribile con l´INPS.
Arno Kompatscher ha quindi preso parola per dire che “si deve attivarsi con le parti sociali per livellare le disparitá, parlando con le parti sociali”. “Occorre trovare i mezzi per introdurre incentivi anche nel privato”. Per quanto riguarda le disparitá di trattamento, ha detto che non é possibile oggi intervenire nel privato, ma che é possibile farlo solo per il pubblico, ma che in futuro dovrá essere trovato il modo di incentivare anche il ricambio nel privato. Ha poi risposto al consigliere Dorigatti, parlando di trattative in corso.
6 bis - In materia di rimborsi dei vitalizi - approvato senza discussione
Art. 7 - entrata in vigore
In discussione generale, Hans Heiss (Verdi) ha sottolineato come sia mancato il dibattito in questa discussione sul bilancio dopo la relazione del Presidente. “Il Presidente ha detto che la Regione si trova in uno stato comatoso e necessita di essere riformata. La Giunta regionale farebbe bene a tenere in debita considerazione questo silenzio. La Regione deve essere riformata e intesificata la collaborazione tra Trento e Bolzano”. Per Andreas Pöder “la Regione é arrivata alla fine. Il fatto che manchino discussioni é la prova che non si attribuisce alcuna importaza a questa Regione”. “Questa Regione non ha mai avuto una ragione d´essere se non per legare i sudtirolesi a questo Stato e per impedire ai Trentini di scomparire in una macroregione”. “Risparmieremmo senz´altro se sciogliessimo la Regione, una macchina che non si puó piú riparare e andrebbe messa nella discarica della storia”. Sven Knoll ha parlato di un divorzio da un “matrimonio forzato dove i due partners non hanno piú nulla da dire”. “Non posso che ribadire quanto detto da Pöder. Le competenze devono andare alle due Province e dobbiamo porre fine a questo ente”. Ha quindi annunciato voto contrario al Bilancio ed ha chiesto quanti soldi sono stati effettivamente restituiti dagli ex Consiglieri.
Bernhard Zimmerhofer ha parlato di “coscienza sporca” nel chiedere il rimborso, essendo il suo viaggio inutile. Ha chiesto con quale diritto “si buttino via dei soldi per una istituzione che é un paziente in coma”. Pius Leitner ha criticato il Presidente Rossi per aver definito l'accordo finanziario come un successo ed ha parlato di sfacciataggine . “Questa regione è in ogni caso abolire”
Rodolfo Borga é intervenuto parlando della situazione della Regione. ”Governate questa Regione da quindici anni, da un anno questa amministrazione e avete partorito solo queste quattro paginette”. “Un progetto politico carente, che purtroppo finisce per giustificare le posizioni dei nostri amici sudtirolesi”. Ha criticato poi l´Euregio: “un ente dalle grandi potenzialitá, ma oggi vuoto”.
Un”minimo progetto politico sulla Regione” ha chiesto Giacomo Bezzi. “Assistiamo impotenti ad una pura gestione amministrativa di quei quattro soldi di una Regione svuotata”. “Pensare di essere qui in quest´aula da un anno e non c´é una prospettiva europea, o comunque una prospettiva in chiave di relazione con lo Stato non é giusitficabile”. “Ho paura che la solidarietá che viene applicata sia solo un modo per giustificare il finanziamento ad alcune lobby forti”. Ha chiesto quindi una prospettiva europea. Walter Viola ha ribadito la necessitá di sapere quale futuro ci sia davanti: “La Regione oggi é usata come un bancomat. La domanda piú vera é che ad un anno dall´inizio della legislatura quale siano le novitá”. “Rilanciare semplicemente sulla questione dell´Euregio e invocare una nuova carta é poco. Dobbiamo capire cosa abbiamo davanti. SI tratta di un quadro pericoloso”. “Solo l´unitá di intenti tra i due Presidenti ha portato qualche frutto- da valutare poi se positivo”. “Un rinnovato quadro regionale é di fondamentale importanza, ma cosí com´é non serve a nulla”. Maurizio Fugatti ha parlato di un dibattito imbarazzante tra chi vorrebbe abolire la Regione e il “silenzio assordante del centro sinistra trentino”. “Una Regione completamente svilita, in un momento in cui invece, se crediamo che Trento e Bolzano possano difendersi dagli attacchi del centralismo romano, dovrebbero essere unite”. “Trento e Bolzano forse potrebbero difendersi meglio all´interno dell´ente regionale. Ha quindi parlato dei rischi di aprire la discussione sullo Statuto in un momento delicato per l´Autonomia. Alessandro Urzí ha parlato di un “senso di solitudine” che anima il dibattito. Ha parlato dell´ordine del giorno a firma Zeni, dichiarato inammissibile. “In questa aula, noto come nel dibattito intervenga solo il Presidente della Giunta regionale, ma non c´é un dibattito che coinvolga le parti politiche in una dialettica che contraddistingue qualunque assemblea legislativa”. “I capigruppo non intervengono mai, tutto scivola via. Assisto a dibattiti che propongono argomenti, ma non sento mai intervenire nessuno”. Si é rivolto ai colleghi del PD e del PATT chiedendo se “é possibile avviare un confronto”. Ha chiesto di chiarire le posizioni.
L´aula é quindi passata al voto sul ddl 21. Favorevoli 31, contrari 14, 3 astenuti.
I lavori riprendono alle ore 15.00 con l´esame del ddl 22.