Comunicati stampa
“La specialità non va abolita, ma estesa alle altre Regioni”
“Le proposte di riforma delle Regioni che ho avuto modo di esaminare e che vedono lo smembramento del Trentino-Alto Adige/Südtirol sono per noi inaccettabili, poiché non tengono conto del legame storico e culturale tra Trento e Bolzano, che è la base fondante della nostra Regione, i cui confini sono stati delineati con il Trattato di Pace di Parigi del 1947”.
Così il Presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer, intervenuto alla Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale, dove è stato presentato un ordine del giorno in materia di riforma costituzionale dello Stato. “In questo momento particolare della storia dello Stato italiano – ha detto il Presidente Moltrer - come Regioni a Statuto speciale, in virtù dell’esperienza acquisita, abbiamo il dovere di essere parte attiva nel processo di riforma costituzionale. Occorre rafforzare l’idea di uno Stato fatto da Regioni capaci di autogovernarsi e di cooperare strettamente le une con le altre, in un’ottica più ampia, valorizzandone le peculiarità: far fruttare le caratteristiche di ciascuna di esse non può che essere un grande vantaggio per tutto il territorio. Non dobbiamo dimenticare che alla possibilità di gestire i servizi, e quindi alla gestione delle risorse necessarie, deve però corrispondere una buona amministrazione e una diretta responsabilità degli amministratori. Credo che, almeno nella mia Regione, in questi anni abbiamo dimostrato di poter fare molto e di saperlo fare bene, divenendo esempio per molte realtà. Solo attraverso la piena applicazione del principio di sussidiarietà contenuto nella nostra Costituzione e che trova piena applicazione proprio dove gli Statuti a carattere speciale hanno permesso alle Regioni di acquisire e gestire le competenze, lo Stato italiano potrà vivere una nuova stagione. Dobbiamo ribadire con forza al Governo che cancellare le Autonomie non è la strada per risanare lo Stato: solo comprendendo il percorso fatto e le grandi potenzialità, ed esportandone il modello, se non nei contenuti, almeno nel metodo, l’Italia potrà davvero raggiungere i livelli auspicati dall’Europa e chiesti dai nostri cittadini ”. “In quanto rappresentanti delle Regioni a Statuto speciale – ha concluso, rivolgendosi agli altri Presidenti presenti - abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo far comprendere la nostra volontà costruttiva di partecipare al risanamento dello Stato, anche attraverso la proposizione di scelte innovative e di maggior coraggio rispetto al passato”.