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A FAVORE DEL TERMALISMO: RIDEFINIZIONE DEL LIMITE FINANZIARIO DI RIMBORSO DELLE PRESTAZIONI TERMALI EROGATE IN CONVENZIONE

E’ stata appena approvata dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento la mozione del Gruppo Consiliare dell’Unione per il Trentino, condivisa e supportata anche del cons. Giuseppe Detomas della Ual, per la ridefinizione del limite finanziario di rimborso delle prestazioni termali erogate tramite convenzione.

Tale proposta conferma l’impegno di tutto il Gruppo Consiliare Upt nel supportare attivamente il termalismo provinciale, elemento strategico dell’offerta sanitaria e turistica della nostra terra.

Di seguito si riporta il testo approvato della mozione

RIDEFINIZIONE DEL LIMITE FINANZIARIO DI RIMBORSO DELLE PRESTAZIONI TERMALI EROGATE IN CONVENZIONE

 La legge provinciale sullo sviluppo del settore termale (l. p. 4 aprile 2011, n. 6) prevede (art. 1) che la Provincia tuteli le risorse termali e le valorizzi anche ai fini della salute, intesa come benessere psicofisico della persona, riconoscendo le risorse termali quale componente strategica dell’offerta turistica e territoriale locale. A tali fini la Provincia promuove lo sviluppo delle zone a vocazione turistico-termale attraverso la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali delle aree termali, nonché la conoscenza delle caratteristiche e delle proprietà curative delle risorse termali trentine.

Nel corso del 2013 le terme trentine hanno fatto registrare un numero di presenze pari a 26.822 cittadini con oneri a carico del servizio sanitario nazionale; il 70% proviene da fuori provincia, registrando un significativo aumento della mobilità attiva con successiva compensazione dei costi sostenuti per prestazioni rese a cittadini residenti in ambiti regionali diversi.

In ambito provinciale le terme rappresentano il 2% delle presenze turistiche complessive degli esercizi certificati (alberghi e strutture ricettive complementari) e se consideriamo solo il periodo di apertura delle terme la percentuale sale al 4%.

Nel 2013 il settore del termalismo trentino, secondo le stime, ha comportato una ricaduta diretta sul territorio, imputabile agli ospiti pernottati, motivati dalla presenza dell'offerta termale e dai loro accompagnatori, di quasi 26 milioni di euro, considerando un periodo di apertura medio di 6 mesi. A questo importo deve essere aggiunta la spesa giornaliera dei pazienti non pernottanti, riferiti ai residenti della nostra Provincia.

Interessanti sono anche i dati occupazionali del settore del termalismo trentino, che in totale coinvolge oltre 400 persone, ricomprendendo anche il personale medico sanitario.

Va, altresì, ricordato che la Provincia autonoma di Trento, nell'arco degli ultimi 18 anni, ha impegnato circa 75 milioni di euro, considerando gli investimenti per gli immobili, analisi, ricerche e sperimentazioni, adduzioni e salvaguardia, oltre alle spese di promozione.

I dati di cui sopra confermano il ruolo di primaria importanza del termalismo trentino anche in relazione alla direttiva 2011/24/UE sulla mobilità sanitaria transfrontaliera del paziente. Si tratta, quindi, di una sanità che genera turismo ed occupazione con forte ricaduta sul territorio, pensiamo al caso delle Terme di Comano, famose a livello internazionale per le cure dermatologiche, ubicate nella pittoresca area delle dolomiti del Brenta in un contesto naturale di rara bellezza.

Ogni anno l’Azienda provinciale per i servizi sanitari mediante una deliberazione del Direttore Generale stabilisce i criteri per la negoziazione delle prestazioni termali per le strutture termali accreditate in Provincia, che sono le seguenti:

1.     Azienda consorziale Terme di Comano

2.     Levicofin di Levico

3.     Terme di Pejo

4.     Terme di Rabbi

5.     Terme di Caderzone

6.     Terme di Fassa

 

Per ogni stabilimento termale è stabilito un limite finanziario di rimborso delle prestazioni termali erogate in convenzione.

Con deliberazione n. 56 dd. 11 febbraio 2014 il Direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha deliberato di sottoscrivere con le aziende termali accreditate i limiti finanziari in relazione ai volumi economici di attività per l’anno 2014, autorizzando, in caso di superamento del rispettivo budget da parte di una o più delle strutture accreditate, la compensazione per i minori tetti finanziari delle altre strutture termali, purché il saldo complessivo non superi il finanziamento massimo provinciale per l’anno 2014, stabilito (dal 2012) in Euro 3.150.000, 00.

E’ proprio all'interno di questo importo che l'Azienda sanitaria stabilisce i tetti finanziari massimi assegnati ad ogni centro termale.

In particolare, relativamente alle terme di Comano, l’accordo per l’erogazione delle prestazioni termali per l’anno 2014, sottoscritto in data 27 marzo 2014 tra l’Azienda consorziale Terme di Comano e l’azienda sanitaria, ha previsto per l’attività termale a carico dell’azienda sanitaria un limite finanziario di Euro 1.100.000,00, che è stato, peraltro, superato.

In verità negli ultimi anni, relativamente alle Terme di Comano, il tetto massimo non è mai stato raggiunto, generando, quindi, un risparmio per il bilancio provinciale. I tetti sono stati, peraltro, definiti con riferimento alle vecchie tariffe di rimborso delle prestazioni, non tenendo conto dell'adeguamento delle tariffe conseguente all’Accordo nazionale Regioni-Federterme (del luglio 2013), non ancora recepito dalla Provincia, relativamente all’erogazione delle prestazioni termali per il triennio 2013-2015, con un aumento delle tariffe per cure pari al 3 % con effetto retroattivo a decorrere dal 1° luglio 2013.

