Comunicati stampa
Diego Moltrer eletto Presidente del Consiglio regionale
Con 44 voti a favore, Diego Moltrer è stato eletto presidente del Consiglio regionale. Resterà in carica per due anni e mezzo.
Per la prima volta in questa legislatura, l’emiciclo del Palazzo della Regione ha accolto il Consiglio regionale, presieduto all’apertura da Bruno Dorigatti, in quanto consigliere più anziano, affiancato dai segretari provvisori Chiara Avanzo e Philipp Achammer. I lavori sono iniziati con l’elezione del Presidente del Consiglio regionale. Primo ad intervenire Lorenzo Baratter, che ha proposto alla presidenza il Consigliere Diego Moltrer (PATT). Il consigliere Arno Kompatscher (SVP) ha quindi dichiarato di sostenere la candidatura di Moltrer. 68 i votanti, 44 schede voti a favore di Diego Moltrer, 21 schede bianche e 3 nulle.
“Profonda emozione e riconoscenza” sono state espresse dal presidente eletto, che ha voluto innanzitutto ringraziare i consiglieri utilizzando la lingua madre di appartenenza, il mocheno. “A voi e a tutta la popolazione della nostra Regione intendo garantire semplicità ed umiltà, nel solco e nel rispetto della più genuina tradizione di noi gente di montagna”. “E’ mio dovere ringraziare tutti i colleghi di Trento e i colleghi consiglieri della provincia di Bolzano, da sempre faro nel rispetto delle minoranze linguistiche di cui anch’io, mocheno di Vlarotz/Fierozzo faccio parte: sono veramente onorato di partecipare a questo Consiglio regionale in cui, dopo tanti anni, torna a far parte di questa aula un mocheno, rappresentante della comunità germanofona della valle del Fersina”. “Le minoranze linguistiche - ha detto - sono un valore aggiunto per tutta la società regionale, sono quella straordinaria ricchezza linguistica e culturale che consente alla nostra terra il sentirsi speciale, autonoma, aperta all’Europa”. In merito, il Presidente Moltrer ha voluto porre l’accento sul dialogo con le altre realtà legislative nazionali per la valorizzazione delle autonomie regionali. “Il Trentino-Alto Adige/ Südtirol sarà chiamato a scelte importanti e noi, il potere legislativo, sapremo essere all´altezza, rispondendo con la concretezza dei fatti al popolo e alla sua volontà, riaffermando, con vigoria e senza mezza termini, la sovranità di chi ha utilizzato lo strumento democratico più alto: il voto”. Ha quindi parlato della necessità di riavvicinare la politica al popolo, “un dovere morale ed etico”, "ascoltando e recependo le esigenze e le istanze dei nostri giovani, con cui costruire un dialogo profondo e serrato, fatto di attenzione e responsabilità". “Dobbiamo e sapremo costruire una quotidianità di prospettiva a medio e lungo termine, sfruttando appieno le opportunità che la nostra Regione ci offre, al di là della dimensione classica.” “La nostra Regione, e noi con essa, sapremo essere il ponte naturale con l’Europa”. “Un pensiero d’obbligo mi porta all’Euregio, arcata naturale e sostanziale su cui saprà e riuscirà a poggiarsi questo processo politico di primissima importanza: spetterà a noi cercare, trovare, sviluppare e mettere sul campo ed in atto tutte le misure consone per materializzarlo e concretizzarlo. Solo così facendo si avvererà la naturale evoluzione della nostra storia e della nostra Autonomia, millenaria, forgiata sul rispetto delle nostre più profonde specificità, etniche e linguistiche, con un pensiero d’obbligo alle minoranze linguistiche, pilastri della nostra Identità: oltre il sogno, con il realismo ed il pragmatismo della più profonda Autonomia Dinamica”. Un pensiero particolare ha voluto infine rivolgere alle donne in Consiglio, “il vostro lavoro, ha detto, è forse più importante del mio per costruire una società più giusta”.
Rodolfo Borga ha quindi preso parola per invitare il nuovo Presidente a curare il dialogo con le minoranze. Dichiarando di non aver votato per il Presidente, ha accusato la maggioranza di aver partecipato allo smembramento della Regione. Claudio Civettini, ha anch’egli dichiarato di non aver votato per Diego Moltrer ed ha criticato la maggioranza. Il Consigliere Giacomo Bezzi ha preso parola per complimentarsi con il Presidente e manifestare la propria disponibilità al dialogo.
Il Consigliere Kompatscher ha quindi proposto per la Vicepresidenza vicaria, spettante al gruppo linguistico tedesco, Martha Stocker. La consigliera è stata eletta con 45 schede a favore, 14 schede bianche e 8 nulle.
Per la vicepresidenza ladina, eletto Giuseppe Detomas, con 43 voti a favore. Due voti sono andati a Florian Mussner (non era candidato), 21 schede bianche ed una nulla.
Per i segretari questori sono stati proposti Arnold Schuler (eletto con 18 voti ), Piero De Godenz (eletto con 18 voti ) e, in rappresentanza delle minoranze politiche, Walter Viola (eletto con 14 voti).
Dopo la votazione, Mattia Civico, ha voluto ringraziare il passato ufficio di Presidenza ed ha augurato buon lavoro alla nuova ed ha quindi chiesto una sospensione dei lavori.
Claudio Civettini, ha quindi rivolto l’invito al nuovo ufficio di Presidenza di lavorare proficuamente nell’aula, ricordando come nella passata legislature molte sedute siano state brevi. Rodolfo Borga ha chiesto al Presidenza di spiegare quale sia la maggioranza d’aula e quale la minoranza e su quale base si siano votati i segretari questori in assenza di chiarezza. La Vicepresidente Stocker ha quindi spiegato che in Consiglio regionale, in base al regolamento, deve essere rappresentata la minoranza politica. Uno dei rappresentanti eletti appartiene alla minoranza politica trentina, ma qualora in un secondo momento dovesse questo consigliere passare alla maggioranza all’interno dell’aula consiliare regionale, dovrebbe uscire dall’Ufficio di Presidenza. Urzì ha quindi criticato la subordinazione del Consiglio regionale ai Consigli provinciali. Per Mattia Civico non ci sono dubbi su quale sia maggioranza e minoranza, “frutto di un percorso politico non improvvisato, ma chiaro”. Riccardo Dello Sbarba ha quindi ricordato che in Regione potrebbe esserci un processo politico diverso da quello delle due Province ed ha parlato di un errore di procedura, ricordando che in questo momento non c’è maggioranza e minoranza conclamata ed ha quindi chiesto una votazione separata per il consigliere rappresentante della minoranza. Rodolfo Borga ha quindi detto che in assenza di chiarezza, la votazione non dovrebbe essere valida. Maurizio Fugatti ha criticato il consigliere Civico, “voi avete già deciso quello che accadrà e quindi si può soprassedere”. Ha chiesto al Presidente di difendere la libertà dell’aula di scegliere in base alla volontà di ciascun consigliere. La consigliera Borgonovo Re ha quindi chiesto se non fosse possibile ripetere la votazione in base alla indicazione espressa da Dello Sbarba. Il Presidente Moltrer ha letto il passaggio del regolamento riguardante le elezioni, chiarendo che si sono svolte in base allo stesso e nel pieno rispetto delle regole. Il presidente ha quindi chiesto la votazione sulla richiesta di sospensione dei lavori. Claudio Civettini ha dichiarato di non partecipare alla votazione, che ha visto 36 voti a favore, 3 contrari e 13 astenuti.
La seduta è stata sospesa.