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Comunicati stampa

Approvati entrambi i disegni di legge

Dopo l´approvazione in tarda serata del disegno di legge 8, alle ore 4.15 il Consiglio regionale ha votato l´approvazione del disegno di legge n. 9

É iniziato intorno alle 23.30 l´esame dell´articolato del disegno di legge n.9,

 

articolo 1 eleva il requisito di etá necessario per l´attribuzione dell´assegno vitalizio a sessantasei anni, riducibile fino a sessanta con una penalizzazione dell´assegno del 2 per cento di attribuzione anticipato.

 

Il primo emendamento all´articolo 1, presentato dal consigliere Pöder, é stato respinto.

Il secondo emendamento é stato quello presentato dalla maggioranza (1778) che fa riferimento, per il Comma 1 dell´articolo 1, “alla normativa statale per l´accesso alla pensione di vecchiaia per i lavoratori  e le lavoratrici dipendenti del settore pubblico”. L´emendamento é stato approvato. Bocciati gli emendamenti successivi a firma dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, del consigliere Mauritio Fugatti (Lega Nord) e dei consiglieri del gruppo dei Verdi. Rodolfo Borga (CTA) ha rimarcato la differenza di posizione tra quanto dichiarato sui giornali e quanto viene approvato in aula.

Hans Heiss (Verdi) ha dichiarato che la pensione non puó essere erogata prima dei 66 anni ed ha detto che “non é pensabile che questa norma che abbassa l´etá pensionabile sia sostenibile”. Per Walter Blaas (Freiheitlichen) il comma n.2 dell´art. 1 é “il vero scandalo. Ritirarsi dalla vita politica attiva non dovrebbe essere un affare”. Rodolfo Borga ha criticato la presa di posizione del PD che si é astenuto sugli emendamenti riguardanti l´etá pensionabile ed ha parlato del cedimento della maggioranza “incapace di trovare un accordo tra sé”.

Approvato anche l´emendamento 1814 a firma dei consiglieri di maggioranza, che prevede che “ per i Consiglieri che sono in attesa di maturare i requisiti per l´attribuzione dell´assegno vitalizio, il limite di etá di cui al comma 1 é riducibile fino all´etá minima di sessanta anni, qualora entro il termine della XV legislatura gli stessi abbiano maturato tre o piú legislature. In tal caso ad esclusione degli assegno vitalizi di coloro che hanno maturato piú di quattro Legislature, gli assegni vitalizi di coloro che hanno maturato quattro legislature si riducono, a titolo di contributo di solidarietá, del 10 per cento e quelli di coloro che hanno maturato tre Legislature, del 12 per cento”. Riccardo Dello Sbarba ha parlato “di corpo del reato” in merito a questo emendamento, criticando i criteri che verrebbero applicati. Critica anche la posizione di Walter Blaas (F) che ha parlato delle inivitabili critiche ed ha parlato di privilegi. Filippo Degasperi (M5S) ha parlato di un emendamento che sará “tacciato come una vergogna” ed ha ricordato come “si era detto che il 2 per cento era considerata troppo poco, che si era arrivati in aula con il 3 per cento ed ora si trova dimezzato all´1,5 per cento”.Anche per Paul Köllensperger (M5S) si tratta di “un compromesso vergognoso che mette in forse tutta la legge”.

Il Presidete Ugo Rossi ha voluto spiegare l´emendamento: “Non so se questo emendamento é il peggiore o meno. Ma so cosa c´era prima di peggio, ovvero un regime che prevedeva che si potesse andare con un vitalizio a 55 anni, ora l´etä si sposta l´etá a 60 con una penalizzazione”.  Secondo il consigliere Urzi l´emendamento risponde ai criteri di ragionevolezza. Per Manuela Bottamedi (M5S) é certamente migliorativa rispetto al passato, ma si poteva fare di piú e meglio. “E´un vestito cucito addosso a qualcuno”.

