Comunicati stampa
Rossi eletto Presidente della Regione Trentino-Alto Adige
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente designato Ugo Rossi.
Per Maurizio Fugatti (Lega Nord), parlando dei vitalizi, “chi ha fatto la riforma deve assumersi le proprie responsabilità”. Intervenendo nel merito della Giunta Regionale, ha detto che “quattro mesi per arrivare alla nomina della Giunta regionale non sono certo un bel segnale”. “Il messaggio che uscirà da quest’aula e che è uscito è fuorviante per l’Autonomia”. Riferendosi alla riforma dello Statuto, “aprire il vaso da una parte è responsabile, dall’altra potrebbe portare qualche inconveniente”. “Apprezziamo l’azione che il Presidente Rossi ha fatto di cercare un raccordo con le altre Regioni del Nord”. “La via che noi vediamo percorribile nell’ottica di difesa dell’Autonomia è quella di una intesa proprio con le Regioni del Nord".
Manuela Bottamedi (M5S) ha posto tre domande: "la prima è come facciamo a votare un Presidente senza conoscere la squadra. La seconda è come facciamo a votare un Presidente su un programma che abbiamo conosciuto oggi stesso. La terza è come facciamo a votare un Presidente che non vuole un cambio di rotta rispetto al passato”. “La Regione è diventato un ente imbarazzante, vuoto di contenuti e luogo solo di poltrone e incarichi”. Citando il Presidente designato ha detto che “l’erosione non viene dall’esterno, ma dagli stessi trentini e dagli stessi altoatesini”. Ha quindi annunciato che presenteranno a Rossi un assegno “nostro, vero”, per restituire una parte dell’indennità.
Filippo Degasperi (M5S) ha parlato di principi condivisibili nel discorso del Presidente designato, ma ha chiesto come sia possibile, “se questa è la Regione più Green, che questo possa convivere con gli inceneritori a Bolzano, al progetto dell’alta velocità”. Guardando al passato, ha detto che “pellagra, immigrazione, miseria erano denominatori comuni nel Trentino dell’800, che il centralismo di Vienna non ha aiutato a migliorare. L’approccio dell’amministrazione imperial-regia fece sorgere nella nostra terra l’irredentismo, fino ad allora sconosciuto”. “La Repubblica Italiana avrà molti demeriti, ma è stato l’unico Stato nazionale a concenderci l’Autonomia”. “Condivido il pensiero sul cammino fatto dalla nostra terra, quello si”. Sul tema della comunicazione ha detto che “per chi ha a cuore la nostra autonomia, non c’è che da complimentarsi con chi ha votato la legge 6 del 2012 che credo abbia dato il colpo di grazia alla credibilità della classe politica trentina”. In merito al programma, ha detto che “gli italiani dovrebbero rendersi conto che risanare il debito pubblico italiano è impossibile. C’è da chiedersi dove vadano i soldi degli italiani”. Per quanto riguarda la collaborazione tra Trento e Bolzano ha detto che “Gli spazi da condividere con l’Alto Adige sono numerosi. Se le proposte si concretizzeranno, avrete il nostro appoggio”.
Per i Verdi è intervenuta anche Brigitte Foppa, che ha ricordato che le lingue parlate nella Regione “non sono solo le tre ufficiali, italiano, tedesco e ladino, e il cimbro e il mocheno, ma sono 36”. Riferendosi ai fondi pensionistici ha chiesto “se sono stati gestiti come buoni padri di famiglia, pensando alle genereazioni future" ed ha detto di non crederlo: “Il discorso del “io non sapevo” non è accettabile in noi”. “In questo momento sento la cittadina che è in me che sta cacciando un urlo di rabbia. Chiedo a quest’aula, a chi ha il modo e la ragione per farlo di cambiare questo sistema”.
Silvano Grisenti (Progetto Trentino) ha detto di aver “sentito tante volte discorsi di questo genere in aula. Buoni propositi a cui non possiamo che dare credito”. “Chiedo il rispetto del Consiglio”. “Mi sento di far presente due cose: parlate di organizzazione amministrativa della Regione. Qui ci sono decine di funzionari che desiderano solo di lavorare. Cerchiamo di utilizzare bene le risorse che ci sono e che lavorano bene”. “Mi fa piacere il richiamo della consigliera Foppa. Questa mattina, quando il Consigliere Steger come capogruppo della SVP ha chiesto di impegnarsi a tutti i capogruppo per lavorare sui costi. Si ad un impegno fattivo senza demagogie, all’insegna della sobrietà”. Ha voluto precisare che “si tratta però di un tema del Consiglio e non dell’esecutivo”.
Dieter Steger (SVP) ha ricordato che nel programma presentato da Rossi il “tema centrale è quello dell’Autonomia, della convivenza. Le due Province vogliono essere autonome, vogliono gestire da sole il proprio futuro. L’Alto Adige basa la propria autonomia sulla tutela delle lingue. La Regione rappresenta una piattaforma istituzionale per la collaborazione e noi appoggiamo le proposte del Presidente designato”. Per Steger bisogna porre l’accento sulla questione europea: “l’obiettivo per l’SVP è una Europa delle Regioni senza più confini, dove la nostra Regione possa essere un modello”. “Venendo allo Statuto, noi vorremmo riformarlo per rafforzare la nostra Autonomia”. In merito ai vitalizi, ha detto che “per il futuro vorremmo adeguare le pensioni a quelle dei dipendenti statali. Vorremmo un adeguamento retroattivo delle disposizioni esistenti. E’ una vergogna e dovremo imboccare una strada equa che non sia caratterizzata da populismo. Dobbiamo trovare un modo per risanare la situazione e sono contento se tutti i gruppi lavoreranno insieme”. “Dobbiamo risolvere la questione quanto prima”.
