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E' NECESSARIO SOSTENERE IL TERMALISMO IN TRENTINO
E’ stata approvata ieri durante la seduta del Consiglio provinciale una mozione, primo firmatario il cons. Giuseppe Detomas della UAL, atta ad incentivare lo sviluppo del turismo termale in provincia di Trento.In particolare nel dispositivo, steso in collaborazione tra il consigliere Detomas (UAL) e i Consiglieri Gianpiero Passamani, Pietro De Godenz e Mario Tonina dell’ Unione per il Trentino si impegna la Giunta provinciale a dare piena attuazione alla legge provinciale del 4 aprile 2011 e pensata per disciplinare lo sviluppo dell’importante comparto termale trentino incentivandolo in modo da renderne possibile una ulteriore qualificazione.
Di seguito si riporta il testo della mozione approvata.
cons. Gianpiero Passamani
cons. Pietro De Godenz
cons. Mario Tonina
Trento, 3 dicembre 2014
Proposta di mozione n. 189
Incentivare lo sviluppo del turismo termale dando attuazione alla legge provinciale n. 6/2011
Con legge provinciale 4 aprile 2011, n. 6 è stata approvata la disciplina sullo sviluppo del settore termale trentino. Fino a quella data tale settore era disciplinato dalla legge provinciale n. 21 del 1983 che aveva svolto un’importante azione di sostegno negli anni precedenti; ma nuove esigenze imponevano un nuovo strumento legislativo, più incisivo, più flessibile capace di qualificare ulteriormente l’offerta termale trentina. Ciò anche alla luce delle nuove disposizioni dell’Unione europea in materia sanitaria, in base alle quali è prevista la possibilità per i cittadini europei di utilizzare le strutture sanitarie – tra queste anche quelle termali – potendo fare riferimento all’ intero territorio comunitario, salvo specifiche limitazioni.
La legge 6/2011 sul termalismo è stata strutturata per puntare ad una maggiore conoscenza e tutela della risorsa termale ed alla evidenziazione delle caratteristiche terapeutiche attraverso studi, ricerche ed una validazione scientifica delle stesse sostenendo le relative attività. Altro aspetto che viene sottolineato è quello di una più ampia collaborazione tra le aziende termali nella fase di promozione della risorsa termale, come in quella dell’organizzazione di momenti di approfondimento e di maggiore conoscenza delle qualità terapeutiche, ma anche per quanto concerne la qualificazione del personale addetto. Si è puntato inoltre al mantenimento di un adeguato livello di sostegno finanziario per le diverse iniziative riguardanti sia i nuovi investimenti sulle strutture che l’attività di promozione. Sono state previste chiare modalità di programmazione delle diverse iniziative, attraverso la definizione di linee guida per il termalismo trentino, il coordinamento dei diversi livelli istituzionali, l’introduzione del marchio di prodotto “Terme del Trentino”, la definizione delle aree termali, la loro qualificazione ambientale e la relativa promozione di prodotti a base di acque termali, l’introduzione di una Commissione provinciale per il termalismo, quale organo tecnico-consultivo connotato da varie competenze, tra cui quella di fornire supporto tecnico per lo sviluppo del settore termale nell’ottica di favorire una maggior dinamicità al settore.
Elemento di particolare importanza riveste pertanto la capacità di questa legge di aprire interessanti prospettive di sviluppo territoriale attraverso il rilancio del settore termale trentino, con la garanzia di poter contare su nuove risorse finanziarie, maggiore collaborazione tra le aziende, un’azione coordinata di promozione, in un contesto dove la concorrenza sarà inevitabilmente sostenuta e dove potranno emergere i soggetti in grado di garantire qualità.
Ne “Il termalismo in Europa: un caso di turismo sanitario” - 2011, Alceste Santuari trattando le competenze e le progettualità delle macroregioni, nello specifico l’Euroregione Tirolo – Alto Adige – Trentino, riferisce sulla costituzione e il ruolo del GECT - Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, costituito il 29 ottobre del 2009 all’interno dell’Euregio per facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi membri, per il rafforzamento della coesione economica e sociale – organismo che persegue diversi obiettivi agendo a favore dello sviluppo del territorio. Questo soggetto accorda un’attenzione particolare alla sanità identificata come uno dei più importanti dei settori di cooperazione transfrontaliera, definendone gli sviluppi attraverso modalità che prevedono un confronto generale sull’organizzazione dei diversi sistemi sanitari, la formulazione di standard qualitativi e di indicatori di valutazione comuni e un approccio condiviso in termini di information technology.