La stagione termale 2014 ha evidenziato un aumento dell’erogazione delle prestazioni termali (la rilevazione risale a fine mese di agosto) con un incremento dell’11% degli importi richiesti a rimborso all’Azienda sanitaria, al quale dovrà essere applicato il predetto adeguamento tariffario.

Tale adeguamento tariffario determina, pertanto, la conseguente ridefinizione dell’importo a rimborso per l’anno 2013 con maggiori oneri a conguaglio per un importo pari a 28.000 Euro, con ulteriore estensione di tale adeguamento all’anno 2014.

Relativamente all’anno 2013, a fronte della richiesta dell’Azienda consorziale Terme di Comano di rimborso pari a 967.000,00 Euro, preme rilevare che, anche con il conguaglio di Euro 29.000,00 per l’adeguamento tariffario, non verrebbe, comunque, sforato il limite finanziario stabilito per tale anno, ammontante ad euro 1.050.000,00.

Diversa è la situazione riferita all’anno 2014, in cui lo sforamento del limite determina l’ammissione dei soggetti che necessitano delle cure termali solo attraverso l’integrale pagamento delle prestazioni, stante il perentorio tenore dell’art. 2 del citato accordo per l’erogazione delle prestazioni termali per l’anno 2014, ai sensi del quale non sono poste a carico dell’Azienda eventuali prestazioni erogate dalle Terme, che determinino spese superiori al suddetto limite finanziario, pari ad Euro 1.100.000,00.

Ciò premesso, si rileva la necessità di ridefinire per l’anno 2014 il predetto limite finanziario per le cure termali erogate sia dallo stabilimento di Comano, che da quello di Levico e di Pejo che, analogamente alle terme di Comano, rilevano uno sforamento del 30% (pari a circa 80.000 euro) presentando quindi la stessa problematicità, tenendo conto anche dell’adeguamento tariffario del 3% con effetto retroattivo dal 1° luglio 2013.

Diversamente l’accrescimento del fatturato, frutto di positive e coraggiose scelte gestionali in un contesto economico gravemente compromesso, determinerebbe, in modo decisamente contradditorio, effetti penalizzanti sotto più profili. I cittadini che necessitano delle cure dovrebbero, infatti, assumere a proprio carico gli oneri sanitari con conseguente prevedibile cospicua diminuzione degli accessi. Dobbiamo, inoltre, tener conto dei molteplici effetti positivi connessi alla mobilità sanitaria attiva ed in particolare al termalismo terapeutico, incidenti sul comparto turistico, culturale ed occupazionale, nonché sulla promozione complessiva del territorio.

Nel corso del 2014 a fronte del citato adeguamento tariffario del 3% con effetto retroattivo dal 1° luglio 2013 e dell'incremento dell'erogazione delle prestazioni, i limiti finanziari assegnati ai vari stabilimenti termali accreditati potrebbero, quindi, rivelarsi insufficienti a garantire la totalità dei rimborsi per gli stabilimenti termali di Comano, Levico e Pejo.

Anche se per garantire tali rimborsi, in aggiunta al conguaglio per l'adeguamento tariffario del 3%, potranno essere utilizzati i risparmi delle aziende termali che non raggiungono il limite finanziario assegnato, potrebbe essere sforato il limite complessivo pari ad euro 3.150 000,00.

L’obiettivo del settore termale trentino è quello di crescere; basti pensare a tal proposito all’attività promozionale e di comunicazione avviata in sede nazionale ed internazionale ed alle iniziative di valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali delle aree termali.

Si rileva quindi la necessità di ridefinire il limite finanziario per le cure termali erogate in convenzione.

Tutto ciò premesso,

il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

1.     ad aumentare il finanziamento dell’assistenza termale previsto nella Tabella E allegata al riparto del finanziamento del servizio sanitario provinciale 2014 (del. Giunta provinciale 2528/2013 e succ. modifiche) in modo da dare copertura ai conguagli derivanti dall’aumento tariffario con decorrenza 1° luglio 2013;

2.     ad assicurare copertura al superamento del budget finanziario da parte di una o più delle strutture termali convenzionate con le eventuali quote di budget non utilizzate dalle altre strutture termali, ad invarianza del tetto complessivo indicato nella tabella E allegata al provvedimento di riparto del finanziamento del servizio sanitario provinciale

3.     a sostenere il comparto termale trentino, quale settore strategico dell’offerta turistica e territoriale locale, tenendo conto dei molteplici effetti connessi al termalismo terapeutico, incidenti sul comparto sanitario, occupazionale, culturale e turistico, anche nei periodi di destagionalizzazione, nonché sulla promozione complessiva del territorio;

4.     ad individuare con le aziende termali trentine nuove forme di regolamentazione organizzativo/gestionali della mobilità attiva in relazione al superamento del budget assegnato alle aziende termali medesime

5.     a trasmettere alla competente commissione consiliare permanente entro sei mesi dall’approvazione del presente atto una relazione sulle iniziative adottate, al fine di dare attuazione a quanto previsto dai precedenti punti di pegno.

 

Trento, 3 dicembre 2014

cons. Gianpiero Passamani

cons. Mario Tonina

cons. Pietro De Godenz

cons. Giuseppe Detomas UAL