L´appello nominale, richiesto dai consiglieri del gruppo dei Verdi, ha visto l´emendamento approvato con 45 voti a favore, 20 contrari e 1 non votante. L´articolo 1 é stato approvato.

articolo 2 riduce del 20 per cento l´ammontare di tutti gli assegni vitalizi diretti e di reversibilitá erogati dal Consiglio regionale, compresi quelli giá in godimento o attribuiti.Approvato l´emendamento 1779 che aggiunge nel comma 1 le parole “non attualizzati” dopo le parole “tutti gli assegni vitalizi diretti”. Respinto l´emendamento presentato dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, presentato dal consigliere Filippo Degasperi, che chiede che che siano esclusi dall´erogazione dell´assegno vitalizio i Consiglieri regionali condannati con sentenza passata in giudicato per reati contro la pubblica amministrazione, poiché - é stato spiegato - la norma vigente lo prevede giá.  L´articolo é stato approvato.

 articolo 3 prevede un limite di cumulo fra l´assegno vitalizio diretto o di reversibilitá erogato dal Consiglio regionale e quello o quelli percepiti per aver ricoperto cariche di parlamentare nazionale o europeo o per essere stato componente di organi di altre Regioni. Questo articolo ha visto respinti due emendamenti, presentati dai Consiglieri del gruppo dei Verdi, sostenuti anche dai rappresentanti del Partito Democratico, che prevedevano un abbassamento del tetto del cumulo a 5 e 7 mila euro respinti dalla maggioranza.

L´articolo é stato approvato

 articolo 4 fissa le misure e i criteri di cui tenere conto nell´applicare le trattenute a titoli di contributo di solidarietá. Approvato l´emendamento n. 1780 che sopprime il contributo di solidaritá applicato agli assegni vitalizi non attualizzati pari al 10 per cento.

 articolo 4 fissa le misure e i criteri di cui tenere conto nell´applicare le trattenute a titoli di contributo di solidarietá. Approvato l´emendamento n. 1780 che sopprime il contributo di solidaritá applicato agli assegni vitalizi non attualizzati pari al 10 per cento.

L´articolo 4 é stato approvato.

articolo 06 soppressione del trattamento economico a carattere previdenziale economico a carattere previdenziale e versamento della contribuzione a favore della previdenza complementare.  L´articolo, introdotto con un emendamento,  contiene la nuova normativa in materia di contribuzione figurativa per i consiglieri. Riccardo Dello Sbarba ha parlato di un articolo che favorisce chi giá ha di piú. Filippo Degasperi ha parlato di un testo che allontana ancora di piú le promesse che erano state fatte prima di arrivare in aula. L´articolo é stato approvato.

 

Con l´articolo 6 vengono ridotte le indennitá di funzione dei componenti dell´Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e dei membri della Giunta regionale. Respinti gli emendamenti. Anche gli emendamenti che introducevano articoli 6bis e 6ter, presentati dalle opposizioni, sono stati respinti.

 

articolo 7 prevede che, dal montante trattamento indennitario, costituito dalle contribuzioni proprie del Consigliere, restituito dopo l´entrata in vigore della legge regionale n.6 del 2012 ai consiglieri eletti per la XIV legislatura, venga recuperato l´incremento derivante dai risultati ottenuti dal Fondo indennitá loro attribuito.

 

articolo 8 prevede l´abrogazione delle norme della legge regionale vigente che disciplina le indennitá e la previdenza dei Consiglieri della Regione Trentino-Alto Adige, incompatibili con quelle previste dalla presente legge e che, alla luce di questa hanno esaurito la loro funzionee sono prive di effettivo contenuto normativo.

 

Art. 9 affida all´Ufficio di Presidenza l´adozione dei regolamenti, dei provvedimenti e atti attuativi, nonché del Testo Unificato, coordinando la normativa in vigore.

 

Art. 10 prevede che per la copertura dei costi derivanti dalla previdenza complementare a favore dei Consiglieri in carica nella presenta e nelle future Legislature si faccia fronte con le entrate derivanti dal Titolo 1. L´articolo 10 é stato approvato con l´emendamento 1673/2 presentato dal Presidente Diego Moltrer.

 

articolo 11, infine fissa il giorno dell´entrata in vigore. Anche su questo disegno di legge, il Movimento 5 Stelle ha chiesto il referendum. I dubbi dell´ammissibilitá dell´ementamento sono stati riproposti.