In coerenza con la ratio della legge sul termalismo provinciale in questione, Santuari individua attraverso queste linee d’indirizzo, la promozione delle cure termali, “rientranti nei diversi sistemi sanitari nazionali quali prestazioni garantite dai diversi sistemi di protezione sociale e vocate naturaliter ad essere sensibili alla verifica delle loro capacità terapeutiche attraverso misurazioni e validazioni scientifiche. Il GECT, pertanto, si presenta quale strumento innovativo e ricco di potenzialità per la definizione di politiche d’intervento e di azione nel comparto delle terme, in quanto capace, da un lato di agire sul fronte della promozione territoriale in termini sistematici e unitari, e dall’altro , di integrare i diversi sistemi sanitari territoriali, anche allo scopo di prevedere scambi virtuosi attraverso la specializzazione delle cure termali e la messa in rete dei risultati medico scientifici raggiunti.”
Le possibilità di attività e sviluppo attraverso e all’interno del settore termale si possono articolare e caratterizzare all’interno della rete tra strutture e organizzazioni impegnate nelle attività del termalismo terapeutico in Europa, ma non solo. Uno degli elementi che ne sancisce il ruolo innovativo è la promozione e il sostegno all’integrazione del settore termale con il sociale, la sanità e il turismo, attraverso sinergie virtuose con gli operatori turistici per arricchire i “pacchetti vacanze” con le prestazioni termali, ridefinendo la promozione termale quale componente dell’offerta turistica complessiva.
Se trent’anni fa le terme si configuravano quasi esclusivamente come luoghi di cura di tipo ospedaliero, oggi le terme sono luoghi dove vivere pienamente esperienze legate alla cura ed alla vacanza, al benessere ed al ben-vivere. Il settore termale, per le sue caratteristiche di eco compatibilità, ha ancora forti potenzialità espressive in Trentino e potrebbe rappresentare un settore di punta nell’ambito dell’offerta curativa e turistica della nostra provincia potenziando le stazioni esistenti, recuperando località che non hanno avuto sufficiente fortuna (es. Bresimo o avviando nuove realtà in diverse valli e località.
Il rapporto di Federterme Confindustria a proposito dell’evoluzione del concetto di cura termale dice: “Oggi il mondo termale è una realtà che rinuncia a qualsiasi etichetta e che si conferma come il luogo più idoneo per il raggiungimento delle condizioni di completo benessere della persona dove è possibile procedere alla cura delle malattie sposando la terapia naturale con una altrettanto naturale immersione in oasi di verde e di pace”. Pur non godendo della tradizione secolare di altre regioni, anche il Trentino presenta comunque un vario ed interessante panorama di stazioni termali, alcune radicate fin dall’epoca romana (Comano), altre più legate all’età asburgica, altre ancora nate come offerta terapeutica innovativa slegata dal tradizionale impiego dell’acqua (Garniga). Si tratta nel complesso di un’offerta qualificata ed in crescita, che merita il supporto e la regolamentazione prevista dalla Lp 6.2011 a valorizzazione di un contesto trentino forte delle le sue specificità, dalla Val di Fassa (Pozza) alle valli del Parco dello Stelvio (Pejo e Rabbi), dal Garda (Arco) al Bondone (Garniga), dalla Valsugana (Levico, Vetriolo e Roncegno) alle Giudicarie e Rendena (Comano e Caderzone).
Tutto ciò premesso e tenuto conto dell’importanza del settore termale ai fini della crescita economica provinciale,
il Consiglio della Provincia autonoma di Trento
impegna la Giunta provinciale a
- promuovere interventi volti a dare piena e sollecita attuazione alla legge provinciale n. 6 del 2011, al fine di una più ampia valorizzazione delle risorse termali trentine, definendo le linee guida per lo sviluppo del settore termale trentino e valorizzando il ruolo della Commissione provinciale per il Termalismo quale importante strumento tecnico-consultivo per l’esercizio della funzioni disciplinate dalla medesima legge provinciale;
- favorire la qualificazione delle aziende termali, al fine di soddisfare i requisiti per il raggiungimento dei più elevati e riconosciuti standard di qualità, sostenendo i connessi interventi sul piano finanziario;
- incentivare, attraverso un'azione mirata e con il supporto tecnico della Commissione provinciale per il termalismo, la ricerca e la sperimentazione sul patrimonio termale trentino per una più ampia conoscenza delle potenzialità dello stesso e delle specifiche qualità ai fini curativi, della prevenzione e riabilitazione;
- individuare all’interno della Provincia una struttura con compiti di coordinamento degli interventi in campo termale anche in relazione agli ambiti della sanità, del turismo, dell’occupazione e della valorizzazione del territorio in generale.
cons. Giuseppe Detomas - UAL
cons. Gianpiero Passamani - UPT
cons. Pietro De Godenz - UPT
cons. Mario Tonina - UPT