Comunicati stampa
Consiglio regionale -Nomina del Presidente della Regione
Difesa dell’Autonomia e ricostruzione del clima di fiducia nella politica, anche attraverso una ulteriore riduzione dei costi; rafforzamento della collaborazione tra Trento e Bolzano. Questi i temi di apertura della dichiarazione programmatica di Ugo Rossi, candidato Presidente della Regione (in allegato l'intervento completo).
Rossi ha voluto sottolineare in particolare i risultati raggiunti dalla Regione nel suo complesso, evidenziando come essa sia nei primi posti in Italia e in Europa per benessere, qualità della vita, livello di soddisfazione della popolazione nei confronti dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni. Ha riportato anche i dati di Green Economy, che colloca il Trentino-Alto Adige/Südtirol al vertice in Italia.
“L’Autonomia - ha detto - non è un insieme di norme”. “L’Autonomia è rivendicare con orgoglio il diritto a gestire in prima persona le risorse, a darsi le proprie leggi, a decidere in ordine a tutte le materie fondamentali per la vita della Comunità. L’Autonomia è il volontariato, la protezione civile, i vigili del fuoco. Sono centinaia le associazioni che operano in tutti i settori della società, che con la loro presenza capillare in ogni paese, in ogni valle, custodiscono il territorio, si prendono cura di chi ha bisogno, fanno cultura, rappresentano, insomma, una preziosa palestra di solidarietà e di condivisione per le nuove generazioni.
Rossi ha voluto soffermarsi anche sul legame storico tra le due Province e sull’anniversario del Grande Guerra che cade quest’anno: “noi rileggiamo oggi quegli anni con spirito nuovo, uniti dalla comune volontà di conoscere e di far conoscere ciò che avvenne, di interpretare, di capire”. “Se i nostri nonni oggi fossero qui, a vedere come commemoriamo insieme questa data storica, penso sarebbero contenti del cammino che il Trentino e l’Alto Adige/Südtirol hanno fatto”.
Per quanto riguarda gli interventi della Regione, nel discorso si è soffermato sulla necessità di potenziare le risorse nel settore del welfare e nell’assistenza. “L’impegno sarà quello di realizzare le condizioni affinchè i due fondi sanitari di Trento e Bolzano possano beneficiare di un’unica gestione finanziaria, al fine di realizzare massa critica e di garantire solidità al sistema”. Per quanto riguarda la previdenza complementare, ha parlato di assicurare il sostegno ai Fondi regionali di Previdenza complementare. Il Presidente designato Rossi ha quindi parlato del credito e della necessità di un disegno strategico che riconosca Microcredito come istituto bancario finalizzato allo sviluppo regionale. Ha quindi parlato di semplificazione e armonizzazione dell’ordinamento contabile dei Comuni, della Giustizia e dell’organizzazione amministrativa della Regione, soffermandosi sulla necessità di rafforzare le forme di collaborazione tra le due Province. In questo ambito, Rossi ha posto l’accento sui progetti che uniscono i due territori, dall’Università, alle Dolomiti Patrimonio Unesco, alla mobilità e infrastrutture. Dopo aver parlato di Euregio e integrazione europea, si è soffermato sul Terzo Statuto d’Autonomia, evidenziando la necessità di lavorare congiuntamente.
Il dibattito
Eva Klotz (Süd-Tiroler Freiheit) ha voluto soffermarsi sul percorso storico dell’Autonomia ed ha criticato il passaggio in cui Rossi ha detto che “i nonni sarebbero stati orgogliosi del lavoro fatto”. Ha inoltre detto che “l’autonomia non è oggi un modello”. “C’è una sola strada che possiamo imboccare per la nostra dignità, che è quello della equità e della giustizia. E fino a che saremo parte dell’Italia non potremo imboccarlo”. “Il primo obbligo nel senso di equità e giustizia sarebbe quello di chiedere un referendum per chiedere alla popolazione se vuole rimanere nell’Italia. “Quanti accordi volete ancora fare con uno Stato che ha violato tantissimi accordi in un anno?” “Dovremmo chiedere insieme il diritto all’autodeterminazione: se la Regione chiedesse questo diritto, allora io sosterrei questa Regione”. Eva Klotz ha voluto anche riprendere il tema della riforma dei vitalizi: “Per me era prioritario ridurre i vitalizi e per questo ho approvato in piena coscienza quel disegno di legge. Noi non conoscevamo gli importi, fino a quando non sono arrivati gli importi sui nostri conti correnti”. La Consigliera Klotz ha difeso l’operato della Presidente Thaler, ma ha chiesto di cercare soluzioni più eque.
Nel corso dell’intervento della consigliera Klotz, il Presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer, ha dovuto interromperla brevemente per invitare alcuni cittadini a rimuovere dei cartelli che avevano esposto.
Lorenzo Baratter (PATT) ha espresso soddisfazione per l’intervento di Rossi e ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Trento e Bolzano. “Certamente ora serve un fronte comune per l’Autonomia. Lo stesso progetto dell’Euroregione non potrà prendere forma senza una forte collaborazione”. “Con cauto ottimismo crediamo si apra una nuova stagione.” Il capogruppo del P.A.T.T. ha parlato del tema dell’Autonomia integrale, ricordando come con la sua multiculturalità la Regione sia già una “piccola Europa”, “fatta non di nazioni ma di Regioni e persone”.