“Era ora” ha detto Walter Viola (Progetto Trentino) “che si vedesse la nascita della Giunta regionale. Era ora, anche perché il quadro istituzionale della Regione è importante”. “Non abbiamo ancora però capito di che Regione si parli: tutti parlano di questo ente, ma non mi sembra si parli di un quadro forte. Se c’è un aspetto che è mancato dalle parole del Presidente Rossi è che non si capisce a che Regione si vuole arrivare”. “Per qualsiasi ipotesi, anche fatta insieme, anche con 70 voti su 70, sono assolutamente persuaso che non basteranno due passaggi d’Aula in Parlamento per vederla approvare”. Per Viola “si trasformerà sicuramente in un attacco all’Autonomia”.
Claudio Civettini (Lega Nord) in Consiglio “si sta declinando dal punto di vista politico la fiera della stupidità. Da una parte i sudtirolesi che dicono vogliamo stare insieme, ma vogliamo stare per conto nostro; dall’altra i Trentini che dicono vogliamo stare con voi per non perdere l’autonomia”. In merito alla staffetta ha detto che “In una azienda non si è mai visto che per due anni mezzo comanda la moglie e per due anni e mezzo la figlia. Sono gli obiettivi che contano”. Riferendosi ai vitalizi ha detto che “occorre ragionare da buoni padri di famiglia per il futuro, evitando le demagogie”. Civettini ha voluto difendere la Presidente Thaler: “Credo che abbia agito nel buonsenso della buona madre. La sensibilità che ho trovato in quella donna è importante e mi permetto di ringraziarla pubblicamente”. “Noi dobbiamo mettere in campo idee e metodi pratici, concreti”. “Per quanto riguarda il trattamento pensionistico dei Consiglieri, massima disponibilità. Ma non dobbiamo essere misurati per i percorsi dell’economia personale, ma per quello e per come sappiamo scaricare sul territorio le nostre risorse”.
“Per le nostra gente occorre dare risposte concrete” - ha detto Walter Kaswalder (PATT) - “Occorre affrontare il tema delle pensioni seriamente”. Sul tema dell'Autonomia, ha invitato i consiglieri altoatesini a fare squadra: “O riusciamo a capire che qui dobbiamo fare quadrato per difendere l’Autonomia, o soccomberemo di fronte allo Stato nazionale”. Riferendosi alla Regione, ha detto che è “fondamentale per la nostra sopravvivenza”.
Walter Blaas (Freiheitlichen) ha parlato di apporto costruttivo, “anche se non crediamo nell’ente Regione”. In merito ai vitalizi, Pius Leitner (F) ha chiesto in merito alla riforma del 2012 una indagine da parte della Conte dei Conti per vedere se effettivamente c’è stato un risparmio. Rivolgendosi ai rappresentanti del M5S ha detto “Non avete inventato l’acqua calda: io avevo pubblicato il mio stipendio anni fa. Tutto era già scritto”. “Attraverso i media sono state dette tante cose che non corrispondono alla verità. Bisogna tenere una posizione pragmatica”.
Giacomo Bezzi (TA-FI) ha parlato in merito alla proposta programmatica del Presidente designato, sottolineando come dovrebbe promuovere l’Autonomia con forza e la Regione non come somma delle due Province: “Occorre investire sulla comunicazione. Dobbiamo dimostrare di saper amministrare bene la Regione”.
La replica
In merito alle accuse di ritardo nella formazione della Giunta, Rossi ha ricordato che nel 2008 la Giunta guidata da Durnwalder fu eletta a fine gennaio. “Non penso che denigrando l’autonomia la miglioreremo”. “Se qualcuno ha fatto un richiamo al buon padre di famiglia, quello che dovremo fare è proprio questo. Dobbiamo avere un progetto per il futuro”. “Dobbiamo affrontare il tema delle competenze concorrenti”. Per quel che riguarda la Regione, ha parlato di dare un nuovo ruolo alla Regione “anche in campo legislativo”. “Dovremo condividere una nuova idea di Statuto in ambito internazionale. Occorre un metodo che possa costruire una visione che deve essere prima sentita, poi condivisa. Se la visione non sarà sentita, sarà impossibile che sia condivisa”. “L’impegno è che questa visione sia alla fine unica”. A concludere l’intervento, un accenno alla questione dei vitalizi: “Alla prima riunione della Giunta metteremo all’ordine del giorno la questione perchè si possa portare una proposta in quest’Aula, dove possano essere prese in modo rapido delle decisioni”.
Nelle dichiarazioni di voto, Claudio Civettini (LN), ha annunciato voto contrario. Contrario anche il gruppo dei Freiheitlichen: nella dichiarazione Ulli Mair ha motivato il voto per la convinzione che il Consiglio regionale non serva. Giacomo Bezzi (Team Autonomie-Forza Italia) ha annunciato astensione a fronte di una dichiarazione condivisibile, ma “dove ancora non c’è chiarezza”. “Avremmo voluto maggiore coraggio”. Per Rodolfo Borga (AeCT) è importante che la Giunta venga a discutere nell’Aula consiliare anche “un progetto politico di sviluppo dell’Autonomia”.
La votazione
Il regolamento prevedere che per l’elezione del Presidente vi siano almeno i due terzi dei rappresentanti (47) e la maggioranza assoluta (36 voti).
La votazione ha visto 38 voti a favore di Ugo Rossi, 1 voto per Giacomo Bezzi, 1 voto per Elena Artioli, 21 schede bianche e 6 schede nulle.