 

Dichiarazioni di voto

In dichiarazione di voto, Riccardo Dello Sbarba (verdi) ha lamentato il mancato rispetto delle promesse ed ha annunciato il voto contrario. Si é soffermato in particolare sull´articolo 1. Nerio Giovanazzi (ACT) ha ricordato che i destinatari della legge 6/2012 sapevano le cifre che hanno percepito, “anche quelli che poi si sono stracciati le vesti”. Ha quindi ripercorso le dichiarazioni a mezzo stampa di alcuni consiglieri. La consigliera Eva Klotz (STF) ha dichiarato di votare contro il disegno di legge perché, in assenza di tabelle chiare, non ha dati certi. Contrario alla legge anche il consigliere Andreas Pöder (Misto), ribadendo come avesse in mano un parere che evidentia l´incostituzionalitá degli interventi ed ha criticato i Verdi per non essere intervenuti nel 2012. Filippo Degasperi (M5S) ha parlato di una legge che si é via via allontanata dalle aspettative e “dimostra l´inutilitá dell´attivitá collegiale”.Per Walter Blaas (F) é il risultato di una trattativa che non puó soddisfare i consiglieri: “noi - ha detto - non daremo il nostro assenso a questa legge”. Alessandro Urzí (misto) si é detto convinto che  non sará questo il capitolo conclusivo di questa norma: “Non si é trovata la quadra, in rapporto a ció che sull´onda dell´emozione popolare si era voluto promettere”. Ha quindi parlato dei limiti di sostenibilitá della legge. Alessio Manica (PD) ha parlato di qualche amarezza e di un testo complicato: “Non era una legge prevista e  non era prevista la tempesta”. Ha parlato di “una grande fatica”, ma della responsabilitá di prendere una scelta. “Abbiamo dovuto cedere sul limite dei 66 anni”, con “la consapervolezza che la posizione di pochi” avrebbe bloccato una riforma soddisfacente. Dieter Steger (SVP) ha detto che la maggior parte dei Consiglieri avrebbe preferito parlare dei temi che piú riguardano la popolazione. Ha parlato di “compromesso necessario” proprio per le posizioni diverse. “Nessuno é veramente felice del compromesso, ma abbiamo trovato la soluzione piú equilibrata che avesse una tenuta giuridica”.”Quello che approviamo oggi é il minimo comune denominatore e l´unica soluzione possibile”. Rodolfo Borga (ACT) ha sottolineato di non partecipare al voto, dichiarando di non condividere le modalitá ed ha auspicato che non ci siano ricorsi. Ha invitato i Consiglieri a pensare alle condizioni in cui i Consiglieri si sono trovati a lavorare. Ha quindi invitato il Presidente della Regione e della Provincia di Trento ha ricordare che il Consiglio é stato il primo in Italia a voler intervenire sul pregresso ed ha invitato a comunicare all´esterno che qualcosa di buono é stato fatto.

Giacomo Bezzi (TAFI) ha detto che il disegno di legge dimostra la debolezza dell´autonomia.

Ha parlato della necessitá di spiegare che la politica ha anche dei costi e deve avere il coraggio di dire che é stato fatto un errore, allora si deve riconoscere. Bezzi ha detto che il ddl non sará mai capito dalla gente. Ha infine parlato di un lavoro mediocre.

Ugo Rossi ha voluto ringraziare l´Ufficio di Presidenza ed i suoi organi: “ci sono state difficoltá e contraddizioni nel creare questa legge” - ha fetto - “ma quando si crea una legge il risultato vero non é ció che avrebbe dovuto essere e non é, ma tra quello che c´era prima ed ora c´é”. L´errore vero era nella legge che siamo andati a correggere. “Il prima aveva un errore per quanto riguarda le attualizzazioni. L´errore é stato corretto non con intento persecutorio, ma correttivo. Il prima aveva un requisito per la maturazione del vitalizio a 55 anni, il dopo a 60 con una penalizzazione. Il prima non aveva un cumulo tra i trattamenti, il dopo ha un cumulo”. “Io non avverto un sentimento di vergogna, ma di necessitá di aver raggiunto un compromesso, perché l´oggettivitá dei fatti dimostra che abbiamo fatto un passo in avanti”.

“A furor di popolo siamo arrivati ad adesso “, ha detto, Claudio Civettini (Lega Nord) “perché a suon di maggioranze avete rincorso l´acqua senza cercare di governare il flusso”. “Mi aspetto le dimissioni delle segretarie di PD e UPT a fronte di dichiarazioni smentite in aula”. “Si doveva mettere una pezza: vi abbiamo lasciato trovare una soluzione e  avete trovato una soluzione pasticciata”.

In conclusione, il Presidente Diego Moltrer ha voluto ringraziare l´Ufficio di Presidenza, i Capigruppo, tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, la Giunta regionale per il contributo che ha dato. Ha voluto in particolar modo ringraziare i dipendenti e tutto il personale per il lavoro svolto.

 Il voto finale ha visto la legge approvata con 42 voti favorevoli, 20 contrari e 3 astenuti.