Per Alessandro Urzì (Misto) “occorre pensare un ruolo funzionale per la Regione, un impegno che sia calato nel ruolo delle scelte e non solo per dibattito”. “Per la prima volta in quindici anni - ha detto - ho trovato in questa relazione uno spirito regionalista”. “Intendo affermare una nota di gratificazione in merito ad un riconoscimento su quello che è stato detto da parti isolate in questo Consiglio”. Ha sottolineato l’importanza dell’unitarietà della Regione: “Per la prima volta in quindici anni è stato riconosciuto anche il ruolo funzionale della minoranza linguistica italiana in Alto Adige”. In merito alla lingua, Urzì ha voluto sottolineare che “occorre pensare alle generazioni del futuro. Non è possibile pensare ad una realtà dove c’è bisogno della traduzione simultanea per comunicare. In Alto Adige c’è una forza richiesta di una lingua veicolare nella scuola e dobbiamo tradurre questo dibattito a livello regionale”.
Mattia Civico (PD) si è soffermato sul meccanismo della staffetta come simbolo della cooperazione dei due territori: “Crediamo che sia uno strumento sulla cui autorità non vi sono più dubbi”. “La Regione è la sede istituzionale che ha permessonel recente passato di superare le incomprensioni”. “E’ la casa che Trentini e Sudtirolesi hanno costruito insieme”. “Un percorso spesso in salita, ma che ha consentito ad un territorio di raggiungere la pace tra le componenti”. Ha quindi citato Durnwalder, quando ha detto al suo successore di “lavorare per la Pace”. “Dobbiamo riflettere - ha detto - se in questo percorso di pacificazione non vi siano delle tappe che rischiamo di non chiudere e non compiere fino in fondo”. “I percorsi di riappacificazione si chiudono con gesti forti e non vorrei che non fosse la natura a chiudere un processo che dovrebbe essere compito della politica portare a termine”. Sul tema della riforma della Regione, ha ricordato lo strumento della Convenzione, ma soprattutto del ruolo Consiglio che sarà alla fine chiamato a decidere. Sui costi della politica, ha detto che quella di questi giorni è “La fine scandalosa di un privilegio scandaloso”. “Sono privilegi accumulati negli anni, che sarebbero andati avanti per altri venti o trent’anni nel silenzio. Altro che 90 milioni di euro”. “E’ chiaro che nel chiudere questa stagione emerge quello che c’è sotto”. “Abbiamo fortemente condiviso la proposta ai capigruppo di lavorare insieme in maniera solida, per intervenire sulla dimensione emersa in questi giorni”. “Ragionare in termini di diritti acquisiti, oggi credo sia anacronistico”.
A difendere l’Autonomia anche Elena Artioli (Team Autonomie - Forza Italia) che ha ricordato il contributo che la Regione dà al risanamento dello Stato ed ha parlato della necessità “di elaborare una comunicazione condivisa. Non ha senso che le due Province facciano pubblicità separata anche nel campo del turismo”.
Hans Heiss (Verdi) “intervenire in Consiglio regionale mi costa un certo sforzo. Non ha nulla a che fare con i colleghi in aula, con il quale c’è sempre stata una collaborazione. Ma la Regione ha perso importanza e ha qualche attività, ma in fin dei conti ha bisogno di una rianimazione. Ci sono cose che possiamo fare insieme, ma in questa forma istituzionale è difficile collaborare”. Sull’intervento del Presidente designato, ha sottolineato come “Abbiamo visto come molti cittadini siano indignati, o forse meglio arrabbiati per i vitalizi”. “Ci impegnamo a portare avanti in questo ambito a fare degli interventi che non siano solo parole ma azioni concrete. L’azione della Presidente Thaler ha ridotto gli sprechi, ma ha avuto un esito catastrofale al quale noi dobbiamo rimediare”. Ha ribadito la necessità di dare importanza alla Regione ed ha auspicato che possa trovare una nuova forma.
Rodolfo Borga (Amministrare e Civica Trentina), in merito al discorso di Rossi ha criticato “il modello di amministrazione che vorremmo esportare. Consiglierei una certa cautela - ha detto - nel volersi proporre agli altri amministratori italiani”. “La Riforma della Regione non è necessaria per la collaborazione delle due Province”. “Siete sicuri che sia il momento giusto per entrare in Parlamento con una proposta di riforma dello Statuto?”. Infine,parlando di Euregio, l’ha definita “una occasione perduta”. “E’ servita per ragioni di bassa politica. Invece che enfatizzare l’Euregio, bisognerebbe farla funzionare”. Un ultimo passaggio, il Consigliere Borga ha voluto dedicarlo all’identità: “Spero che nei fondi investiti per la commemorazione della Grande Guerra possano servire a recuperare l’identità dei trentini”.
I lavori sono stati sospesi e riprenderanno alle ore 15.00.